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Grazia Toderi – Rosso 2007
Per questa mostra, l’artista ha realizzato una nuova proiezione video, “Rosso” 2007, composta da alcune visioni notturne della città di Roma.
Comunicato stampa
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Nell'opera della Toderi, Roma è brulicante di luci, è vista da diversi punti alti sul cuore della città stessa e anche dalle sue vicinanze. L’immagine, avvolta da “un’anello”, evoca un confine simile a quello del globo e ci ripropone lo scambio tra terra e cielo, che percepiamo quotidianamente dalle nostre finestre.
Il titolo “Rosso” in questo caso diventa sintesi magnifica della passione per lo sconfinamento e per il sentimento della gravità. Come scrive Francesca Pasini: “definisce un colore reale e concettuale: corrisponde alla tonalità irradiata dalle lampade ai vapori di sodio che illuminano le strade di notte, che si forma con la luce, la temperatura dell’aria e le trasparenze del cielo. Per quanto riguarda il significato concettuale: il rosso è simbolo di energia positiva o negativa (diventare rossi per l’emozione o la rabbia); ricorda il fuoco, il sangue, la lotta, ma anche il sole al tramonto.”
Il colore che la Toderi ha creato dà forma al paesaggio urbano e alla metafora di una città-orchestra, dove si intuisce la grana intermittente di una moltitudine di voci, che ci riporta al brusio degli accordi prima che inizi la musica e la recitazione nei teatri, soggetto caro alla Toderi. L’elemento acustico, come afferma Laura Cherubini, è importante nella produzione di Grazia Toderi. Il sonoro di questi luoghi di naturale aggregazione (poichè l’uomo è un’animale sociale) sottolinea il desiderio di spartire le emozioni della vita privata (la città). Rumori corali ad emanazione collettiva, che spontaneamente si innescano e che sarebbe difficile attribuire individualmente.
La città è “figura – firma” della dialettica tra spazio terreste e sconfinamento siderale, tra gravità scientifica e percezione emotiva. Il rapporto di comunicazione tra cielo e terra è un tema costante nell’opera dell’artista. Del resto, come ricorda Angela Vettese, una persona che ha visto come sua prima immagine televisiva i passi dell’uomo sulla luna è curiosa più di altri riguardo alla forma dell’universo, alla rotazione degli astri e delle galassie, alla mancanza di punti fissi di osservazione e al ruotare continuo, anche se inconsapevole, del nostro stesso sguardo.
Il taglio prospettico scelto dall’artista, è una visione per un occhio non umano che arriva da lontano, per il quale diventa difficile riconoscere i soggetti, individuare un inizio e una fine. Tutto ciò rende la visione della città infinita. Una città, in effetti, è di per sè infinita, non solo perché è costantemente ricostruita, ampliata, distrutta, modificata, ma perchè contiene un magma di vite passate e presenti che creano la fisionomia tangibile del luogo. Nelle città che la Toderi ci fa vedere non ci sono azioni e sembrano assomigliarsi tutte; per riconoscerle bisogna fare un difficile lavoro di decrittazione, la cui indecifrabilità è aumentata dalla visione notturna che fa da sfondo a intermittenti punti luminosi che evocano il disegno delle costellazioni, quasi che il cielo si rifletta sulla terra.
Il titolo “Rosso” in questo caso diventa sintesi magnifica della passione per lo sconfinamento e per il sentimento della gravità. Come scrive Francesca Pasini: “definisce un colore reale e concettuale: corrisponde alla tonalità irradiata dalle lampade ai vapori di sodio che illuminano le strade di notte, che si forma con la luce, la temperatura dell’aria e le trasparenze del cielo. Per quanto riguarda il significato concettuale: il rosso è simbolo di energia positiva o negativa (diventare rossi per l’emozione o la rabbia); ricorda il fuoco, il sangue, la lotta, ma anche il sole al tramonto.”
Il colore che la Toderi ha creato dà forma al paesaggio urbano e alla metafora di una città-orchestra, dove si intuisce la grana intermittente di una moltitudine di voci, che ci riporta al brusio degli accordi prima che inizi la musica e la recitazione nei teatri, soggetto caro alla Toderi. L’elemento acustico, come afferma Laura Cherubini, è importante nella produzione di Grazia Toderi. Il sonoro di questi luoghi di naturale aggregazione (poichè l’uomo è un’animale sociale) sottolinea il desiderio di spartire le emozioni della vita privata (la città). Rumori corali ad emanazione collettiva, che spontaneamente si innescano e che sarebbe difficile attribuire individualmente.
La città è “figura – firma” della dialettica tra spazio terreste e sconfinamento siderale, tra gravità scientifica e percezione emotiva. Il rapporto di comunicazione tra cielo e terra è un tema costante nell’opera dell’artista. Del resto, come ricorda Angela Vettese, una persona che ha visto come sua prima immagine televisiva i passi dell’uomo sulla luna è curiosa più di altri riguardo alla forma dell’universo, alla rotazione degli astri e delle galassie, alla mancanza di punti fissi di osservazione e al ruotare continuo, anche se inconsapevole, del nostro stesso sguardo.
Il taglio prospettico scelto dall’artista, è una visione per un occhio non umano che arriva da lontano, per il quale diventa difficile riconoscere i soggetti, individuare un inizio e una fine. Tutto ciò rende la visione della città infinita. Una città, in effetti, è di per sè infinita, non solo perché è costantemente ricostruita, ampliata, distrutta, modificata, ma perchè contiene un magma di vite passate e presenti che creano la fisionomia tangibile del luogo. Nelle città che la Toderi ci fa vedere non ci sono azioni e sembrano assomigliarsi tutte; per riconoscerle bisogna fare un difficile lavoro di decrittazione, la cui indecifrabilità è aumentata dalla visione notturna che fa da sfondo a intermittenti punti luminosi che evocano il disegno delle costellazioni, quasi che il cielo si rifletta sulla terra.
02
dicembre 2007
Grazia Toderi – Rosso 2007
Dal 02 dicembre 2007 al 26 gennaio 2008
arte contemporanea
Location
STUDIO SALES DI NORBERTO RUGGERI
Roma, Piazza Dante, 2, (Roma)
Roma, Piazza Dante, 2, (Roma)
Orario di apertura
da martedì a sabato, ore 15.30 - 19.30
Vernissage
2 Dicembre 2007, ore 13.00 - 20.00
Autore