Continuano gli appuntamenti di elevato profilo artistico organizzati da Giorgio Ferrarin nello spazio eventi della libreria Mondatori a Legango: dopo le mostre dedicate a Perilli, Scuffi, Alinari, Finzi, Licata, Kostabi e Guidi è la volta di Franco Beraldo. L’esposizione, curata dallo stesso Ferrarin, intende presentare in una visione d’insieme il lavoro dell’artista veneto particolarmente noto per le opere ad affresco. Il percorso inizia dai temi delle nature morte e dei paesaggi per concludersi nell’ultima fase della ricerca pittorica, quella relativa alla semplificazione dei codici espressivi della figurazione che via via divengono sempre meno riconoscibili sino a rinnovarsi nella pura astrazione. “In questa maniera Beraldo - come ha scritto Dino Marangon nell’introduzione alla mostra - ha potuto superare l’immagine referenziale, è scomparso l’orizzonte. Tiene ora maggiormente conto del fatto che la tela è bidimensionale, ha ricomposto l’immagine in maniera più diretta, più rischiosa. Se prima l’autore stesso era quasi escluso dall’opera perché si trattava di una operazione quasi linguistica in cui il vocabolario appariva in qualche modo predeterminato, ora invece è lui che si espone in prima persona, che si mette più a rischio.”

Le opere, circa trenta tra affreschi e olii su carta e tela, sono pubblicati in una monografia curata da Dino Marangon e in cui compare un’intervista all’artista raccolta dal noto critico d’arte Paolo Levi.