Una trentina le opere che BRUNO GRECO presenta al Centro Culturale San Magno di Legnano. Una Rassegna pittorica che mostra lo sviluppo di una ricerca che, nata all’interno della tradizione figurativa, ha raggiunto risultati di forte espressività attraverso una sintesi che alterna alle forme geometriche la libera stesura di una materia cromatica libera e pulsionale.

Le ultime opere richiamano valori ancestrali nella stratificazione materica e nell’esplosione viva del colore, che si libera dal magma inquieto dell’io profondo.


Bruno Greco, nato a Varese nel 1951, vive e opera a Casciago, in provincia di Varese. Appassionato d’arte e autodidatta, ha iniziato a esporre nel 1977: numerose le esposizioni a Varese, Porto Ceresio, Colmegna (Va), Ispra, Legnano, Gallarate, Milano, Montichiari (Bs), Busto Arsizio, Cascina (Pi), Torino, Montecarlo, Piacenza, Venezia, Bassano del Grappa.

Di lui si è occupato con costante attenzione il critico Giorgio Rota. Hanno scritto: Rota, Martucci, Aoristias, Galli, Silanos, Malì.


La percezione del reale è sotterranea a tutta la produzione pittorica di Bruno Greco che, nel corso della sua ricerca artistica, si è solo apparentemente discosto da quel quotidiano visto e vissuto in profondità.

Ed è la “consonanza di sentimenti e di ritmi, di pause e di intrecci, di pensieri e di moti del cuore e della mente” – scrive Luciana Schiroli nella presentazione – “a condurre gradualmente Bruno Greco alla stesura di strette campiture cromatiche che si sommano e s’incontrano in un gioco chiaroscurale di forte effetto espressionista, come sta a dimostrare il “tramonto sulle risaie” del 2004. Quella figurazione, prima così esaltata da tocchi luministici e da effetti chiaroscurali, diventa ben presto lo strumento di una semplificazione che trova nelle Serie Brown 777 la sua sintesi più compiuta. Della percezione del reale resta il titolo dell’opera che acquista via via una sua propria autonomia: e gli spazi geometrici, triangoli o rombi che siano, quadrati o figure irregolari, altro non sono che puri ritmi che si confrontano nello spazio in modo dinamico e a volte vertiginoso”.

La mostra si svolge con la collaborazione de LA 6 TV.