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Carlo Barozzi – Fuori dai confini
I colori, come le emozioni che esprimono, si mischiano tra loro contrastandosi, scavalcandosi, incidendosi, quasi lottando. E con l’inserimento di oggetti apparentemente estranei, le emozioni arrivano ancora più vicine: taglienti, morbide, annacquate o movimentate. Richiamano l’osservatore a volte discretamente, chiedendogli di scoprirle, a volte in modo impellente
Comunicato stampa
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“Nei miei lavori mi piace costruire.
Elaborare i limiti imposti dalla tela, romperne la tranquillità superficiale. Coinvolgere l’osservatore portandolo oltre il quadro e indicando qualcosa al di la di esso, ma anche, grazie ai materiali e agli strati di colore che si addensano e interagiscono, portare l’osservatore dentro il quadro invogliandolo a scoprire più da vicino ciò che nel quadro è nascosto.
E' un sistema complesso di disposizioni della coloritura e del materiale: sulla tela, avvolti dai colori della vernice acrilica, si incontrano juta, lino, vetro, carta, corda o legno, legandosi, sovrapponendosi, stratificandosi.
Le cose vengono sempre riunite in un tutto: il senso di ogni lavoro è nella composizione ma anche nei suoi stessi confini al punto che il colore, la materia, il segno trascendono l'opera, portano l'emozione FUORI di essa.
fuori dai confini
La scelta dei colori è, quasi ossessivamente, sempre la stessa: il bianco, il giallo, il rosso:
Il bianco è la pace, la tranquillità interiore, il raggiungimento di un equilibrio.
Il giallo è la gioia, l'emozione felice, l'immersione in uno stato di serenità.
Il rosso è il dolore, una ferita, un graffio, il segno di un distacco.
L'uso, raro, dei colori scuri accentua lo stato di tormento quando il rosso non è sufficiente a raccontarlo.
Il verde e il blu invece, solitamente accompagnano il giallo nelle sue sfumature di contentezza, di appagamento.
I colori, come le emozioni che esprimono, si mischiano sempre tra loro contrastandosi, scavalcandosi, incidendosi, quasi lottando e lasciando che in ogni lavoro uno prevalga sugli altri.
E con l'inserimento di oggetti apparentemente estranei le emozioni arrivano ancora più vicine: taglienti, morbide, annacquate o movimentate. Richiamano l’osservatore a volte discretamente, chiedendogli di scoprirle, a volte in modo impellente.
Ma ogni volta fedelmente intense, come la forza con cui vivono dentro di me."
Elaborare i limiti imposti dalla tela, romperne la tranquillità superficiale. Coinvolgere l’osservatore portandolo oltre il quadro e indicando qualcosa al di la di esso, ma anche, grazie ai materiali e agli strati di colore che si addensano e interagiscono, portare l’osservatore dentro il quadro invogliandolo a scoprire più da vicino ciò che nel quadro è nascosto.
E' un sistema complesso di disposizioni della coloritura e del materiale: sulla tela, avvolti dai colori della vernice acrilica, si incontrano juta, lino, vetro, carta, corda o legno, legandosi, sovrapponendosi, stratificandosi.
Le cose vengono sempre riunite in un tutto: il senso di ogni lavoro è nella composizione ma anche nei suoi stessi confini al punto che il colore, la materia, il segno trascendono l'opera, portano l'emozione FUORI di essa.
fuori dai confini
La scelta dei colori è, quasi ossessivamente, sempre la stessa: il bianco, il giallo, il rosso:
Il bianco è la pace, la tranquillità interiore, il raggiungimento di un equilibrio.
Il giallo è la gioia, l'emozione felice, l'immersione in uno stato di serenità.
Il rosso è il dolore, una ferita, un graffio, il segno di un distacco.
L'uso, raro, dei colori scuri accentua lo stato di tormento quando il rosso non è sufficiente a raccontarlo.
Il verde e il blu invece, solitamente accompagnano il giallo nelle sue sfumature di contentezza, di appagamento.
I colori, come le emozioni che esprimono, si mischiano sempre tra loro contrastandosi, scavalcandosi, incidendosi, quasi lottando e lasciando che in ogni lavoro uno prevalga sugli altri.
E con l'inserimento di oggetti apparentemente estranei le emozioni arrivano ancora più vicine: taglienti, morbide, annacquate o movimentate. Richiamano l’osservatore a volte discretamente, chiedendogli di scoprirle, a volte in modo impellente.
Ma ogni volta fedelmente intense, come la forza con cui vivono dentro di me."
08
marzo 2008
Carlo Barozzi – Fuori dai confini
Dall'otto al 21 marzo 2008
arte contemporanea
Location
LIBRERIA CAFFE’ FLEXI
Roma, Via Clementina, 9, (Roma)
Roma, Via Clementina, 9, (Roma)
Orario di apertura
dal lunedì al sabato ore 18:00 – 01:00, domenica 12:00 – 01:00, martedì chiuso
Autore