Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Nicola Nannini – Nuda veritas
Una trentina le opere, molte delle quali di grande e grandissimo formato suddivise in due sezioni, figure e paesaggi, oltre ad un gruppo di bozzetti di piccolo formato e una serie di disegni preparatori
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Nicola Nannini, nato a Bologna nel 1972, vive ora a Sant'Agostino, in provincia di Ferrara.
Diplomatosi all'Accademia di Belle Arti di Bologna dà ben presto inizio alla propria attività espositiva, dedicandosi quasi interamente alla pittura: ad essa affianca l'insegnamento, come docente di disegno e figura alla Scuola di Artigianato Artistico di Cento e ai corsi liberi dell'Accademia di Belle Arti di Verona.
Sono una trentina le opere selezionate per questa personale molte delle quali di grande e grandissimo formato (tra cui un trittico che misura più di 5 metri di larghezza) suddivise principalmente in due sezioni, figure e paesaggi, oltre ad un gruppo di bozzetti di piccolo formato e una serie di disegni preparatori.
Le figure rivelano una ricerca molto particolare: sembrano essere "campioni" di tipologie umane prese in esame in base agli indumenti e agli accessori che indossano. Ogni figura rappresentata è sempre affiancata da una sorta di elenco illustrato di tutti gli oggetti che la caratterizzano allo scopo di sottolineare l'idea di catalogazione.
I paesaggi, che costituiscono il ciclo di lavori più recente, sono il seguito dell'analisi eseguita sulle figure, sono la loro "contestualizzazione", ovvero l'indagine dei luoghi in cui vivono. Abitazioni semplici, senza pregio, spesso anonime e seriali vengono rappresentate nel dettaglio per evidenziarne i particolari abitativi, o meglio, come suggerisce l'autore, "tutti quegli oggetti che arredano la quotidianità di chi vi abita". L'intento è quindi quello di parlare di umanità senza descriverla fisicamente ma attraverso il suo "territorio" di pertinenza. Le rare figure che compaiono all'interno di questi paesaggi sembrano anch'esse degli inanimati dettagli del paesaggio stesso, alla stregua di una macchina, un utensile, una bicicletta: sono infatti "applicate come figurine" davanti alla soglia di casa, in posa statica e fissa per enfatizzare l'effetto "elenco".
E' stato quindi definitivamente abbandonato il lirismo e il calore dei paesaggi notturni che Nannini presentò alla personale del 2003 alla Galleria Forni: i cieli sono diventati bianchi, assolutamente neutri se non assenti, con il preciso scopo di "ritagliare l'oggetto casa"; la luce calda e rassicurante è stata sostituita da una luce bianca, fredda e indagatrice; il chiaroscuro è ridotto all'essenziale; la veduta è sempre frontale e la prospettiva pressoché inesistente; la cura del particolare è decisamente più marcata e rivolta a svelare i più reconditi dettagli.
Significative le parole di Roberto Cresti in chiusura del testo che introduce il catalogo della mostra: "(...) E così Nannini si avvicina oggi alle spalle di chi osserva le sue tele e gli bisbiglia all'orecchio "Nuda veritas", titolo ella mostra, è per Nannini il frutto di una ricerca appassionata, la risultante di una rara combinazione tra elevata qualità tecnica ed indiscutibile capacità di coniugare, dentro un'immagine di tradizione italiana, tutte le istanze dell'arte moderna e della figurazione contemporanea
Diplomatosi all'Accademia di Belle Arti di Bologna dà ben presto inizio alla propria attività espositiva, dedicandosi quasi interamente alla pittura: ad essa affianca l'insegnamento, come docente di disegno e figura alla Scuola di Artigianato Artistico di Cento e ai corsi liberi dell'Accademia di Belle Arti di Verona.
Sono una trentina le opere selezionate per questa personale molte delle quali di grande e grandissimo formato (tra cui un trittico che misura più di 5 metri di larghezza) suddivise principalmente in due sezioni, figure e paesaggi, oltre ad un gruppo di bozzetti di piccolo formato e una serie di disegni preparatori.
Le figure rivelano una ricerca molto particolare: sembrano essere "campioni" di tipologie umane prese in esame in base agli indumenti e agli accessori che indossano. Ogni figura rappresentata è sempre affiancata da una sorta di elenco illustrato di tutti gli oggetti che la caratterizzano allo scopo di sottolineare l'idea di catalogazione.
I paesaggi, che costituiscono il ciclo di lavori più recente, sono il seguito dell'analisi eseguita sulle figure, sono la loro "contestualizzazione", ovvero l'indagine dei luoghi in cui vivono. Abitazioni semplici, senza pregio, spesso anonime e seriali vengono rappresentate nel dettaglio per evidenziarne i particolari abitativi, o meglio, come suggerisce l'autore, "tutti quegli oggetti che arredano la quotidianità di chi vi abita". L'intento è quindi quello di parlare di umanità senza descriverla fisicamente ma attraverso il suo "territorio" di pertinenza. Le rare figure che compaiono all'interno di questi paesaggi sembrano anch'esse degli inanimati dettagli del paesaggio stesso, alla stregua di una macchina, un utensile, una bicicletta: sono infatti "applicate come figurine" davanti alla soglia di casa, in posa statica e fissa per enfatizzare l'effetto "elenco".
E' stato quindi definitivamente abbandonato il lirismo e il calore dei paesaggi notturni che Nannini presentò alla personale del 2003 alla Galleria Forni: i cieli sono diventati bianchi, assolutamente neutri se non assenti, con il preciso scopo di "ritagliare l'oggetto casa"; la luce calda e rassicurante è stata sostituita da una luce bianca, fredda e indagatrice; il chiaroscuro è ridotto all'essenziale; la veduta è sempre frontale e la prospettiva pressoché inesistente; la cura del particolare è decisamente più marcata e rivolta a svelare i più reconditi dettagli.
Significative le parole di Roberto Cresti in chiusura del testo che introduce il catalogo della mostra: "(...) E così Nannini si avvicina oggi alle spalle di chi osserva le sue tele e gli bisbiglia all'orecchio "Nuda veritas", titolo ella mostra, è per Nannini il frutto di una ricerca appassionata, la risultante di una rara combinazione tra elevata qualità tecnica ed indiscutibile capacità di coniugare, dentro un'immagine di tradizione italiana, tutte le istanze dell'arte moderna e della figurazione contemporanea
27
ottobre 2007
Nicola Nannini – Nuda veritas
Dal 27 ottobre al 04 dicembre 2007
giovane arte
Location
GALLERIA FORNI
Bologna, Via Farini, 26, (Bologna)
Bologna, Via Farini, 26, (Bologna)
Orario di apertura
9,30-13 e 16-19,30, chiuso lunedì e festivi. apertura straordinaria domenica 28 ottobre dalle 16 alle 20 in occasione di "Arte a Bologna città d'arte"
Vernissage
27 Ottobre 2007, ore 18
Autore
Curatore