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Urs Lüthi – Art is the better life
personale
Comunicato stampa
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Le storie vere che diventano racconto sono false, ma quelle false hanno almeno una possibilità di diventare vere.
Elias Canetti
Nel 1969, con I’ll be your mirror, Lüthi arrichisce la sua esperienza di pittore e di creatore di oggetti d’arte misurandosi con la fotografia: realizza una serie di istantanee scattate proprio a Milano, in Piazza Duomo, che ritraggono sé stesso ed i passanti.
La sua fotografia si presenta da subito biografica.
Gli autoritratti in bianco e nero degli anni ’70 sfiorano spesso il banale, tanto sono facili a leggersi: l’artista ritrae sé stesso, solo, sempre in pose statiche e seriali.
Oggi, questi autoritratti sono delle vere e proprie icone dell’arte contemporanea: ironici, immediati, talmente attuali che l’artista li ha riproposti di recente, rinnovandoli in digitale, ingrandendoli o presentandoli a colori.
L’elemento ludico permette da sempre a Urs Lüthi di esplorare il campo d’indagine che gli interessa di più, quello tra il burlesco ed il tragico: “ Il limite sottile che corre tra la risata e la lacrima”, come dirà lui stesso.
In questa prospettiva, l’ambivalenza è spesso l’elemento costitutivo della comunicazione artistica di Lüthi: la caratterizza e la rende riconoscibile, pertanto la transessualità è utilizzata non come una zona d’indecisione, ma come un liberarsi da facili categorie, al fine di perseguire una normalità profana che non concede nulla al sentimentalismo e che è stata ben definita da Tiziano Santi come una sorta di “ unidimensionalità dell’io ”.
Attraverso le sue opere più recenti, l’artista esprime in modo convinto e risoluto che l’arte è e deve essere un arricchimento per l’essere umano: così, sotto lo slogan “Art for a better life”, gli oggetti comuni diventano cimeli delle emozioni più intense, con il loro aspetto ready-made allegramente quotidiano: affermazioni artistiche succinte, semplici ed immediate.
Ironia, comicità, euforia e grottesco rendono la comunicazione di Urs Lüthi una sorta di “propaganda del benessere”, nella convinzione ideale che l’arte sia un evento vitale.
BIBLIOGRAFIA
Art for a better life, from Placebos & Surrogates, Edizioni Periferia, 2001
Run for your life, 2000
Placebos & Surrogates, Edizioni Periferia, 1999
Another reality, 1996
The complete Life and Work, seen through the pink Glasses of Desire.
Urs Lüthi, 1993
Nature morte, 1992 e 1993
Fata Morgana, 1987
Tableaux 1970-1984, 1984
Bilder 1977-1980, 1980
The personal dissolves so easily in the typical, 1977
Just another story about leaving, 1974
MOSTRE PERSONALI ( Selezione)
2006 Museo Nuova Era, Bari
2005 Galleria L’Elefante, Treviso
2002 Galleria Primo Piano, Roma
2001 XLIX Biennale di Venezia
2000 Swiss Institute, New York
1999 Galerie Sollertis, Tolosa
1998 Galerie Tanit, Monaco di Baviera
1997 The Nordic House, Reykjavik
1996 Galerie Blancpain-Stepczynsky, Ginevra
1995 Galerie Jamar, Anversa
1993 Bonner Kunstverein, Bonn
1992 Galerie + Edition Gutsch, Berlino
1990 Galerie Hubert Winter, Wien
1988 Galerie Ernesto-Krips, Köln
1987 Galerie Stadler, Paris
1982 Studio d’arte Cannaviello, Milano
1981 Kunstmuseum, Berna
1980 Galerie Krebs, Berna
1978 Museum Folkwang, Essen
1976 Kunsthalle, Basilea
1976 Nishimura Gallery, Tokio
1975 Studio Morra, Napoli
1969 Galerie Junge Generation, Hamburg
1966 Galerie Beat Mäder, Berna
MOSTRE COLLETTIVE ( Selezione)
2007 Stravolti. Ritratti/Autoritratti, Torino
Affinità e complementi, Lugano
2006 D’ombra, Siena
2005 Perdere la testa, Milano
2004 Strategie del corpo, Roma
2003 Start, Cavalese
2001 XLIX Biennale di Venezia
2000 Encontros de Fotografia, Coimbra
1999 La razon para la impresion, Caracas
1998 Les Rencontres d’Arles, Arles
1996 Masculin-Feminin, Centre George Pompidou, Parigi
More than Real, Palazzo Reale, Caserta
1994 Contemporary Swiss Graphics, New York
1993 Graphik von Giacometti bis Lüthi, Bonn
1991 Le monde critique, Amburgo
1990 Jardins de Bagatelle, Monaco di Baviera
1988 Zurück zur Natur, Karlsruhe
1984 Contiguites, Parigi
1983 Thema Celeste, Gibellina
1982 Momentbild- Künstlerphotographie, Hannover
1980 Camere incantate, Milano
1978 Sidney Biennale, Sidney
1977 Identitè, Identification, Bruxelles
1976 Art as Photography, Kassel
1975 L’ Art Corporel, Parigi
1973 Trigon 73, Graz
1972 Giovane Arte Svizzera, Milano
1971 Biennale de Paris, Paris
1967 Unter 40, Basilea
1966 Zürcher Künstler, Zurigo
BIOGRAFIA
Urs Lüthi è nato nel 1947 a Lucerna.
