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Sonia Giambrone – PerpeTUAmente
Il percorso espositivo narra tre momenti della produzione dell’artista, come pretesto per una riflessione filosofica sul problema dell’identità in generale e sulla donna in particolare, partendo dal mito d’ermafrodito
Comunicato stampa
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In occasione del Centenario 8 Marzo il Museo Nazionale Preistorico Etnografico “Luigi Pigorini” di Roma presenta PerpeTUAmente una mostra di Sonia Giambrone (Cammarata-AG, 1975).
Il percorso espositivo narra tre momenti della produzione dell’artista, come pretesto per una riflessione filosofica sul problema dell’identità in generale e sulla donna in particolare, partendo dal mito d’ermafrodito.
Uomo+pesce+uccelo=ermafrodito (1997-8) mostra la ricerca di una forma androgina capace di racchiudere in sé tre forme, tre esseri e tre sostanze (terra, acqua e aria). Un essere mitico ed un segno grafico, simbolo di un’unità primordiale.
Una serie di ritratti e autoritratti con reminiscenze espressioniste ed esistenzialiste (1999-2001), raccontano un momento di riflessione e di scissione rispetto all’unità simbolica dell’Ermafrodito precedente. Riflettere ed autoritrarsi: movimento perpetuo dell’io sempre diverso da se stesso; ricerca di un’immagine di riferimento duttile che vorrebbe essere capace di inglobare le variazioni. La figura umana e il volto come pretesto per scandagliare il conflitto dell’essere anima e corpo, uno e molteplice.
Ancora la ricerca di un nuovo linguaggio, di una differenza in cui riconoscersi porta l’artista a tramare una rete cellulare che sembra moltiplicarsi e trasformarsi all’infinito. Superfici come “Interfacce”, soglie tra il dentro e il fuori, slegate da riferimenti rappresentativi, assumono varie forme e si materializzano su vari supporti. Flussi, incidenze e interferenze si dispongono su di un piano che sembra acquistare capacità di compresenza.
Queste opere, realizzate dal 2002, giocano sugli opposti materiale/ immateriale, opaco/trasparente, caratteristiche queste già messe in questione nell’uomo+pesce+uccello=ermafrodito.
L’esposizione termina, per così dire, con la presenza totemica della Colonna senza fine omaggio all’omonima scultura di Costantin Brancusi. Un’opera che potrebbe espandersi all’infinito alludendo al perseverare del conflitto di cui perpeTUAmente rigenera la ricerca.
Il percorso espositivo narra tre momenti della produzione dell’artista, come pretesto per una riflessione filosofica sul problema dell’identità in generale e sulla donna in particolare, partendo dal mito d’ermafrodito.
Uomo+pesce+uccelo=ermafrodito (1997-8) mostra la ricerca di una forma androgina capace di racchiudere in sé tre forme, tre esseri e tre sostanze (terra, acqua e aria). Un essere mitico ed un segno grafico, simbolo di un’unità primordiale.
Una serie di ritratti e autoritratti con reminiscenze espressioniste ed esistenzialiste (1999-2001), raccontano un momento di riflessione e di scissione rispetto all’unità simbolica dell’Ermafrodito precedente. Riflettere ed autoritrarsi: movimento perpetuo dell’io sempre diverso da se stesso; ricerca di un’immagine di riferimento duttile che vorrebbe essere capace di inglobare le variazioni. La figura umana e il volto come pretesto per scandagliare il conflitto dell’essere anima e corpo, uno e molteplice.
Ancora la ricerca di un nuovo linguaggio, di una differenza in cui riconoscersi porta l’artista a tramare una rete cellulare che sembra moltiplicarsi e trasformarsi all’infinito. Superfici come “Interfacce”, soglie tra il dentro e il fuori, slegate da riferimenti rappresentativi, assumono varie forme e si materializzano su vari supporti. Flussi, incidenze e interferenze si dispongono su di un piano che sembra acquistare capacità di compresenza.
Queste opere, realizzate dal 2002, giocano sugli opposti materiale/ immateriale, opaco/trasparente, caratteristiche queste già messe in questione nell’uomo+pesce+uccello=ermafrodito.
L’esposizione termina, per così dire, con la presenza totemica della Colonna senza fine omaggio all’omonima scultura di Costantin Brancusi. Un’opera che potrebbe espandersi all’infinito alludendo al perseverare del conflitto di cui perpeTUAmente rigenera la ricerca.
07
marzo 2008
Sonia Giambrone – PerpeTUAmente
Dal 07 al 16 marzo 2008
arte contemporanea
Location
PALAZZO DELLE SCIENZE – MUSEO NAZIONALE PREISTORICO ETNOGRAFICO PIGORINI
Roma, Piazza Guglielmo Marconi, 14, (Roma)
Roma, Piazza Guglielmo Marconi, 14, (Roma)
Orario di apertura
dal mart alla dom 9-14
Vernissage
7 Marzo 2008, ore 17.30
Autore