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Vito Boggeri – Sentieri
Attivo dagli anni sessanta, Vito Boggeri si è avvalso di linguaggi eterogenei: fotografia, video, pittura. E’ in esposizione permanente a New York, Parigi, San Paolo, Montreal, Tokio.
Comunicato stampa
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Non sono molti, oggi, gli artisti che assumono, tramite la pittura, il presente quale conseguenza delle esperienze del passato, ovvero che sanno costruire "il nuovo" con una fisionomia caratterizzata da termini di riferimento desunti tanto dalle modalità sensibili e dinamiche della contemporaneità come da conoscenze altre, storicamente consolidate.
Dipingere, per tanti anni e con una soggettività decentrata, dopo aver attivamente partecipato al succedersi delle più importanti emergenze intellettuali (da una figurazione critica, sapida dell'irrequietezza del mondo, a una sorta di personale pratica di proposizioni prossime alla Transavanguardia, trapassando, poi, per le antropologiche questioni del poverismo e, infine, per le considerazioni analitiche dell'arte concettuale), significa corrispondere appieno alle asserzioni di Lyotard quando ci avverte che "possiamo leggere tutto e in tutte le maniere".
Il che non è soltanto riprendere, com'è di Vito Boggeri, la rappresentazione o un racconto iconograficamente sorprendente attraverso la più acuta portata dell'esperienza visiva e percettiva, bensì avvertire le possibilità complesse e gli effetti visionari aperti alle radici di espressioni capaci di pervenire a inedite zone di sensibilità.
Di fatto i dipinti di Boggeri, anzi i suoi cartoni pitturati, promuovono soggetti inediti che nascono e si sviluppano col far pittura, proprio come é avvenuto nella più radicale esperienza modernista, quella dei primi espressionisti che rifiutarono la potente consistenza visiva della decorazione per pervenire a una maggior esperienza emozionale mediante l'accentuazione cromatica e l'incisività del gesto.
Indico, per farmi meglio comprendere, il Nolde che leggeva nei profili delle montagne svizzere" giganti dalla faccia umana" e i disegni di Alfred Kubin che designava, disegnando, le dimensioni dell'esistenza recondita.
L'attraversamento manieristico del già detto, proprio della Transavanguardia, propose, verso la fine del 1970, l' affioramento di un linguaggio di figure fruttate dall'immaginazione che ritrovava nella realtà, percepita dalla coscienza nel gioco infinito della creatività, la base originaria e testimoniale di interventi fantastici e simbolici finalizzati a rigenerare il discorso artistico.
Per mezzo di quel transito Boggeri - che spesso e volentieri abbandona le vie conosciute per affidarsi a una invenzione di icone derivate da altre icone - entra in rapporto con la realtà, con illuminazioni romantiche e con una chiara evidenza plastica e cromatica , ricca di umori vitali e incentivata da segni che suggeriscono altri segni, da slanci fantastici che rimandano tanto allo scandalo (uno dei principi delle avanguardie storiche, siccome le indicazioni di Bonito Oliva) che ai fantasmi del sublime.
Da qui potrebbero aprirsi, sulla pittura immaginaria e concreta di Boggeri, riflessioni ulteriori poiché essa fa riferimento a valori di intendimento, di verità e di franchezza e perché svela, con la sua rappresentazione, drammatiche verità celate.
Germano Beringheli
Dipingere, per tanti anni e con una soggettività decentrata, dopo aver attivamente partecipato al succedersi delle più importanti emergenze intellettuali (da una figurazione critica, sapida dell'irrequietezza del mondo, a una sorta di personale pratica di proposizioni prossime alla Transavanguardia, trapassando, poi, per le antropologiche questioni del poverismo e, infine, per le considerazioni analitiche dell'arte concettuale), significa corrispondere appieno alle asserzioni di Lyotard quando ci avverte che "possiamo leggere tutto e in tutte le maniere".
Il che non è soltanto riprendere, com'è di Vito Boggeri, la rappresentazione o un racconto iconograficamente sorprendente attraverso la più acuta portata dell'esperienza visiva e percettiva, bensì avvertire le possibilità complesse e gli effetti visionari aperti alle radici di espressioni capaci di pervenire a inedite zone di sensibilità.
Di fatto i dipinti di Boggeri, anzi i suoi cartoni pitturati, promuovono soggetti inediti che nascono e si sviluppano col far pittura, proprio come é avvenuto nella più radicale esperienza modernista, quella dei primi espressionisti che rifiutarono la potente consistenza visiva della decorazione per pervenire a una maggior esperienza emozionale mediante l'accentuazione cromatica e l'incisività del gesto.
Indico, per farmi meglio comprendere, il Nolde che leggeva nei profili delle montagne svizzere" giganti dalla faccia umana" e i disegni di Alfred Kubin che designava, disegnando, le dimensioni dell'esistenza recondita.
L'attraversamento manieristico del già detto, proprio della Transavanguardia, propose, verso la fine del 1970, l' affioramento di un linguaggio di figure fruttate dall'immaginazione che ritrovava nella realtà, percepita dalla coscienza nel gioco infinito della creatività, la base originaria e testimoniale di interventi fantastici e simbolici finalizzati a rigenerare il discorso artistico.
Per mezzo di quel transito Boggeri - che spesso e volentieri abbandona le vie conosciute per affidarsi a una invenzione di icone derivate da altre icone - entra in rapporto con la realtà, con illuminazioni romantiche e con una chiara evidenza plastica e cromatica , ricca di umori vitali e incentivata da segni che suggeriscono altri segni, da slanci fantastici che rimandano tanto allo scandalo (uno dei principi delle avanguardie storiche, siccome le indicazioni di Bonito Oliva) che ai fantasmi del sublime.
Da qui potrebbero aprirsi, sulla pittura immaginaria e concreta di Boggeri, riflessioni ulteriori poiché essa fa riferimento a valori di intendimento, di verità e di franchezza e perché svela, con la sua rappresentazione, drammatiche verità celate.
Germano Beringheli
07
novembre 2007
Vito Boggeri – Sentieri
Dal 07 al 30 novembre 2007
arte contemporanea
Location
STUDIO GHIGLIONE 1885
Genova, Piazza San Matteo, 6B/R, (Genova)
Genova, Piazza San Matteo, 6B/R, (Genova)
Orario di apertura
Dal martedì al sabato: 9.00 -12.30 e 15.30 - 19.30
Vernissage
7 Novembre 2007, ore 18
Sito web
www.vitoboggeri.it
Autore
Curatore