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Vita in comune. 1930-2007
In occasione del Natale di Roma, in mostra una grande rassegna di foto mai esposte prima proveniente dagli Archivi dell’Ufficio Stampa del Comune di Roma: 200 immagini per raccontare i momenti più importanti della vita della capitale
Comunicato stampa
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Un autentico tesoro di immagini, di fatti, di emozioni e di ricordi racchiuso nell’Archivio Fotograficio dell’Ufficio Stampa del Comune di Roma. Un patrimonio storico documentaristico mai esposto prima, che dal 21 aprile, Natale di Roma, fino al 13 luglio sarà ospitata dalle sale del Museo di Roma Palazzo Braschi.
Nella mostra “Vita in Comune. 1930 – 2007. Fotografie di Roma dagli Archivi dell’Ufficio Stampa del Campidoglio” sono esposte circa 200 fotografie, una sorta di appassionante rassegna dal 1930 ad oggi, per raccontare la storia della Capitale d’Italia.
L’esposizione, ideata da Ilaria Capitani fino a pochi giorni fa Capo Ufficio Stampa del Comune di Roma, con la responsabile dell’Archivio Fotografico, Paola Bellecca e curata insieme ad Anita Margiotta e Federica Pirani, è suddivisa in tre sezioni tematiche:
1) Paesaggio urbano con le immagini che testimoniano le trasformazioni della Capitale, dal centro alla periferia, i mutamenti urbanistici, architettonici, paesaggistici ed anche le profonde trasformazioni sociali
2) Vita sociale con una coinvolgente selezione fotografica dedicata ai grandi eventi, alle feste, ma anche ai momenti più tristi che hanno coinvolto la collettività romana
3) Visite e cerimonie che comprende i vari ritratti dei Sindaci, gli ospiti istituzionali e di spettacolo ricevuti in Campidoglio e le cerimonie ufficiali, molte delle quali di respiro internazionale
Ogni sezione viene introdotta all’interno del catalogo da tre firme illustri: Corrado Augias, Elisabetta Rasy e Dacia Maraini.
Un contributo importante viene da Rai Teche che ha fornito alcuni filmati video storici di Roma.
Oltre alle tre sezioni storiche, un filmato video con musiche composte per l’occasione da Stefano Saletti, comprende le immagini dei fatti più recenti, quelli che oggi sono catalogati nell’archivio digitale che ha sostituito il cartaceo di un tempo.
Ma come nasce questa mostra? Nasce dalla considerazione che il tesoro custodito nell’Archivio dell’Ufficio Stampa rappresenta la memoria della Città, un patrimonio storico e culturale di Roma e dunque dell’intero Paese. Una memoria collettiva che parte nel 1940 con il primo fotografo ufficiale del Campidoglio Ottavio D’Agostini. Da allora si sono aggiunti gli scatti dei suoi successori che, dai primi decenni del Novecento ad oggi, hanno documentato gli avvenimenti a cui Roma ha fatto da cornice incrementando ogni giorno l’Archivio fotografico che conta oggi oltre 500.000 immagini.
Osservando queste sequenze fotografiche il visitatore può spaziare sulla città passando dalle immagini in bianco e nero del passato agli scatti colorati dei nostri tempi. Ed ecco le botticelle che invadono la piazza del Campidoglio confrontate alle immagini in catalogo del rosso della Ferrari, sempre sulla piazza, in occasione del 50° anniversario della sua nascita.
Capi di stato e protagonisti del nostro tempo, come John Fitzgerald Kennedy, Indira Ghandi o Yasser Arafat in visita ufficiale, si alternano con personaggi dello spettacolo come l’eterna Anna Magnani in una foto del 1951 ritratta mentre legge Trilussa, espressione struggente dell’anima di una città ferita dalla guerra ma vogliosa di crescere.
Nella sezione che illustra le trasformazioni urbanistiche di Roma vediamo via Cristoforo Colombo simile ad una stradina di campagna, siamo negli anni ’60, o piazza del Popolo, oggi una delle più belle isole pedonali del centro storico, adibita a parcheggio di macchine.
