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Jarnej Fobici – Unfinished Business made in Italy
Dieci piccole tele nel primo spazio, una grande tela e una serie di light boxes, collegate a dei sensori, che si illuminano al passaggio dei visitatori della project room sono i lavori che Fobici installa in questa sua personale.
Comunicato stampa
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Venerdì 30 novembre alle 19,00 presso la galleria Nuvole Arte Contemporanea a Montesarchio ( Bn) in via 4 novembre, tel. 0824835518, sarà inaugurata la mostra personale del giovane artista sloveno Jarnej Fobici dal titolo “Unfinished Business made in Italy”.
Dieci piccole tele nel primo spazio, una grande tela e una serie di light boxes, collegate a dei sensori, che si illuminano al passaggio dei visitatori della project room sono i lavori che Forbici installa in questa sua personale.
L’ artista costruisce, così, un percorso specificatamente sulla rappresentazione della natura, ma intimamente sull’ uomo, sulla sua autodistruzione e quindi sulla sua follia che nega la storia invece di farla.
L’ artista in quanto uomo, deve trovare il suo filo di Arianna che lo porterà fuori dalle gallerie e dai musei per riflettere sull’ attualità.
Breve descrizione del progetto UNFINISHED BUSINESS made in italy
28 settembre 2003 è blackout in tutta Italia (esclusa Sardegna). Il sistema viene ristabilito dopo 19 ore. Il fabbisogno italiano di energia elettrica, viene coperto per il 71,7 %, attraverso centrali termoelettriche, che bruciano principalmente combustibili fossili in gran parte importati dall’ estero. Secondo le statistiche di Terna, società che dal 2005 gestisce la rete di trasmissione italiana, la maggior parte delle centrali termoelettriche italiane sono alimentate a gas naturale (59,2% del totale termoelettrico nel 2005), carbone (17,3%) e derivati petroliferi (14,2%).
Le emissioni di gas serra sono dal 1990 aumentate del 12,2 % invece di diminuire del 6,5 % secondo quanto concordato nel protocollo di Kyoto.
I soldi spesi per la multa saranno tantissimi. Si stima una somma pari a 9,3 miliardi di euro.
Forse è vero che ci sono poche altre possibilità ma ci sono. Un grande passo in un’ altra direzione si deve fare e al più presto.
E dopo tutto questo, l’ Enel nel 2007 ha annunciato la propria decisione di investire in nuove centrali elettriche a carbonio.
E così si continua “Unfinished business”.
JERNEJ FORBICI
IN MY PLACE
E’ normale per l’ uomo moderno pensare e accettare che il futuro va avanti da solo, che è una cosa indipendente dalla nostra partecipazione. Se si confronta con la possibilità della non esistenza, senza nessun futuro, l’ idea della nostra estranità sembra non solo assurda ma anche inaccettabile e terrificante. E’ l’ idea del mondo che arriva alla sua fine, l’ idea che ormai sembra prossima a divenire realtà, a causa dello sfruttamento sistematico delle risorse naturali, che inevitabilmente conduce al loro esaurimento. Il mito dell’ industria globale, oggi irresistibilmente diffuso, può essere considerato definitivamente corrotto e fallimentare. E’ vero che si stanno adottando compromessi e soluzioni temporanee ma la logica dello sviluppo appare sostanzialmente inarrestabile, e flebili le speranze di introdurre gradualmente il concetto di un economia il cui impatto sia realmente sostenibile.
L’ urgenza della situazione chiama tanti di noi verso azioni immediate e veloci. E’ chiaro che molti di questi problemi derivano da decisioni prese senza pensare alle conseguenze sul futuro e allo stesso momento senza pensare all’ origine della situazione.
Bertolt Brecht ha detto una volta che “pensare è una cosa che accompagna i problemi e supera le azioni”.
Oggi l’ uomo moderno sta vedendo “il dopo”. E come ha detto Adorno é oggi che l’ arte deve riflettere e reagire contro di questo. Con la massima urgenza, l’ uomo contemporaneo deve riflettere sulla grande idea del progresso, ribellarsi contro il pensiero che la natura è solo una riserva, di materie prime da sfruttare senza cautele e senza rispetto per i suoi equilibri. Il ruolo dell’ artista, oggi, può caricarsi di ulteriori responsabilità: non solo sensibilizzare il pubblico intorno a problemi specifici ma mantenere vitale la capacità di leggere e apprezzare, in generale, la verità e l’ equilibrio che la natura e la storia consegnano all’ umanità.
Jernej Forbici nasce nel 1980 a Maribor, in Slovenia.
Grazie alle numerose mostre nella propria nazione e all’ estero è considerato uno tra i giovani protagonisti dell’ Arte Contemporanea slovena.
Vive e lavora tra Vicenza, Berlino e Ptuy.
La mostra resterà aperta fino al 6 Gennaio 2008, tutti i giorni dalle ore 9,00 alle ore 13,00 e delle ore 17,00 alle ore 20,00.
La domenica e nei giorni festivi su appuntamento.