Dal 1994, è professore all’Accademia di Belle Arti dell’ Università di Kassel,
in Germania.
Vive e lavora a Monaco di Baviera.
Note a margine dell’opera di Urs Lüthi
[ Dall’ Introduzione de Il ritratto dell’artista, in generale di Philippe Lacoue-
Labarte, Ed. Il Melangolo]
L’opera di Urs Lüthi, che copre ormai l’arco di più di un trentennio, si presenta come un insieme estremamente sfaccettato, sia perché si muove sui più diversi piani espressivi, sia perché impiega le più svariate forme mediatiche, dalla fotografia alla pittura, dall’oggetto alla scultura, dalle edizioni, alla performance, dal video all’istallazione. Questa apertura nei confronti dei mezzi più svariati, a cui corrisponde sempre un sapiente sfruttamento delle loro peculiarità linguistiche, questa ricchezza di forme, non pregiudicano però una essenziale unità poetica che raccoglie i vari momenti e i differenti aspetti del lavoro dell’artista attorno ad un centro forte e forse, sostanzialmente ad un unico tema, sviscerato in tutta la sua sostanza: il tema del soggetto, del suo rapporto a sé e all’altro, il suo riferimento alla morte.
Just another story about leaving in una serie di ritratti fotografici racconta la storia del degrado progressivo ( ma non dell’appassimento) di un volto, del medesimo volto, che oscilla fra il maschile ed il femminile.
La coesistenza della complessità dell’espressione e dell’univocità della tematica non è che la prima e la più immediata di tutta una serie di coppie di opposti che strutturano l’opera dell’artista svizzero la quale si dissemina nell’ambivalenza di verità e apparenza, naturale e artificiale, caos e ordine, cultura alta e kitsch, banale e sublime, follia e ragione, tragico e clownesco.
E se c’è un filo conduttore che visibilmente connette tutte le fasi dell’opera di Urs Lüthi, è quello dell’autoritratto: la fotografia erige e ieratizza il volto in idolo come per un sacrificio, quello del volto stesso, attraverso il quale l’idolo si decompone. Un po’ come se Urs Lüthi verificasse il mito della fotografia, il mito modernista e fantas(ma)tico della fotografia, della produzione pellicolare del doppio e della captazione dell’idolo, sviluppando queste sequenze annedottiche in bianco e nero.
C’è in queste opere qualcosa che ci provoca, un misto di disagio e di attrazione: Lüthi vuole fornirci ancora una volta uno specchio, rimandarci la nostra immagine invertita.
Tiziano Santi
Tiziano Santi ( 1954-2006)
Si laurea in filosofia, a pieni voti, nel 1978.
Docente e critico militante, ha diretto Fluxus nel Veneto nel 1995 e Sentieri interrotti nel 2000.
Elias Canetti
Nel 1969, con I’ll be your mirror, Lüthi arrichisce la sua esperienza di pittore e di creatore di oggetti d’arte misurandosi con la fotografia: realizza una serie di istantanee scattate proprio a Milano, in Piazza Duomo, che ritraggono sé stesso ed i passanti.
