Abbandonate le quinte teatrali e la"macchineria" ingannatrice, il
"fotopittore"siconcentra sulla più complessa, armoniosa e ambigua
macchina teatrale mai esistita: il corpo. La macchina furiosa della
vita e della morte si scatena in un balloo,forse,in unalotta
proprio di vita e morte. Tutto è lotta, ci fa capire Chiodi. In tutte
le direzioni. Lotta è la nascita, l’amore, la morte. Lotta è il
gioco,è la conquista di un “luogo” (vero o immaginario non ha
importanza) nel cuore e nello spazio delle persone. La furia del corpo
è foga d’amore, d’odio, di sentimenti uguali e contrari tra i quali si
consuma la vita e che l’armonia del corpo esalta e trasfigura,
trasformando quel groviglio di membra in una metafora resa ideale e
ambigua dal segreto carpito e ricreatodei nostri eterni Barocchi.
Furia corporis. Furia vitae.
Alberto Agazzani