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Manuela Bedeschi
La luce e il colore si integrano nella dimensione della piccola galleria per la quale è stata pensata questa nuova installazione, creando risonanze, accenti ed echi
Comunicato stampa
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Come spesso accade ricerca artistica e percorso interiore vanno avanti di pari passo. In Manuela Bedeschi questo cammino sembra aver prodotto una pulizia, come se il campo adesso fosse sgombro e lei potesse esprimersi con un nuovo rigore e una ritrovata nitidezza. All’inizio era la memoria, l’accumulo di ricordi che si aggrappa agli oggetti come fossero scialuppe di salvataggio per un passato che si ha paura a lasciar salpare. Merletti, statuine, piccoli gessi e frammenti d’ogni tipo erano per Manuela Bedeschi l’inizio di ogni percorso creativo, dal quale derivavano oggetti tridimensionali in cui la pittura ha sempre avuto grande rilievo. Se prima su un fondo nero si accumulavano preziosi reperti della memoria e si accendevano improvvisi bagliori d’oro, man mano l’autrice ha sentito sempre più viva la necessità di una luce che aprisse il lavoro allo spazio circostante, che accendesse di energia magnetica il colore. L’ingresso del neon è sembrata l’unica soluzione per ottenere questo risultato, ed è stato così che questo nuovo ospite delle installazioni dell’artista veronese ha preso man mano il sopravvento. L’opera è esplosa, si è disseminata nello spazio, lo spazio stesso è diventato protagonista e la luce la sua ancella, destinata a sottolineare le sue dimensioni, i suoi anfratti, i suoi rifugi, le sue illusioni. Manuela Bedeschi è arrivata così, attraverso un percorso e una necessità del tutto individuali, a inserirsi in un preciso filone della ricerca artistica contemporanea, dove si incontra Lucio Fontana, ma anche Dan Flavin. La luce e il colore si integrano nella dimensione della piccola galleria per la quale è stata pensata questa nuova installazione, creando risonanze, accenti ed echi, cercando di unire qualcosa come la dimensione eterea della musica, che subisce le variazioni e le dimensioni dello spazio venendone influenzata, e la forza magnetica e immateriale del colore, che lo spazio riesce a modificare.
Camilla Bertoni
MANUELA BEDESCHI, nata a Vicenza, vive e lavora a Verona. Si diploma in Scultura e Pittura presso l'Accademia di Belle Arti di Verona, frequenta un corso di arte concettuale all'Accademia Estiva di Salisburgo.
Approfondisce grafica sperimentale alla Scuola e al Centro Internazionale di Grafica di Venezia.
Camilla Bertoni
MANUELA BEDESCHI, nata a Vicenza, vive e lavora a Verona. Si diploma in Scultura e Pittura presso l'Accademia di Belle Arti di Verona, frequenta un corso di arte concettuale all'Accademia Estiva di Salisburgo.
Approfondisce grafica sperimentale alla Scuola e al Centro Internazionale di Grafica di Venezia.
12
gennaio 2008
Manuela Bedeschi
Dal 12 al 31 gennaio 2008
arte contemporanea
Location
LA ROGGIA
Pordenone, Viale Trieste, 19, (Pordenone)
Pordenone, Viale Trieste, 19, (Pordenone)
Vernissage
12 Gennaio 2008, ore 11.30
Autore