Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Pino Pascali – Disegni per la pubblicità
Nel quarantennale della morte dell’autore, in esposizione una ricca raccolta di materiali: disegni, su carta o acetato, i collages e i fotomontaggi che preparavano i filmati e poi i filmati stessi
Comunicato stampa
Segnala l'evento
L'11 settembre 1968, il giorno in cui un incidente motociclistico pone fine alla sua vita e alla sua carriera, Pino Pascali ha solo trentatre anni. Quella fine inaspettata priva l'arte italiana di uno dei più vivaci talenti di una stagione in cui il talento dilaga: gli anni '60. Anni di miracolo economico e benessere diffuso, ma anche di rinnovamento culturale autentico e inesausta tensione creativa.
Nel quarantennale della morte, EMMEOTTO ricorda l'inesauribile vitalità dell'artista che voleva "rifare a mano il mondo" con una mostra lieve e sorridente: "Pino Pascali, disegni per la pubblicità".
La rassegna va inquadrata nell'ambito di un lavoro di ricerca e divulgazione che da anni impegna Daniela Ferraria, oggi socia di EMMEOTTO, su un aspetto specifico della carriera di Pascali: la sua attività nel campo della creazione di filmati pubblicitari per il cinema e, soprattutto, la televisione.
In esposizione una ricca raccolta di materiali che testimoniano l'inclinazione al gioco del loro autore, la sua raffinata ironia, la fantasia esplosiva appaiata al rigore pignolo del professionista che nulla concede all'improvvisazione e infine quella sua celebrata manualità posta al servizio di un raro talento progettuale. Ci sono i disegni, su carta o acetato, i collages e i fotomontaggi che preparavano i filmati e poi i filmati stessi: gli spot pubblicitari che alle otto e mezza di sera inchiodavano le famiglie italiane di fronte a Carosello, ma anche certi spot veramente originali commissionati dalla Rai per autopromuoversi; le sigle di programmi famosi (TV7), o dei primi contenitori di pubblicità televisiva alternativi a Carosello (Intermezzo) e persino alcuni esempi di spot per il cinema, ancora più inventivi di quelli realizzati per la TV. Un posto di rilievo è stato giustamente assegnato ai progetti rifiutati dai clienti perché troppo innovativi, ad esempio il cartone animato dei Killers, i piccoli gangsters cui la Algida, affezionata madrina delle creaturine di Pascali dal '61, non volle affidare le sorti commerciali del suo listino gelati del '67. La carrellata delle trovate iconografiche, delle tecniche e dei materiali utilizzati è insomma inesauribile e si stenta a credere che una creatività così debordante riesca a conciliarsi con una ricerca stilistica di sintesi estrema: la grafica pascaliana è essenziale e di leggibilità immediata.
I contributi in catalogo di Claudia Lodolo, con una serie di vivaci interviste, ci ricordano che non sono lontani gli anni in cui ai lavori di Pascali per la pubblicità e la televisione si guardava con sufficienza. Oggi l'orientamento critico prevalente tende invece ad evidenziare l'omogeneità della ricerca svolta da Pascali nelle sue parallele carriere di scultore, scenografo televisivo e inventore di filmati pubblicitari, un campo nel quale ha voluto e potuto prendersi il gusto di giocare in tutti i ruoli possibili, da quello del creativo a quelli di grafico, animatore, fotografo, sceneggiatore e persino attore (è lui il Pulcinella protagonista di un celebre carosello realizzato per Cirio).
La mostra di EMMEOTTO conferma la validità di questa chiave di lettura. In qualunque campo si applichi, con o senza committente, la creatività di Pascali ha una sua tipicità. Tematica, innanzitutto: il gioco, le armi, gli animali, le immagini primordiali di terra e di mare. Comuni sono anche gli elementi che lo rendono emblema delle tendenze più innovative della sua epoca: l'interesse simultaneo per arte, cinema e fotografia, l'abbattimento delle barriere tra arte e cultura di massa, il gusto della performance. Per questa ragione si può sostenere, come fa Marco Giusti, che "solo se si ha una visione di tutto ciò che ha fatto in quegli anni, e sono in realtà molto pochi, …si riesce a capire tutto il suo sguardo". I dieci anni di collaborazione (1958 - 1968) con la Lodolofilm di Sandro Lodolo rappresentano per Pascali la straordinaria palestra in cui esercitare e affinare il proprio linguaggio, sperimentando ricerche e iniziando racconti in seguito sviluppati nelle opere che la storia dell'arte del '900 ha da tempo consacrato.
Al di là del valore artistico dei lavori realizzati per dei committenti, va sottolineato il contributo offerto da Pascali allo sviluppo della comunicazione pubblicitaria e televisiva in Italia. La sua morte interrompe una ricerca veramente innovativa in questi campi e di gusto sin troppo raffinato. Non è un caso che i bellissimi lavori realizzati per Agip, Alberti, Algida, Autoservizi Maggiore, Biscotti Maggiora, Caffè Camerino, Caffè Mauro, Cirio, Ferrovie dello Stato, Poste Italiane, Rai e tanti altri committenti eccellenti raramente siano rimasti nella memoria popolare. Troppo raffinati, appunto, troppo "artistici".