E come non esporre una delle foto che ovunque, anche grazie alle tante rappresentazioni cinematografiche, fa pensare a Roma? Il famoso “pizzardone”, vigile urbano in divisa che dirige il traffico sulla famosa pedana di piazza Venezia. Un’immagine di ieri uguale a quella di oggi, simbolo di un centro urbano trasformato con aspetti a volte inalterati.
Ma i mutamenti di una città si leggono anche grazie ai cambiamenti della socialità collettiva, del vivere insieme l’ambiente esterno. Ed ecco che alle rassicuranti e un po’ polverose feste di un tempo si accostano le sequenze delle sere e delle notti al Piper, fenomeno che ha trasformato completamente il concetto di sala da ballo, con i corpi immortalati in pose scoordinate o coppie di ballerini che si abbandonano all’abbraccio languido. Una trasformazione progressiva che porta fino al caleidoscopio di colori della Notte Bianca con i tanti significati che ci suggerisce: un nuovo senso di condivisione tra periferia e centro, tra diverse generazioni, la sconfitta di una simbolica oscurità nella fruizione collettiva di luoghi e monumenti antichi non più blindati ma patrimonio comune.
“Vita in comune”, con l’organizzazione di Zètema Progetto Cultura, non è solo una mostra fotografica ma una sorta di viaggio nel tempo, che fa rivivere a “chi c’era” emozioni forti e a volte dimenticate e sviluppa, in chi “ancora non c’era”, un senso di appartenenza alla propria storia e al proprio futuro. Sono foto che ci ricordano come la città non è solo un corpo di strade, palazzi e funzioni, ma è fatta anche di sentimenti e identificazione con il luogo in cui si vive.
Immagini di una Roma che inventa, intraprende grandi progetti e che sogna ma sempre con i piedi per terra pronta a ridere di sé.
Nella mostra “Vita in Comune. 1930 – 2007. Fotografie di Roma dagli Archivi dell’Ufficio Stampa del Campidoglio” sono esposte circa 200 fotografie, una sorta di appassionante rassegna dal 1930 ad oggi, per raccontare la storia della Capitale d’Italia.
L’esposizione, ideata da Ilaria Capitani fino a pochi giorni fa Capo Ufficio Stampa del Comune di Roma, con la responsabile dell’Archivio Fotografico, Paola Bellecca e curata insieme ad Anita Margiotta e Federica Pirani, è suddivisa in tre sezioni tematiche:
1) Paesaggio urbano con le immagini che testimoniano le trasformazioni della Capitale, dal centro alla periferia, i mutamenti urbanistici, architettonici, paesaggistici ed anche le profonde trasformazioni sociali
2) Vita sociale con una coinvolgente selezione fotografica dedicata ai grandi eventi, alle feste, ma anche ai momenti più tristi che hanno coinvolto la collettività romana
3) Visite e cerimonie che comprende i vari ritratti dei Sindaci, gli ospiti istituzionali e di spettacolo ricevuti in Campidoglio e le cerimonie ufficiali, molte delle quali di respiro internazionale
Ogni sezione viene introdotta all’interno del catalogo da tre firme illustri: Corrado Augias, Elisabetta Rasy e Dacia Maraini.
Un contributo importante viene da Rai Teche che ha fornito alcuni filmati video storici di Roma.
Oltre alle tre sezioni storiche, un filmato video con musiche composte per l’occasione da Stefano Saletti, comprende le immagini dei fatti più recenti, quelli che oggi sono catalogati nell’archivio digitale che ha sostituito il cartaceo di un tempo.