La sua fotografia si presenta da subito biografica.
Gli autoritratti in bianco e nero degli anni ’70 sfiorano spesso il banale, tanto sono facili a leggersi: l’artista ritrae sé stesso, solo, sempre in pose statiche e seriali.
Oggi, questi autoritratti sono delle vere e proprie icone dell’arte contemporanea: ironici, immediati, talmente attuali che l’artista li ha riproposti di recente, rinnovandoli in digitale, ingrandendoli o presentandoli a colori.
L’elemento ludico permette da sempre a Urs Lüthi di esplorare il campo d’indagine che gli interessa di più, quello tra il burlesco ed il tragico: “ Il limite sottile che corre tra la risata e la lacrima”, come dirà lui stesso.
In questa prospettiva, l’ambivalenza è spesso l’elemento costitutivo della comunicazione artistica di Lüthi: la caratterizza e la rende riconoscibile, pertanto la transessualità è utilizzata non come una zona d’indecisione, ma come un liberarsi da facili categorie, al fine di perseguire una normalità profana che non concede nulla al sentimentalismo e che è stata ben definita da Tiziano Santi come una sorta di “ unidimensionalità dell’io ”.
Attraverso le sue opere più recenti, l’artista esprime in modo convinto e risoluto che l’arte è e deve essere un arricchimento per l’essere umano: così, sotto lo slogan “Art for a better life”, gli oggetti comuni diventano cimeli delle emozioni più intense, con il loro aspetto ready-made allegramente quotidiano: affermazioni artistiche succinte, semplici ed immediate.
Ironia, comicità, euforia e grottesco rendono la comunicazione di Urs Lüthi una sorta di “propaganda del benessere”, nella convinzione ideale che l’arte sia un evento vitale.
BIBLIOGRAFIA
Art for a better life, from Placebos & Surrogates, Edizioni Periferia, 2001
Run for your life, 2000
Placebos & Surrogates, Edizioni Periferia, 1999
Another reality, 1996
The complete Life and Work, seen through the pink Glasses of Desire.
Urs Lüthi, 1993
Nature morte, 1992 e 1993
Fata Morgana, 1987
Tableaux 1970-1984, 1984
Bilder 1977-1980, 1980
The personal dissolves so easily in the typical, 1977
Just another story about leaving, 1974
MOSTRE PERSONALI ( Selezione)
2006 Museo Nuova Era, Bari
2005 Galleria L’Elefante, Treviso
2002 Galleria Primo Piano, Roma
2001 XLIX Biennale di Venezia
2000 Swiss Institute, New York
1999 Galerie Sollertis, Tolosa
1998 Galerie Tanit, Monaco di Baviera
1997 The Nordic House, Reykjavik
1996 Galerie Blancpain-Stepczynsky, Ginevra
1995 Galerie Jamar, Anversa
1993 Bonner Kunstverein, Bonn
1992 Galerie + Edition Gutsch, Berlino
1990 Galerie Hubert Winter, Wien
1988 Galerie Ernesto-Krips, Köln
1987 Galerie Stadler, Paris
1982 Studio d’arte Cannaviello, Milano
1981 Kunstmuseum, Berna
1980 Galerie Krebs, Berna
1978 Museum Folkwang, Essen
1976 Kunsthalle, Basilea
1976 Nishimura Gallery, Tokio
1975 Studio Morra, Napoli
1969 Galerie Junge Generation, Hamburg
1966 Galerie Beat Mäder, Berna
MOSTRE COLLETTIVE ( Selezione)
2007 Stravolti. Ritratti/Autoritratti, Torino
Affinità e complementi, Lugano
2006 D’ombra, Siena
2005 Perdere la testa, Milano
2004 Strategie del corpo, Roma
2003 Start, Cavalese
2001 XLIX Biennale di Venezia
2000 Encontros de Fotografia, Coimbra
1999 La razon para la impresion, Caracas
1998 Les Rencontres d’Arles, Arles
1996 Masculin-Feminin, Centre George Pompidou, Parigi
More than Real, Palazzo Reale, Caserta
1994 Contemporary Swiss Graphics, New York
1993 Graphik von Giacometti bis Lüthi, Bonn
1991 Le monde critique, Amburgo
1990 Jardins de Bagatelle, Monaco di Baviera
1988 Zurück zur Natur, Karlsruhe
1984 Contiguites, Parigi
1983 Thema Celeste, Gibellina
1982 Momentbild- Künstlerphotographie, Hannover
1980 Camere incantate, Milano
1978 Sidney Biennale, Sidney
1977 Identitè, Identification, Bruxelles
1976 Art as Photography, Kassel
1975 L’ Art Corporel, Parigi
1973 Trigon 73, Graz
1972 Giovane Arte Svizzera, Milano
1971 Biennale de Paris, Paris
1967 Unter 40, Basilea
1966 Zürcher Künstler, Zurigo
BIOGRAFIA
Urs Lüthi è nato nel 1947 a Lucerna.