Dieci piccole tele nel primo spazio, una grande tela e una serie di light boxes, collegate a dei sensori, che si illuminano al passaggio dei visitatori della project room sono i lavori che Forbici installa in questa sua personale.
L’ artista costruisce, così, un percorso specificatamente sulla rappresentazione della natura, ma intimamente sull’ uomo, sulla sua autodistruzione e quindi sulla sua follia che nega la storia invece di farla.
L’ artista in quanto uomo, deve trovare il suo filo di Arianna che lo porterà fuori dalle gallerie e dai musei per riflettere sull’ attualità.
Breve descrizione del progetto UNFINISHED BUSINESS made in italy
28 settembre 2003 è blackout in tutta Italia (esclusa Sardegna). Il sistema viene ristabilito dopo 19 ore. Il fabbisogno italiano di energia elettrica, viene coperto per il 71,7 %, attraverso centrali termoelettriche, che bruciano principalmente combustibili fossili in gran parte importati dall’ estero. Secondo le statistiche di Terna, società che dal 2005 gestisce la rete di trasmissione italiana, la maggior parte delle centrali termoelettriche italiane sono alimentate a gas naturale (59,2% del totale termoelettrico nel 2005), carbone (17,3%) e derivati petroliferi (14,2%).
Le emissioni di gas serra sono dal 1990 aumentate del 12,2 % invece di diminuire del 6,5 % secondo quanto concordato nel protocollo di Kyoto.
I soldi spesi per la multa saranno tantissimi. Si stima una somma pari a 9,3 miliardi di euro.
Forse è vero che ci sono poche altre possibilità ma ci sono. Un grande passo in un’ altra direzione si deve fare e al più presto.
E dopo tutto questo, l’ Enel nel 2007 ha annunciato la propria decisione di investire in nuove centrali elettriche a carbonio.
E così si continua “Unfinished business”.
JERNEJ FORBICI
IN MY PLACE
E’ normale per l’ uomo moderno pensare e accettare che il futuro va avanti da solo, che è una cosa indipendente dalla nostra partecipazione. Se si confronta con la possibilità della non esistenza, senza nessun futuro, l’ idea della nostra estranità sembra non solo assurda ma anche inaccettabile e terrificante. E’ l’ idea del mondo che arriva alla sua fine, l’ idea che ormai sembra prossima a divenire realtà, a causa dello sfruttamento sistematico delle risorse naturali, che inevitabilmente conduce al loro esaurimento. Il mito dell’ industria globale, oggi irresistibilmente diffuso, può essere considerato definitivamente corrotto e fallimentare. E’ vero che si stanno adottando compromessi e soluzioni temporanee ma la logica dello sviluppo appare sostanzialmente inarrestabile, e flebili le speranze di introdurre gradualmente il concetto di un economia il cui impatto sia realmente sostenibile.
L’ urgenza della situazione chiama tanti di noi verso azioni immediate e veloci. E’ chiaro che molti di questi problemi derivano da decisioni prese senza pensare alle conseguenze sul futuro e allo stesso momento senza pensare all’ origine della situazione.
Bertolt Brecht ha detto una volta che “pensare è una cosa che accompagna i problemi e supera le azioni”.
Oggi l’ uomo moderno sta vedendo “il dopo”. E come ha detto Adorno é oggi che l’ arte deve riflettere e reagire contro di questo. Con la massima urgenza, l’ uomo contemporaneo deve riflettere sulla grande idea del progresso, ribellarsi contro il pensiero che la natura è solo una riserva, di materie prime da sfruttare senza cautele e senza rispetto per i suoi equilibri. Il ruolo dell’ artista, oggi, può caricarsi di ulteriori responsabilità: non solo sensibilizzare il pubblico intorno a problemi specifici ma mantenere vitale la capacità di leggere e apprezzare, in generale, la verità e l’ equilibrio che la natura e la storia consegnano all’ umanità.
Jernej Forbici nasce nel 1980 a Maribor, in Slovenia.
Grazie alle numerose mostre nella propria nazione e all’ estero è considerato uno tra i giovani protagonisti dell’ Arte Contemporanea slovena.
Vive e lavora tra Vicenza, Berlino e Ptuy.
La mostra resterà aperta fino al 6 Gennaio 2008, tutti i giorni dalle ore 9,00 alle ore 13,00 e delle ore 17,00 alle ore 20,00.
La domenica e nei giorni festivi su appuntamento.
30
novembre 2007
Jarnej Fobici – Unfinished Business made in Italy
Dal 30 novembre 2007 al 06 gennaio 2008
giovane arte
Location
GALLERIA NUVOLE ARTE CONTEMPORANEA
Montesarchio, Via IV Novembre, (Benevento)
Montesarchio, Via IV Novembre, (Benevento)
Orario di apertura
tutti i giorni dalle ore 9,00 alle ore 13,00 e delle ore 17,00 alle ore 20,00. La domenica e nei giorni festivi su appuntamento
Vernissage
30 Novembre 2007, ore 19
Autore