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Maja Bajevic
L’artista opera con i mezzi più vari alternando performances, video, oggetti e fotografie, sovente coinvolgendo lavoratori e lavoratrici delle zone in cui imposta la sua opera
Comunicato stampa
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Mercoledì 19 marzo 2008 alle ore 11.30 inaugura presso gli spazi di Palazzetto Tito della Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia la mostra dell'artista bosniaca Maja Bajevic. Con questa esposizione, che arriva appena dopo la sua presenza alla più prestigiosa mostra internazionale di arte contemporanea, la Documenta di Kassel, la Bajevic si misurerà con la sua prima personale italiana in uno spazio pubblico.
Il suo curriculum include da tempo importanti presenze quali la partecipazione alla 51esima Biennale di Venezia, la partecipazione alla Biennale Manifesta (Lubiana 2000), alla Biennale di Istanbul e di Valencia e numerose mostre personali in vari spazi europei.
La sua principale ispirazione nasce dall'incrocio tra culture, tipico della terra in cui è nata, ora giocoso e naturale, più spesso drammatico e portatore di guerra.
Ricordiamo che l'origine dell'artista è un misto di cultura ebraica, cristiana e mussulmana e questo le conferisce una particolare sensibilità sulle opportunità offerte dalla globalizzazione, ma anche dal fatto che essa può trasformarsi in un dramma.
L'artista opera con i mezzi più vari alternando performances, video, oggetti e fotografie, sovente coinvolgendo lavoratori e lavoratrici delle zone in cui imposta la sua opera.
La sua poetica appare di grande interesse per una città come Venezia per due motivi. In primo luogo per la vicinanza culturale che Sarajevo e Venezia hanno sempre condiviso, entrambe luogo di transito e di culture; quindi per la possibilità di uno sguardo sull'Europa dell'Est, su di un oriente di cui Venezia fa già parte, in cui costante è la sovrapposizione di antico e nuovo, di nostalgia per un passato più o meno lontano e desiderio di stare al passo con il presente.
In occasione della mostra Maja Bajevic sarà prodotto un catalogo edito da Charta che raccoglierà le opere esposte.
Il suo curriculum include da tempo importanti presenze quali la partecipazione alla 51esima Biennale di Venezia, la partecipazione alla Biennale Manifesta (Lubiana 2000), alla Biennale di Istanbul e di Valencia e numerose mostre personali in vari spazi europei.
La sua principale ispirazione nasce dall'incrocio tra culture, tipico della terra in cui è nata, ora giocoso e naturale, più spesso drammatico e portatore di guerra.
Ricordiamo che l'origine dell'artista è un misto di cultura ebraica, cristiana e mussulmana e questo le conferisce una particolare sensibilità sulle opportunità offerte dalla globalizzazione, ma anche dal fatto che essa può trasformarsi in un dramma.
L'artista opera con i mezzi più vari alternando performances, video, oggetti e fotografie, sovente coinvolgendo lavoratori e lavoratrici delle zone in cui imposta la sua opera.
La sua poetica appare di grande interesse per una città come Venezia per due motivi. In primo luogo per la vicinanza culturale che Sarajevo e Venezia hanno sempre condiviso, entrambe luogo di transito e di culture; quindi per la possibilità di uno sguardo sull'Europa dell'Est, su di un oriente di cui Venezia fa già parte, in cui costante è la sovrapposizione di antico e nuovo, di nostalgia per un passato più o meno lontano e desiderio di stare al passo con il presente.
In occasione della mostra Maja Bajevic sarà prodotto un catalogo edito da Charta che raccoglierà le opere esposte.
18
marzo 2008
Maja Bajevic
Dal 18 marzo al 27 aprile 2008
arte contemporanea
Location
FONDAZIONE BEVILACQUA LA MASA – PALAZZETTO TITO
Venezia, Dorsoduro, 2826, (Venezia)
Venezia, Dorsoduro, 2826, (Venezia)
Orario di apertura
da mercoledì a domenica dalle 10.30 alle 17.30
Vernissage
18 Marzo 2008, ore 12.30
Editore
CHARTA
Ufficio stampa
STUDIO PESCI
Autore
Curatore