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Pier Luigi Ghidini
L’artista bresciano presenterà le sue opere di diversi cicli pittorici che vanno dal 1982 al 2007
Comunicato stampa
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Il filo rosso e bianco della memoria tecnico-comunicativa evoca nitidi ricordi e forti sensazioni all’artista Pierluigi Ghidini che questa sera presenta le sue belle opere in questo piacevole ed importante spazio espositivo. Ghidini è uomo di forte sentire, non ama le mediazioni, è diretto e consapevole delle sue doti che sono certamente numerose. Sulla tela si immedesima sino in fondo con il soggetto trattato, non concede tregue inutili ed arriva al nocciolo del discorso intrapreso che, da sempre, sottende tematiche ambientali in modo appassionato ed attento. I suoi lavori hanno un forte impatto e sono sempre interpretati con colori calibrati e vibranti (note musicali di una tastiera infinita che l’autore usa con profonda sensibilità). Vari elementi convivono in armonia: scorci di paesaggio, animali spesso ingranditi, figure di vario genere e soprattutto piante (pure sentinelle della natura incapaci di offende e indispensabili produttrici dell’ossigeno-elemento indispensabile per ogni essere del nostro pianeta…).
Ghidini ricompone i suoi ricordi in atmosfere sempre ricche di lirismo nelle tematiche e nella poetica. Motivi ecologici si intrecciano con rimandi alla pittura colta soprattutto di impianto tardo medioevale e del primo Rinascimento ( si pensi a Giotto, al Beato Angelico…). Fra i moderni vi sono echi di Secessione e di Cubismo, ma è nel Buzzati pittore che colgo alcune assonanze di impianto e di esecuzione. In una sorta di magico, grande teatro gli uomini e gli animali recitano parti differenti e quasi antitetiche: i primi sono visti come una presenza scomoda nella natura ed i secondi, assieme alle piante, sono i custodi dell’equilibrio naturale, incapaci di commettere le assurdità tipiche della natura umana.
Ghidini ama i colori forti e le assonanze tra oggetti e personaggi, ambedue puri, ambedue consonanti con la sua personalità forte, decisa, profondamente umana.
Nei vari periodi che hanno caratterizzato la sua produzione artistica Ghidini ha privilegiato per anni campiture di colori uniformi, decise, spesso bordate di nero. Ora offre al nostro sguardo superfici grezze, quasi dei muri sui quali operare una sorta di affresco. Gli intarsi delle composizioni sono masse compatte ed univoche, quasi sculture in piano che bloccano la realtà azzerando il tempo per tendere all’assoluto. Gli ascendenti sono numerosi e lasciano trasparire un’ottima conoscenza della storia dell’arte, ma ciò che più salta all’occhio, a mio avviso, è la somiglianza delle opere di Ghidini con certe vetrate delle cattedrali gotiche multicolori e composite: riassunto di vita e di sentimenti profondi, vere enciclopedie ante-litteram create per educare l’uomo e renderlo migliore.
Comunicare e far comunicare è da sempre nel DNA di Ghidini ed è servito per migliorare la sua vita e quella degli altri. Ogni giorno, nella vita come nell’arte, Ghidini lancia un messaggio di serenità e di gioia di vivere, la buona vibrazione che portano dentro coloro che hanno raggiunto la serenità interiore e la vera maturità.
Ghidini ricompone i suoi ricordi in atmosfere sempre ricche di lirismo nelle tematiche e nella poetica. Motivi ecologici si intrecciano con rimandi alla pittura colta soprattutto di impianto tardo medioevale e del primo Rinascimento ( si pensi a Giotto, al Beato Angelico…). Fra i moderni vi sono echi di Secessione e di Cubismo, ma è nel Buzzati pittore che colgo alcune assonanze di impianto e di esecuzione. In una sorta di magico, grande teatro gli uomini e gli animali recitano parti differenti e quasi antitetiche: i primi sono visti come una presenza scomoda nella natura ed i secondi, assieme alle piante, sono i custodi dell’equilibrio naturale, incapaci di commettere le assurdità tipiche della natura umana.
Ghidini ama i colori forti e le assonanze tra oggetti e personaggi, ambedue puri, ambedue consonanti con la sua personalità forte, decisa, profondamente umana.
Nei vari periodi che hanno caratterizzato la sua produzione artistica Ghidini ha privilegiato per anni campiture di colori uniformi, decise, spesso bordate di nero. Ora offre al nostro sguardo superfici grezze, quasi dei muri sui quali operare una sorta di affresco. Gli intarsi delle composizioni sono masse compatte ed univoche, quasi sculture in piano che bloccano la realtà azzerando il tempo per tendere all’assoluto. Gli ascendenti sono numerosi e lasciano trasparire un’ottima conoscenza della storia dell’arte, ma ciò che più salta all’occhio, a mio avviso, è la somiglianza delle opere di Ghidini con certe vetrate delle cattedrali gotiche multicolori e composite: riassunto di vita e di sentimenti profondi, vere enciclopedie ante-litteram create per educare l’uomo e renderlo migliore.
Comunicare e far comunicare è da sempre nel DNA di Ghidini ed è servito per migliorare la sua vita e quella degli altri. Ogni giorno, nella vita come nell’arte, Ghidini lancia un messaggio di serenità e di gioia di vivere, la buona vibrazione che portano dentro coloro che hanno raggiunto la serenità interiore e la vera maturità.
03
novembre 2007
Pier Luigi Ghidini
Dal 03 all'undici novembre 2007
arte contemporanea
Location
PALAZZO DELLA CULTURA
Cellatica, Viale Risorgimento, 1, (Brescia)
Cellatica, Viale Risorgimento, 1, (Brescia)
Orario di apertura
Tutti i giorni dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 16.00 alle 19.00
Vernissage
3 Novembre 2007, ore 16
Sito web
www.pierluigighidini.it
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