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Giancarlo Bucci – Guardare e ascoltare, ascoltare e guardare
Presentazione a cura di Massimo Pessina
L’esposizione sarà composta da circa 50 opere di vari formati e tecniche e coprirà tutto l’iter artistico dalla produzione su carta a quella su tela e scultorea
Per l’occasione sarà disponibile in Galleria, e distribuito ai visitatori, un gradito omaggio
Comunicato stampa
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Giancarlo Bucci
(Appunti per leggere i suoi colori)
Esiste una grande arte. Sono i quadri, le sculture, gli oggetti esposti nei musei, nelle gallerie importanti. Sono le opere che appaiono sui giornali, sulle riviste d’arte, sullo schermo delle tv.
Esiste anche un’arte minore. Meno conosciuta e per questo non meno importante. Con meno voce sui grandi mezzi di comunicazione anche se ha molto da dire. È un’arte che non appare e che non fa chiasso ma con forti e chiari valori. A questa arte appartiene Giancarlo Bucci. E parlando di questa arte minore, Bucci afferma: “Mi sento più artigiano che artista. Il lavoro dell’artigiano è prendere la materia e trasformarla. Il legno diventa armadio, tavolo, sedia. La lana tappeto. Il ferro letto o cancello. Io prendo il colore e cerco di dare vita al giallo, al rosso, al verde. Dalle mie mani il rosso diventa tulipano o tramonto. L’azzurro si muove sulla tela e diventa mare e cielo.”
Bucci è dunque un artigiano, un artigiano molto particolare con una formazione altrettanto particolare. Inizia come decoratore di ceramiche, poi è scenografo, grafico, designer e art director nel mondo della pubblicità. Un’esperienza che ha affinato il gusto e lo stile, la manualità ma soprattutto l’anima. E la sua anima è capace di cogliere i sospiri, i sussurri, le impercettibili note della realtà. Con umiltà, pazienza e perizia –le doti appunto dell’artigiano- trasporta sulla tela quello che sente nell’anima.
Il risultato sono opere da “guardare e ascoltare”. I colori, le pennellate decise, i segni, i contrasti, le trasparenze sono le nuove parole dell’anima. Sono parole semplici, chiare, precise. Raccontano di fiori, di città, di animali, di incontri, di amori, di notti con una luna dorata, di viaggi. I quadri di Bucci raccontano la vita. La vita vista da un “artigiano” che con pazienza sceglie colori, forme, spessori e linee per dare corpo alla felicità, alla meraviglia, allo stupore. Un “artigiano” che racconta la vita con le parole dei colori, con incanto e sorprendente ironia.
Massimo Pessina
(Appunti per leggere i suoi colori)
Esiste una grande arte. Sono i quadri, le sculture, gli oggetti esposti nei musei, nelle gallerie importanti. Sono le opere che appaiono sui giornali, sulle riviste d’arte, sullo schermo delle tv.
Esiste anche un’arte minore. Meno conosciuta e per questo non meno importante. Con meno voce sui grandi mezzi di comunicazione anche se ha molto da dire. È un’arte che non appare e che non fa chiasso ma con forti e chiari valori. A questa arte appartiene Giancarlo Bucci. E parlando di questa arte minore, Bucci afferma: “Mi sento più artigiano che artista. Il lavoro dell’artigiano è prendere la materia e trasformarla. Il legno diventa armadio, tavolo, sedia. La lana tappeto. Il ferro letto o cancello. Io prendo il colore e cerco di dare vita al giallo, al rosso, al verde. Dalle mie mani il rosso diventa tulipano o tramonto. L’azzurro si muove sulla tela e diventa mare e cielo.”
Bucci è dunque un artigiano, un artigiano molto particolare con una formazione altrettanto particolare. Inizia come decoratore di ceramiche, poi è scenografo, grafico, designer e art director nel mondo della pubblicità. Un’esperienza che ha affinato il gusto e lo stile, la manualità ma soprattutto l’anima. E la sua anima è capace di cogliere i sospiri, i sussurri, le impercettibili note della realtà. Con umiltà, pazienza e perizia –le doti appunto dell’artigiano- trasporta sulla tela quello che sente nell’anima.
Il risultato sono opere da “guardare e ascoltare”. I colori, le pennellate decise, i segni, i contrasti, le trasparenze sono le nuove parole dell’anima. Sono parole semplici, chiare, precise. Raccontano di fiori, di città, di animali, di incontri, di amori, di notti con una luna dorata, di viaggi. I quadri di Bucci raccontano la vita. La vita vista da un “artigiano” che con pazienza sceglie colori, forme, spessori e linee per dare corpo alla felicità, alla meraviglia, allo stupore. Un “artigiano” che racconta la vita con le parole dei colori, con incanto e sorprendente ironia.
Massimo Pessina
01
dicembre 2007
Giancarlo Bucci – Guardare e ascoltare, ascoltare e guardare
Dal primo al 20 dicembre 2007
arte contemporanea
Location
ARTE ELITE
Arcore, Via Umberto I, 61, (Monza E Brianza)
Arcore, Via Umberto I, 61, (Monza E Brianza)
Orario di apertura
da martedì a sabato 9,30-12,30 e 15-19
nei giorni 2-8-9-16 dicembre la Galleria rimarrà aperta
Vernissage
1 Dicembre 2007, ore 17,30
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