Nel quarantennale della morte, EMMEOTTO ricorda l'inesauribile vitalità dell'artista che voleva "rifare a mano il mondo" con una mostra lieve e sorridente: "Pino Pascali, disegni per la pubblicità".
La rassegna va inquadrata nell'ambito di un lavoro di ricerca e divulgazione che da anni impegna Daniela Ferraria, oggi socia di EMMEOTTO, su un aspetto specifico della carriera di Pascali: la sua attività nel campo della creazione di filmati pubblicitari per il cinema e, soprattutto, la televisione.
In esposizione una ricca raccolta di materiali che testimoniano l'inclinazione al gioco del loro autore, la sua raffinata ironia, la fantasia esplosiva appaiata al rigore pignolo del professionista che nulla concede all'improvvisazione e infine quella sua celebrata manualità posta al servizio di un raro talento progettuale. Ci sono i disegni, su carta o acetato, i collages e i fotomontaggi che preparavano i filmati e poi i filmati stessi: gli spot pubblicitari che alle otto e mezza di sera inchiodavano le famiglie italiane di fronte a Carosello, ma anche certi spot veramente originali commissionati dalla Rai per autopromuoversi; le sigle di programmi famosi (TV7), o dei primi contenitori di pubblicità televisiva alternativi a Carosello (Intermezzo) e persino alcuni esempi di spot per il cinema, ancora più inventivi di quelli realizzati per la TV. Un posto di rilievo è stato giustamente assegnato ai progetti rifiutati dai clienti perché troppo innovativi, ad esempio il cartone animato dei Killers, i piccoli gangsters cui la Algida, affezionata madrina delle creaturine di Pascali dal '61, non volle affidare le sorti commerciali del suo listino gelati del '67. La carrellata delle trovate iconografiche, delle tecniche e dei materiali utilizzati è insomma inesauribile e si stenta a credere che una creatività così debordante riesca a conciliarsi con una ricerca stilistica di sintesi estrema: la grafica pascaliana è essenziale e di leggibilità immediata.
I contributi in catalogo di Claudia Lodolo, con una serie di vivaci interviste, ci ricordano che non sono lontani gli anni in cui ai lavori di Pascali per la pubblicità e la televisione si guardava con sufficienza. Oggi l'orientamento critico prevalente tende invece ad evidenziare l'omogeneità della ricerca svolta da Pascali nelle sue parallele carriere di scultore, scenografo televisivo e inventore di filmati pubblicitari, un campo nel quale ha voluto e potuto prendersi il gusto di giocare in tutti i ruoli possibili, da quello del creativo a quelli di grafico, animatore, fotografo, sceneggiatore e persino attore (è lui il Pulcinella protagonista di un celebre carosello realizzato per Cirio).
La mostra di EMMEOTTO conferma la validità di questa chiave di lettura. In qualunque campo si applichi, con o senza committente, la creatività di Pascali ha una sua tipicità. Tematica, innanzitutto: il gioco, le armi, gli animali, le immagini primordiali di terra e di mare. Comuni sono anche gli elementi che lo rendono emblema delle tendenze più innovative della sua epoca: l'interesse simultaneo per arte, cinema e fotografia, l'abbattimento delle barriere tra arte e cultura di massa, il gusto della performance. Per questa ragione si può sostenere, come fa Marco Giusti, che "solo se si ha una visione di tutto ciò che ha fatto in quegli anni, e sono in realtà molto pochi, …si riesce a capire tutto il suo sguardo". I dieci anni di collaborazione (1958 - 1968) con la Lodolofilm di Sandro Lodolo rappresentano per Pascali la straordinaria palestra in cui esercitare e affinare il proprio linguaggio, sperimentando ricerche e iniziando racconti in seguito sviluppati nelle opere che la storia dell'arte del '900 ha da tempo consacrato.
Al di là del valore artistico dei lavori realizzati per dei committenti, va sottolineato il contributo offerto da Pascali allo sviluppo della comunicazione pubblicitaria e televisiva in Italia. La sua morte interrompe una ricerca veramente innovativa in questi campi e di gusto sin troppo raffinato. Non è un caso che i bellissimi lavori realizzati per Agip, Alberti, Algida, Autoservizi Maggiore, Biscotti Maggiora, Caffè Camerino, Caffè Mauro, Cirio, Ferrovie dello Stato, Poste Italiane, Rai e tanti altri committenti eccellenti raramente siano rimasti nella memoria popolare. Troppo raffinati, appunto, troppo "artistici".
29
febbraio 2008
Pino Pascali – Disegni per la pubblicità
Dal 29 febbraio al 07 maggio 2008
disegno e grafica
Location
EMMEOTTO
Roma, Via Di Monte Giordano, 36, (Roma)
Roma, Via Di Monte Giordano, 36, (Roma)
Orario di apertura
10,30-13 e 16,30-20. Chiuso il lunedì e nei giorni festivi
Vernissage
29 Febbraio 2008, ore 18
Editore
CARLO CAMBI
Ufficio stampa
SCARLETT MATASSI
Autore