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Presepe d’autore / Salvatore Sava
Uno scultore interpreta il presepe realizzandolo espressamente per la città, libero nei materiali e nel linguaggio, nella scelta dei personaggi che andranno ad occupare uno spazio predefinito: un grande cerchio di tre metri di diametro. Al presepe si accompagna una scelta di venti disegni dell’ultimo decennio
Comunicato stampa
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Sabato 15 dicembre 2007, alle ore 19, continua, nella ex chiesa Madonna di Loreto, annessa alla Fondazione Balestra, ciò che è divenuta una tradizione: uno scultore interpreta il presepe realizzandolo espressamente per la città, libero nei materiali e nel linguaggio, nella scelta dei personaggi che andranno ad occupare uno spazio predefinito: un grande cerchio di tre metri di diametro. Al presepe si accompagna una scelta di venti disegni dell’ultimo decennio.
Quest’anno è toccato a Salvatore Sava, il giovane scultore pugliese che ha affrontato il tema senza dimenticare la tradizione della sua regione.
Finito il suo presepe (composto di oltre 30 personaggi), Salvatore Sava istintivamente lo ha portato sul prato del suo paese in modo che il bianco della pietra risaltasse sul bruno denso della terra. Ciò che poteva sembrare solo una necessità pratica, una sorta di messa in scena dei personaggi, per calcolare l’occupazione dello spazio prefissato, diventava un omaggio al paese, alla sua gente, alle famiglie di contadini tra i quali era cresciuto e che, senza volerlo, si scoprivano collocati al centro del recinto.
Il Bambino, Giuseppe e Maria sono, allora, l’emblema del fuoco domestico, della “casa-famiglia” portata a una sintesi estrema, ridotta a una pura struttura, alla forma squadrata e appena sbozzata della pietra leccese. Che non ha rivali per quanti intendono esaltare la loro indole indipendente sottraendosi al peso della materia, e si oppongono alle convenzioni dell’insegnamento accademico cercando un progressivo distacco dal linguaggio figurativo.
L’iterazione dei soggetti, dalle grandi membra e dalle piccole teste, estremamente semplificate e colte in un movimento appena accennato, diventa un vero e proprio motivo plastico quando, ad esempio, affronta la “moltitudine” del gregge. Il candore, che uniforma il Bambino e le pecore raccolte intorno al pastore, senza soluzione di continuità, in un solo blocco a strutture parallele, diventa il simbolo dell’innocenza perduta e il motivo conduttore di una meditata essenzialità rappresentativa.
Salvatore Sava è nato a Surbo (Lecce) nel 1966. Si è diplomato presso il Liceo Artistico di Lecce e l’Istituto d’Arte di Roma, quindi ha frequentato l’Accademia di Belle Arti di Lecce dove dal 1990 insegna Anatomia Artistica e Disegno..
Ha tenuto mostre personali a Lecce (1996, 1998, 1999, 2001), Milano (1997, 1998,1999, 2007), Bari (2005) e Brindisi (1993) e ha partecipato a molte collettive tra le quali il Premio Giovani dell’Accademia Nazionale di San Luca (Roma, 2002, 2004), il Primo Simposio Internazionale di Scultura di Salamanca (2002), il Premio Internazionale di Scultura Angelicum (Milano 2000), Una Banca per l’Arte (Roma 2000), il Premio Marche (Ancona 1999), Art & Maggio (Bari 1999); con la Galleria San Carlo il Miart di Milano (2003, 2002, 2001, 2000, 1999) e l’Arte Fiera di Bologna (ogni anno, dal 1998), Il Premio Giuseppe Sobrile (Torino 1990).
Quest’anno è toccato a Salvatore Sava, il giovane scultore pugliese che ha affrontato il tema senza dimenticare la tradizione della sua regione.
Finito il suo presepe (composto di oltre 30 personaggi), Salvatore Sava istintivamente lo ha portato sul prato del suo paese in modo che il bianco della pietra risaltasse sul bruno denso della terra. Ciò che poteva sembrare solo una necessità pratica, una sorta di messa in scena dei personaggi, per calcolare l’occupazione dello spazio prefissato, diventava un omaggio al paese, alla sua gente, alle famiglie di contadini tra i quali era cresciuto e che, senza volerlo, si scoprivano collocati al centro del recinto.
Il Bambino, Giuseppe e Maria sono, allora, l’emblema del fuoco domestico, della “casa-famiglia” portata a una sintesi estrema, ridotta a una pura struttura, alla forma squadrata e appena sbozzata della pietra leccese. Che non ha rivali per quanti intendono esaltare la loro indole indipendente sottraendosi al peso della materia, e si oppongono alle convenzioni dell’insegnamento accademico cercando un progressivo distacco dal linguaggio figurativo.
L’iterazione dei soggetti, dalle grandi membra e dalle piccole teste, estremamente semplificate e colte in un movimento appena accennato, diventa un vero e proprio motivo plastico quando, ad esempio, affronta la “moltitudine” del gregge. Il candore, che uniforma il Bambino e le pecore raccolte intorno al pastore, senza soluzione di continuità, in un solo blocco a strutture parallele, diventa il simbolo dell’innocenza perduta e il motivo conduttore di una meditata essenzialità rappresentativa.
Salvatore Sava è nato a Surbo (Lecce) nel 1966. Si è diplomato presso il Liceo Artistico di Lecce e l’Istituto d’Arte di Roma, quindi ha frequentato l’Accademia di Belle Arti di Lecce dove dal 1990 insegna Anatomia Artistica e Disegno..
Ha tenuto mostre personali a Lecce (1996, 1998, 1999, 2001), Milano (1997, 1998,1999, 2007), Bari (2005) e Brindisi (1993) e ha partecipato a molte collettive tra le quali il Premio Giovani dell’Accademia Nazionale di San Luca (Roma, 2002, 2004), il Primo Simposio Internazionale di Scultura di Salamanca (2002), il Premio Internazionale di Scultura Angelicum (Milano 2000), Una Banca per l’Arte (Roma 2000), il Premio Marche (Ancona 1999), Art & Maggio (Bari 1999); con la Galleria San Carlo il Miart di Milano (2003, 2002, 2001, 2000, 1999) e l’Arte Fiera di Bologna (ogni anno, dal 1998), Il Premio Giuseppe Sobrile (Torino 1990).
15
dicembre 2007
Presepe d’autore / Salvatore Sava
Dal 15 dicembre 2007 al 06 gennaio 2008
arti decorative e industriali
Location
EX CHIESA MADONNA DI LORETO – CASTELLO MALATESTIANO
Longiano, Piazza Malatestiana, (Forlì-cesena)
Longiano, Piazza Malatestiana, (Forlì-cesena)
Orario di apertura
10 - 12 , 15 - 19.
Vernissage
15 Dicembre 2007, ore 19
Autore