“I libri sono la fonte del non sapere, della distanza, della dimenticanza.

Quando tutto si sarà compreso, dimenticato, e accorti occhi rideranno, questo libro sarà aperto…Per me il libro, più che un compagno di lettura è un oggetto da manipolare, trasformare, sia pure in un posacenere. Questi mattoni di carta, pieni di parole, racconti, saggi, formule ecc., provocano in me più che curiosità, soprattutto, un forte senso di smarrimento.”

Giuseppe Rossetti


Dalle ore 16,00 di sabato 12 alle ore 16,00 di domenica 13 aprile 2008, a Bologna, la galleria d’arte Spazio Gianni Testoni LA 2000+45 in Via D’Azeglio 50 ospita un grande evento della durata di una sola lunga notte per presentare le opere più significative di GIUSEPPE ROSSETTI, per gli amici Ros, tra i più noti artisti bolognesi.

Lucio Dalla, Gianni Morandi, Luca Carboni, Samuele Bersani, Biagio Antonacci, Gaetano Curreri, Mauro Malavasi, Anna Dalla, Celso Valli, Tobia Righi, Marco Alemanno, Paola Cevenini e tanti altri amici del mondo dello spettacolo e della cultura saranno in galleria per sostenere l’iniziativa che ha lo scopo di rendere omaggio al grande lavoro di Ros e di sostenerlo in uno dei momenti più difficili della sua vita.


Biografia

Giuseppe Rossetti è nato a Verona il 21 agosto 1946. Vive e lavora a Bologna.

Ha partecipato a numerose mostre collettive a Bologna e in numerose altre città italiane, nonché all’estero: Lima e Stoccolma nel 1989 e Montevideo nel 1990. Tra le sue mostre personali più importanti a Bologna alla Galleria Nanni (1978) e alla Galleria 2000 (1979), a Ferrara nel 1991 a Palazzo dei Diamanti – Galleria Civica di Arte Moderna.


Hanno scritto di lui:


“Giuseppe Rossetti/entomologo di libri/li rincorre con la rete/li imprigiona come farfalle/è leggero leggero quando li tocca/soffia la polvere con un sospiro/con un chiodo li trafigge sopra il legno/accarezzandoli nel cuore con parole d’amore.

Frammenti di un naufragio/restano fermi ad ascoltare/il furore del mondo/in silenzio.”

Roberto Roversi


“Partito con l’intenzione di seguire rigorosamente la via dell’astratto, dell’aniconicità, Rossetti trova alla fine di essa una specie di sorprendente qualità iconica, ci offre cioè delle icone molto adatte al nostro tempo, familiari e misteriose nello stesso tempo, riconoscibili ed enigmatiche: come se ciascuno di noi le potesse rifare, ma come se, d’altra parte, ci sorprendessero, dimostrando di provenire da un mondo arcano ‘altro’.”

Renato Barilli


“Rossetti non ha certamente teorizzato i suoi comportamenti e le sue idee estetiche. Semplicemente ha vissuto en artiste gli uni e le altre, senza apparente sforzo e senza sbavature formali, componendo cioè opere sempre di altissimo livello, ineccepibili ed avvincenti come poche se ne conoscono di artisti italiani della sua generazione.”

Franco Solmi


“Vedere lo studio di questo pittore e sorprenderlo mentre opera è uno spettacolo. (Si consigliano visite scolastiche). Si ha l’impressione di una comunicazione costante di tutto con tutto; la sua energia inventiva – decisamente invidiabile – si sposta con rapida ossessione fra le immagini, e quando tratta degli oggetti-libro, la sua follia lo spinge a cercare di farli parlare.”

Gregorio Scalise