"C'è sostanza e spessore ma insieme vuoto e spazio, il visibile con il suggerito, la forma che suggella con la luce che ricrea..."


Janja Arnolj è la prima e finora unica artista in grado di modellare il metacrilato trasparente e colorato (plexiglas) per trarne sculture e quadri tridimensionali, opere dalle linee sinuose e sottili che sembrano fatte di aria e di luce; geometrie trasparenti, strutturalmente esistenti nella terza dimensione, ma senza peso ottico.


Presentazione dell'artista

Janja Arnolj, di origini sloveno/austriache, è figlia d'arte. Suo padre insegnava alle Accademie di Praga e Ljubljana e già in famiglia respira aria d'arte.
Inizia l'attività artistica soltanto in età matura, attratta da un materiale particolare come il metacrilato (plexiglas) che le permette di ricavare forme diverse con trasparenze e opacità di grande leggerezza e senso di spiritualità.
Unica artista in grado di realizzare sculture e quadri interamente in plexiglas è valorizzata dai critici e corteggiata dagli intenditori che stanno seguendo con crescente interesse gli sviluppi di questa dote.



Scrive di lei il critico d'arte Franca Galimberti


Genialità contemporanea di un'artista sopraffina. Abilità artigianale di una scultrice raffinata. Sorpresa eclettica di un materiale inconsueto.
È nata l'arte di Janja Arnolj, le cui originali sculture in metacrilato trasparente rappresentano una novità assoluta nel panorama culturale contemporaneo. È la prima e finora unica artista in grado di realizzare sculture in plexiglas, valorizzata dai critici, corteggiata dagli intenditori che stanno seguendo con crescente interesse gli sviluppi di questa dote, le declinazioni di questo talento, che si esprime con opere dalle linee sinuose e sottili che sembrano fatte di aria e di luce, qui esaltate dalle fotografie di Bruno Balestrini.
Salde radici austriache, sangue sloveno nelle vene, a 23 anni Janja arriva in Italia; dopo aver gestito un prestigioso studio professionale, si lascia ardere dal "sacro fuoco", lei, figlia d'arte, che fin dall'infanzia ha respirato aria creativa, grazie al padre, un accademico di Lubiana, pittore e scultore di rara eleganza.
Il suo estro infinito si concretizza grazie alle sue mani, ricettacoli di energia, che ammansiscono la durezza del metacrilato, rendendolo un materiale morbido e versatile.
Lastre anonime di plexiglas si trasformano in opere leggere e trasparenti, in cristalli di ghiaccio riflettenti la luce in un caleidoscopio di colori, in versi tangibili di una poesia di plastica che, fra linee tonde e aguzze, si esprime in forme sia figurative che astratte.
Le sue creazioni sono stelle iridescenti nel cosmo dell'arte. Incredibili pezzi da collezionare. Magnifici oggetti di design da osservare, da contemplare, da esporre. Ideali per ambienti che aspirano alla sapienza classica dell'arte senza rinunciare alla contemporaneità del tempo che inevitabilmente ci attrae a sé, seducente canto di sirene che si fa eco in plastiche atmosfere.


Le foto delle opere sono del fotografo Bruno Balestrini