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Afro, dagli anni della Galleria della Cometa al dopoguerra
La mostra indaga un capitolo della vicenda artistica di Afro poco noto al grande pubblico: la sua pittura figurativa dalla metà degli anni Trenta alla fine degli anni Quaranta
Comunicato stampa
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La Mostra Afro dagli anni della “Galleria della Cometa” al dopoguerra vuole indagareun capitolo della vicenda artistica di Afro poco noto al grande pubblico: la sua pitturafigurativa dalla metà degli anni Trenta alla fine degli anni Quaranta. L’autore dei sedicidipinti in esposizione, tre dei quali inediti, è uno smagliante talento osservato nella fasepreparatoria di quella che, dal 1950, diverrà la sua inconfondibile cifra di riconoscimento.Un artista giovane, tra i venti e i trent’anni, eppure perfettamente maturo e nel pienopossesso della scintillante sicurezza che, senza flessioni, lo accompagnerà sino alla fine dell’esistenza.
La mostra. Il 1935 è un anno importante nella vicenda artistica di Afro, poco più che ventenne eappena arrivato nella capitale, ma già chiamato a partecipare alla II Quadriennale diRoma e subito cooptato in quel gruppo di giovanissimi artisti che fa capo a CorradoCagli. Quando Cagli viene coinvolto nell’esperienza della nascente Galleria della Cometa,Afro si trova a beneficiare del clima internazionale creato dalla contessa Pecci Bluntattorno alla struttura e di una fitta rete di relazioni tessuta tra Roma, Genova, Venezia,Milano, Parigi e, soprattutto, New York, dove la Cometa, unica tra le gallerie d’arteitaliane, apre una succursale nel ’37.Alcuni dei dipinti in esposizione appartengono a questo felice periodo in cui Afrointerpreta il tonalismo di Cagli, Cavalli e Capogrossi con la libertà cromatica tipica delmondo veneto dal quale proviene. Operazione che spiega l’originale fascino di certe vedutedi una Roma “dipinta attraverso Tiepolo” o di capolavori come Ragazzo con l’aquilone(1935) e Autunno (1935), opera di storica importanza nel catalogo di Afro in quantoesposta nel 1937 alla prima importante personale dedicata all’artista dalla Cometa.L’intensa stagione della Cometa si esaurisce nel ’38, quando il nuovo clima antisemita eantinternazionalista imposto dal Regime induce Mimì Pecci Blunt a chiudere la galleria e atrasferirsi a New York. Per la pittura di Afro inizia una fase più interiore ed evocativa(1940-1942), cui fa seguito, a partire dal ’43, l’inizio di una ricerca di sintesi lineare ecoloristica in linea con l’interesse dell’artista per la pittura cubista e post cubista.La mostra di Francesca Antonacci accompagna il visitatore sino al 1947, accomiatandolocon l’esatto presagio della pagina successiva del racconto: la svolta verso il linguaggio astratto.
La mostra. Il 1935 è un anno importante nella vicenda artistica di Afro, poco più che ventenne eappena arrivato nella capitale, ma già chiamato a partecipare alla II Quadriennale diRoma e subito cooptato in quel gruppo di giovanissimi artisti che fa capo a CorradoCagli. Quando Cagli viene coinvolto nell’esperienza della nascente Galleria della Cometa,Afro si trova a beneficiare del clima internazionale creato dalla contessa Pecci Bluntattorno alla struttura e di una fitta rete di relazioni tessuta tra Roma, Genova, Venezia,Milano, Parigi e, soprattutto, New York, dove la Cometa, unica tra le gallerie d’arteitaliane, apre una succursale nel ’37.Alcuni dei dipinti in esposizione appartengono a questo felice periodo in cui Afrointerpreta il tonalismo di Cagli, Cavalli e Capogrossi con la libertà cromatica tipica delmondo veneto dal quale proviene. Operazione che spiega l’originale fascino di certe vedutedi una Roma “dipinta attraverso Tiepolo” o di capolavori come Ragazzo con l’aquilone(1935) e Autunno (1935), opera di storica importanza nel catalogo di Afro in quantoesposta nel 1937 alla prima importante personale dedicata all’artista dalla Cometa.L’intensa stagione della Cometa si esaurisce nel ’38, quando il nuovo clima antisemita eantinternazionalista imposto dal Regime induce Mimì Pecci Blunt a chiudere la galleria e atrasferirsi a New York. Per la pittura di Afro inizia una fase più interiore ed evocativa(1940-1942), cui fa seguito, a partire dal ’43, l’inizio di una ricerca di sintesi lineare ecoloristica in linea con l’interesse dell’artista per la pittura cubista e post cubista.La mostra di Francesca Antonacci accompagna il visitatore sino al 1947, accomiatandolocon l’esatto presagio della pagina successiva del racconto: la svolta verso il linguaggio astratto.
29
febbraio 2008
Afro, dagli anni della Galleria della Cometa al dopoguerra
Dal 29 febbraio al 18 aprile 2008
arte contemporanea
Location
Orario di apertura
lunedì - venerdì 10-13 e 16-19.30; sabato 10-13
Vernissage
29 Febbraio 2008, Anteprima per il Freaky Friday di “Roma-The Road to contemporary Art ore 21.30-24. Inaugurazione sabato 1 marzo dalle ore 18
Editore
DE LUCA EDITORI D'ARTE
Ufficio stampa
SCARLETT MATASSI
Autore
Curatore