Soggetti che attraggono magneticamente lo sguardo per la loro familiarità ma che, allo stessotempo, straniano i sensi per la loro ingigantita solitudine: questo è il mondo creato da Adelchi.Impossibile non pensare, osservando queste opere, all'influenza della Pop Art, al suorendereprotagonisti dellatela gli oggetti della quotidianità, trasformandoli quasi in icone venerabili ecomprensibili universalmente all'umanità intera, senza distinzioni di sorta. Ancora più palese èl'influenza della Pop italiana, ovvero dei protagonisti del clima artistico italiano degli anni sessanta.In particolare Domenico Gnoli, sembra essere la maggiore musa, naturalmente dopo il mondo reale,del maestro Adelchi. Gnoli, infatti, mutuando repertorio, gusto e tematiche della Pop Art epreannunciando l'iperrealismo, approfondisce lo studio e la ripetizione fedele realisticamente efortemente ingrandite di particolari di oggetti quotidiani, isolandoli dal loro contesto originario.Così come i soggetti di Adelchi avulsi dalla realtà acquistano un nuovo significato carico di unvalore simbolico universale, ma allo stesso tempo circondato da un'aurea di mistero.Sebbene il frutto assuma per il suo nuovo stato di icona e per una connotazione antica come ilmondo un valore quasi sacro, non possiamo tuttavia sfuggire alla sensualità delle sue forme e nondobbiamo dimenticare che fu proprio una mela la causa del peccato originale, simbolo della doppianatura dell'animo umano sacra e profana, attirata dallo spirituale da un lato ma arrendevoleall'inesorabile gusto del proibito dall'altro.Le creazioni di Adelchi, superati i primi sguardi d'impatto estetico, portano l'anima ad approfondireanche gli aspetti più banali della quotidianità abbattendo le barriere dell' apparenza, arrivando ariflettere su sé stessa, sul trascorrere del tempo, del quale le vite silenti di questi quadri sono itestimoni, nonché sull'universalità dell'arte e del mondo