Ma come nasce questa mostra? Nasce dalla considerazione che il tesoro custodito nell’Archivio dell’Ufficio Stampa rappresenta la memoria della Città, un patrimonio storico e culturale di Roma e dunque dell’intero Paese. Una memoria collettiva che parte nel 1940 con il primo fotografo ufficiale del Campidoglio Ottavio D’Agostini. Da allora si sono aggiunti gli scatti dei suoi successori che, dai primi decenni del Novecento ad oggi, hanno documentato gli avvenimenti a cui Roma ha fatto da cornice incrementando ogni giorno l’Archivio fotografico che conta oggi oltre 500.000 immagini.
Osservando queste sequenze fotografiche il visitatore può spaziare sulla città passando dalle immagini in bianco e nero del passato agli scatti colorati dei nostri tempi. Ed ecco le botticelle che invadono la piazza del Campidoglio confrontate alle immagini in catalogo del rosso della Ferrari, sempre sulla piazza, in occasione del 50° anniversario della sua nascita.
Capi di stato e protagonisti del nostro tempo, come John Fitzgerald Kennedy, Indira Ghandi o Yasser Arafat in visita ufficiale, si alternano con personaggi dello spettacolo come l’eterna Anna Magnani in una foto del 1951 ritratta mentre legge Trilussa, espressione struggente dell’anima di una città ferita dalla guerra ma vogliosa di crescere.
Nella sezione che illustra le trasformazioni urbanistiche di Roma vediamo via Cristoforo Colombo simile ad una stradina di campagna, siamo negli anni ’60, o piazza del Popolo, oggi una delle più belle isole pedonali del centro storico, adibita a parcheggio di macchine.
E come non esporre una delle foto che ovunque, anche grazie alle tante rappresentazioni cinematografiche, fa pensare a Roma? Il famoso “pizzardone”, vigile urbano in divisa che dirige il traffico sulla famosa pedana di piazza Venezia. Un’immagine di ieri uguale a quella di oggi, simbolo di un centro urbano trasformato con aspetti a volte inalterati.
Ma i mutamenti di una città si leggono anche grazie ai cambiamenti della socialità collettiva, del vivere insieme l’ambiente esterno. Ed ecco che alle rassicuranti e un po’ polverose feste di un tempo si accostano le sequenze delle sere e delle notti al Piper, fenomeno che ha trasformato completamente il concetto di sala da ballo, con i corpi immortalati in pose scoordinate o coppie di ballerini che si abbandonano all’abbraccio languido. Una trasformazione progressiva che porta fino al caleidoscopio di colori della Notte Bianca con i tanti significati che ci suggerisce: un nuovo senso di condivisione tra periferia e centro, tra diverse generazioni, la sconfitta di una simbolica oscurità nella fruizione collettiva di luoghi e monumenti antichi non più blindati ma patrimonio comune.
“Vita in comune”, con l’organizzazione di Zètema Progetto Cultura, non è solo una mostra fotografica ma una sorta di viaggio nel tempo, che fa rivivere a “chi c’era” emozioni forti e a volte dimenticate e sviluppa, in chi “ancora non c’era”, un senso di appartenenza alla propria storia e al proprio futuro. Sono foto che ci ricordano come la città non è solo un corpo di strade, palazzi e funzioni, ma è fatta anche di sentimenti e identificazione con il luogo in cui si vive.
Immagini di una Roma che inventa, intraprende grandi progetti e che sogna ma sempre con i piedi per terra pronta a ridere di sé.
21
aprile 2008
Vita in comune. 1930-2007
Dal 21 aprile al 21 maggio 2008
fotografia
Location
MUSEO DI ROMA – PALAZZO BRASCHI
Roma, PIAZZA San Pantaleo, 10, (Roma)
Roma, PIAZZA San Pantaleo, 10, (Roma)
Biglietti
intero 8 euro; ridotto 6,00 euro
Orario di apertura
martedì - domenica ore 9.00 - 19.00 (la biglietteria chiude un’ora prima) Chiuso lunedì, 25 dicembre, 1 gennaio, 1 maggio
Vernissage
21 Aprile 2008, ore 11.30
Editore
GANGEMI
Ufficio stampa
ZETEMA