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Anne e Patrick Poirier
Artisti interdisciplinari (autori di sculture, fotografie, libri d’artista, installazioni – minime o imponenti) hanno posto al centro del loro lavoro la riflessione sulla violenza della storia, la fragilità delle culture umane e le forme della loro trasmissione.
Comunicato stampa
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Anne e Patrick Poirer, nati entrambi nel 1942, di formazione la prima architetto e il secondo archeologo, lavorano insieme dagli anni Sessanta. Il loro sodalizio artistico venne sancito ufficialmente nel 1968, all’inizio del loro soggiorno romano, a Villa Medici, dove arrivarono grazie al Grand Prix de Rome. Artisti interdisciplinari (autori di sculture, fotografie, libri d'artista, installazioni - minime o imponenti) hanno posto al centro del loro lavoro la riflessione sulla violenza della storia, la fragilità delle culture umane e le forme della loro trasmissione.
Temi quali la Memoria personale o collettiva, le sue tracce, la sua architettura così come il suo funzionamento, da sempre hanno costituito l’ambito della loro ricerca «Per successivi avvicinamenti abbiamo tentato di esplorare e costruire la Memoria, di comprendere questa funzione. Nel corso degli anni abbiamo utilizzato diverse metafore visive e spaziali per tentare di figurarci la ‘memoria’». Sigmund Freud la descrisse utilizzando l’immagine di una città diroccata. Anne e Patrick Poirier, quasi a seguire quella metafora si appassionano di archeologia e di città antiche. Attraverso la frequentazione di rovine, giardini e l’esplorazione di città di civiltà scomparse il loro interesse per l’architettura è andato nel tempo aumentando dando vita alle loro architetture- cervello, città-memoria. Reinventando, infatti, paesaggi di rovine, vere e proprie utopie ribaltate, gli artisti trasmettono la loro idea di lavoro sulla memoria culturale.
Alla Galleria Alfonso Artiaco saranno esposti due minuscoli paesaggi sepolti nel fondo di due calotte craniche, denominati “Pozzuoli”, reminescenza del passaggio degli artisti in quella città; una grande struttura di vetro al centro dello spazio espositivo, un “Labirinto della Memoria”, riprende la forma ellittica del cervello. Costituito da pannelli specchianti con parole e frasi incise su di essi, pone lo spettatore all’interno di una rete inestricabile di pensieri ed echi: una ‘stanza dell’interiorità’ che suggerisce il perpetuo lavoro della memoria stessa che dimentica e custodisce, luogo dove l’immagine collettiva incontra la psiche individuale. Saranno inoltre in mostra foto di diversi soggetti: come quelle dei fiori trovati da Anne e Patrick Poirier nel corso delle loro quotidiane perlustrazioni, foto di paesaggi di 20.000.000 anni a.c, paesaggi semplici ed incontaminati.
Temi quali la Memoria personale o collettiva, le sue tracce, la sua architettura così come il suo funzionamento, da sempre hanno costituito l’ambito della loro ricerca «Per successivi avvicinamenti abbiamo tentato di esplorare e costruire la Memoria, di comprendere questa funzione. Nel corso degli anni abbiamo utilizzato diverse metafore visive e spaziali per tentare di figurarci la ‘memoria’». Sigmund Freud la descrisse utilizzando l’immagine di una città diroccata. Anne e Patrick Poirier, quasi a seguire quella metafora si appassionano di archeologia e di città antiche. Attraverso la frequentazione di rovine, giardini e l’esplorazione di città di civiltà scomparse il loro interesse per l’architettura è andato nel tempo aumentando dando vita alle loro architetture- cervello, città-memoria. Reinventando, infatti, paesaggi di rovine, vere e proprie utopie ribaltate, gli artisti trasmettono la loro idea di lavoro sulla memoria culturale.
Alla Galleria Alfonso Artiaco saranno esposti due minuscoli paesaggi sepolti nel fondo di due calotte craniche, denominati “Pozzuoli”, reminescenza del passaggio degli artisti in quella città; una grande struttura di vetro al centro dello spazio espositivo, un “Labirinto della Memoria”, riprende la forma ellittica del cervello. Costituito da pannelli specchianti con parole e frasi incise su di essi, pone lo spettatore all’interno di una rete inestricabile di pensieri ed echi: una ‘stanza dell’interiorità’ che suggerisce il perpetuo lavoro della memoria stessa che dimentica e custodisce, luogo dove l’immagine collettiva incontra la psiche individuale. Saranno inoltre in mostra foto di diversi soggetti: come quelle dei fiori trovati da Anne e Patrick Poirier nel corso delle loro quotidiane perlustrazioni, foto di paesaggi di 20.000.000 anni a.c, paesaggi semplici ed incontaminati.
14
dicembre 2007
Anne e Patrick Poirier
Dal 14 dicembre 2007 al 24 gennaio 2008
arte contemporanea
Location
GALLERIA ALFONSO ARTIACO
Napoli, Piazzetta Nilo, 7, (Napoli)
Napoli, Piazzetta Nilo, 7, (Napoli)
Orario di apertura
lunedì- sabato
10.00-13.30/16.00-20.00
Vernissage
14 Dicembre 2007, ore 19.30
Autore