la Galleria Scaletta di Vetro apre la nuova stagione espositiva con una ampia retrospettiva incentrata su opere realizzate da artisti e
fornaci operanti a Murano, tra il 1970 e il 1990. Si tratta della prima di una serie di mostre, anche monografiche, che intendono
riesaminare con occhio nuovo un importante quanto dimenticato –
comunque sottovalutato – periodo della storia recente del vetro
d'artista. Se l'attenzione del grande pubblico viene troppo spesso
orientata su pochi grossi nomi, sempre gli stessi, sembra invece
storicamente corretto, e ancor più stimolante, indirizzare il
collezionista verso ambiti oggi meno noti: zone che tuttavia si
rivelano tutt'oggi ricche di novità stilistiche e di ricerca. È un
ampio e variato repertorio che vede contemporani protagonisti nomi
allora emergenti e maestri già attivi. Va infatti ricordato che
sovente gli stessi autori che firmavano per le grandi fornaci come
Venini, Barover & Toso o Salviati collaboravano anche con aziende
più piccole che si aprivano a nuove esperienze. E altre ne
nascevano, seppure per breve tempo, come la Eos, nella quale si
trovarono affiancati il maestro Lino Tagliapietra e i giovani Laura
e Alessandro Diaz de Santilliana, diretti eredi della dinastia
Venini. Ma quanti altri esempi: da Toni Zuccheri, attivo con Ve
Art, Barovier &Toso e De Majo, a Renato Toso con la Fratelli Toso;
dal giovane Matteo Thun con Barovier & Toso, a Yoichi Ohira ancora
con De Majo. E poi Bruno Gambone, Luciano Vistosi, Renzo Pavanello
e la Effetre International, dove ha avuto un ruolo di grande
importanza il maestro Lino Tagliapietra. Insomma, a Murano il
ventennio ’70-’90 è stato ricco di grande fervore. L'avventura
(ri)comincia.