Dal 1994, è professore all’Accademia di Belle Arti dell’ Università di Kassel,
in Germania.
Vive e lavora a Monaco di Baviera.
Note a margine dell’opera di Urs Lüthi
[ Dall’ Introduzione de Il ritratto dell’artista, in generale di Philippe Lacoue-
Labarte, Ed. Il Melangolo]
L’opera di Urs Lüthi, che copre ormai l’arco di più di un trentennio, si presenta come un insieme estremamente sfaccettato, sia perché si muove sui più diversi piani espressivi, sia perché impiega le più svariate forme mediatiche, dalla fotografia alla pittura, dall’oggetto alla scultura, dalle edizioni, alla performance, dal video all’istallazione. Questa apertura nei confronti dei mezzi più svariati, a cui corrisponde sempre un sapiente sfruttamento delle loro peculiarità linguistiche, questa ricchezza di forme, non pregiudicano però una essenziale unità poetica che raccoglie i vari momenti e i differenti aspetti del lavoro dell’artista attorno ad un centro forte e forse, sostanzialmente ad un unico tema, sviscerato in tutta la sua sostanza: il tema del soggetto, del suo rapporto a sé e all’altro, il suo riferimento alla morte.
Just another story about leaving in una serie di ritratti fotografici racconta la storia del degrado progressivo ( ma non dell’appassimento) di un volto, del medesimo volto, che oscilla fra il maschile ed il femminile.
La coesistenza della complessità dell’espressione e dell’univocità della tematica non è che la prima e la più immediata di tutta una serie di coppie di opposti che strutturano l’opera dell’artista svizzero la quale si dissemina nell’ambivalenza di verità e apparenza, naturale e artificiale, caos e ordine, cultura alta e kitsch, banale e sublime, follia e ragione, tragico e clownesco.
E se c’è un filo conduttore che visibilmente connette tutte le fasi dell’opera di Urs Lüthi, è quello dell’autoritratto: la fotografia erige e ieratizza il volto in idolo come per un sacrificio, quello del volto stesso, attraverso il quale l’idolo si decompone. Un po’ come se Urs Lüthi verificasse il mito della fotografia, il mito modernista e fantas(ma)tico della fotografia, della produzione pellicolare del doppio e della captazione dell’idolo, sviluppando queste sequenze annedottiche in bianco e nero.
C’è in queste opere qualcosa che ci provoca, un misto di disagio e di attrazione: Lüthi vuole fornirci ancora una volta uno specchio, rimandarci la nostra immagine invertita.
Tiziano Santi
Tiziano Santi ( 1954-2006)
Si laurea in filosofia, a pieni voti, nel 1978.
Docente e critico militante, ha diretto Fluxus nel Veneto nel 1995 e Sentieri interrotti nel 2000.
03
novembre 2007
Urs Lüthi – Art is the better life
Dal 03 novembre al 02 dicembre 2007
fotografia
Location
FONDAZIONE SOZZANI
Milano, Corso Como, 10, (Milano)
Milano, Corso Como, 10, (Milano)
Orario di apertura
martedì - venerdì - sabato - domenica ore 10.30 alle 19.30
mercoledì - giovedì ore 10.30 alle 21.00
lunedì ore 15.30 alle 19.30
Vernissage
3 Novembre 2007, dalle ore 15.00 alle ore 20.00
Autore