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Ahasvero
L’artista è figura errante: come Ahasvero è condannato ad attraversare il tempo, gli stili, i temi, le tecniche, senza riuscire ad essere veramente appagato di se stesso
Comunicato stampa
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Un cordone ombelicale si estende dall’Alba dei Tempi fino al Contemporaneo, permettendo al “già visto” di essere “visto meglio”, ovvero d’essere ampliato e perfezionato. L’ex novo – più che l’utopico ex nihilo – è una condizione seminale, non tollera infatti che l’artista possa essere dimentico della Storia, né che finisca per arroccarsi nel proprio solipsismo. Bisogna avere co[no]scenza del passato e del proprio presente, non tanto per far proliferare la citazione quanto semmai per “citare - in giudizio”, per mettere cioè agli atti la propria versione dei fatti (e del fare, quindi dell’arte, giacché è tutt’altro che univoca, dubitativa più che risolutiva).
L’artista è figura errante: come Ahasvero è condannato ad attraversare il tempo, gli stili, i temi, le tecniche, senza riuscire ad essere veramente appagato di se stesso; ambisce sempre a qualcosa di più, di altro, che lo porti ancora oltre, lontano. Irrequietezza che è slancio vitale, energia creativa, pungolo irrinunciabile e legittimo. Ogni vero artista pondera le orme da lasciare, anche a rischio di arrancare nella luce così come brancolare nel buio, condizione non meno necessaria per ottenere risultati, non certamente per cercare attenuanti.
I Passi di Nicola Vinci (titolo del polittico dedicato a Mantenga esposto in mostra) si inscrivono in tale ambage, piena di stupori, di misteri, d’ignoto, a evidenziare «il rapporto con la fede, la superstizione e il carattere mistico delle cose». Tra convergenze e ambivalenze, le sculture di Andrea Salvatori e Adriano Persiani appartengono a una rilettura della materia e degli oggetti, un rinascere a nuova vita che suggerisce un itinerarium mentis fuori dall’ordinario, verso l’extra-ordinario... Tanto più impervi e tanto più sono gratificanti gli attraversamenti artistici; lo dimostra il melting pot (o pop?) di Andrea Buglisi, che assimila informazioni retiniche in modo onnivoro per poi raggiungere una summa compositiva in cui le forme e i colori inseguono il ventaglio delle idee. Quattro differenti iter che gettano uno sguardo in avanti e all’indietro, perché – com’è vero che una benda nera cinge la fronte di Ahasvero nascondendo «in tal modo una croce infuocata la cui luce gli distrugge la mente ogni volta che ha raggiunto un determinato grado di perfezione» [Gustav Meyrink] – ogni camminamento è un nuovo, caparbio, ricominciamento.
ANDREA BUGLISI
Nato a Palermo, 1974, vive e lavora a Palermo
ANDREA SALVATORI
Nato a Faenza, 1975, vive e lavora tra Imola e Solarolo
ADRIANO PERSIANI
Nato a Bologna, 1972, vive e lavora a Bologna
NICOLA VINCI
Nato a Castellaneta, 1975, vive e lavora a Verona
L’artista è figura errante: come Ahasvero è condannato ad attraversare il tempo, gli stili, i temi, le tecniche, senza riuscire ad essere veramente appagato di se stesso; ambisce sempre a qualcosa di più, di altro, che lo porti ancora oltre, lontano. Irrequietezza che è slancio vitale, energia creativa, pungolo irrinunciabile e legittimo. Ogni vero artista pondera le orme da lasciare, anche a rischio di arrancare nella luce così come brancolare nel buio, condizione non meno necessaria per ottenere risultati, non certamente per cercare attenuanti.
I Passi di Nicola Vinci (titolo del polittico dedicato a Mantenga esposto in mostra) si inscrivono in tale ambage, piena di stupori, di misteri, d’ignoto, a evidenziare «il rapporto con la fede, la superstizione e il carattere mistico delle cose». Tra convergenze e ambivalenze, le sculture di Andrea Salvatori e Adriano Persiani appartengono a una rilettura della materia e degli oggetti, un rinascere a nuova vita che suggerisce un itinerarium mentis fuori dall’ordinario, verso l’extra-ordinario... Tanto più impervi e tanto più sono gratificanti gli attraversamenti artistici; lo dimostra il melting pot (o pop?) di Andrea Buglisi, che assimila informazioni retiniche in modo onnivoro per poi raggiungere una summa compositiva in cui le forme e i colori inseguono il ventaglio delle idee. Quattro differenti iter che gettano uno sguardo in avanti e all’indietro, perché – com’è vero che una benda nera cinge la fronte di Ahasvero nascondendo «in tal modo una croce infuocata la cui luce gli distrugge la mente ogni volta che ha raggiunto un determinato grado di perfezione» [Gustav Meyrink] – ogni camminamento è un nuovo, caparbio, ricominciamento.
ANDREA BUGLISI
Nato a Palermo, 1974, vive e lavora a Palermo
ANDREA SALVATORI
Nato a Faenza, 1975, vive e lavora tra Imola e Solarolo
ADRIANO PERSIANI
Nato a Bologna, 1972, vive e lavora a Bologna
NICOLA VINCI
Nato a Castellaneta, 1975, vive e lavora a Verona
28
novembre 2007
Ahasvero
Dal 28 novembre al 22 dicembre 2007
giovane arte
Location
ZELLE ARTE CONTEMPORANEA
Palermo, Via Matteo Bonello, 19, (Palermo)
Palermo, Via Matteo Bonello, 19, (Palermo)
Orario di apertura
dal lunedì al sabato dalle h.17.00 alle h.20.00
Vernissage
28 Novembre 2007, ore 19
Autore
Curatore