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Elena Carozzi
La pittura di Elena Carozzi è ricca di riferimenti impressionisti (gli autori con cui ha maggiormente dialogato sono Bonnard, Vuillard, Pirandello, Savinio ed il nonno Gian Carozzi). L’artista dipinge scene all’aria aperta o rappresentazioni di realtà quotidiane “fissate” in quell’istante. Spiagge deserte o bagnasciuga con pochi bagnanti in un’atmosfera sospesa, silenziosa, senza tempo.
Comunicato stampa
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Elena Carozzi è nata a Milano nel 1967. Vive e lavora a Sarzana.
La pittura di Elena Carozzi è ricca di riferimenti impressionisti (gli autori con cui ha maggiormente dialogato sono Bonnard, Vuillard, Pirandello, Savinio ed il nonno Gian Carozzi).
L’artista dipinge scene all’aria aperta o rappresentazioni di realtà quotidiane “fissate” in quell’istante. Spiagge deserte o bagnasciuga con pochi bagnanti in un’atmosfera sospesa, silenziosa, senza tempo.
L’opera è solitamente dipinta in studio, ma l’immagine viene fermata fotograficamente e questo gli consente quel filtro necessario a creare “il distacco”.
“……..lavoro con la spatola, metto, tolgo, rimpasto ……..mi sembra di lavorare come uno scultore…….” . Opera su tele grezze dalla trama spessa, a volte dipinge piccoli e vecchi frammenti di tela di lino, a volte cartoncini o fogli fragilissimi. Dipinge con materia corposa dai toni giocati su sapienti piccole variazioni oppure una pittura fatta di acqua dove l’immagine è appena svelata. Sempre una materia composta di colore e luce su di un supporto a volte intravisto.
“…Nei lavori dedicati a spiagge deserte, sdraio e cabine consumate dal sole incalzante, ombrelloni colorati – aperti e affiancati a comporre inaspettate forme geometriche che rimandano all’astrazione – l’artista cattura e comunica le atmosfere di un luogo suggestivo e incontaminato….” (E. Gravagnuolo)
“…….Sono le spiagge dell’ultima propaggine della Liguria, dove il fiume Magra incontra il mare all’ombra delle Alpi Apuane, quelle che Elena dipinge ed in cui sovente porta i suoi figli a fare il bagno, osservandoli giocare in acqua o sulla riva; quelle spiagge che al tramonto e a fine stagione si spopolano lasciando vuote le lunghe file degli ombrelloni, sorta di evanescenti presenze plastiche che saturano lo spazio avvolto da una rarefatta e malinconica atmosfera metafisica.” (Lara Conte).
L’esposizione raccoglie una cinquantina di opere di formati e tecniche diverse. Saranno esposte inoltre alcune nature morte: studi facenti parte di una serie dipinta nel 2004.
La pittura di Elena Carozzi è ricca di riferimenti impressionisti (gli autori con cui ha maggiormente dialogato sono Bonnard, Vuillard, Pirandello, Savinio ed il nonno Gian Carozzi).
L’artista dipinge scene all’aria aperta o rappresentazioni di realtà quotidiane “fissate” in quell’istante. Spiagge deserte o bagnasciuga con pochi bagnanti in un’atmosfera sospesa, silenziosa, senza tempo.
L’opera è solitamente dipinta in studio, ma l’immagine viene fermata fotograficamente e questo gli consente quel filtro necessario a creare “il distacco”.
“……..lavoro con la spatola, metto, tolgo, rimpasto ……..mi sembra di lavorare come uno scultore…….” . Opera su tele grezze dalla trama spessa, a volte dipinge piccoli e vecchi frammenti di tela di lino, a volte cartoncini o fogli fragilissimi. Dipinge con materia corposa dai toni giocati su sapienti piccole variazioni oppure una pittura fatta di acqua dove l’immagine è appena svelata. Sempre una materia composta di colore e luce su di un supporto a volte intravisto.
“…Nei lavori dedicati a spiagge deserte, sdraio e cabine consumate dal sole incalzante, ombrelloni colorati – aperti e affiancati a comporre inaspettate forme geometriche che rimandano all’astrazione – l’artista cattura e comunica le atmosfere di un luogo suggestivo e incontaminato….” (E. Gravagnuolo)
“…….Sono le spiagge dell’ultima propaggine della Liguria, dove il fiume Magra incontra il mare all’ombra delle Alpi Apuane, quelle che Elena dipinge ed in cui sovente porta i suoi figli a fare il bagno, osservandoli giocare in acqua o sulla riva; quelle spiagge che al tramonto e a fine stagione si spopolano lasciando vuote le lunghe file degli ombrelloni, sorta di evanescenti presenze plastiche che saturano lo spazio avvolto da una rarefatta e malinconica atmosfera metafisica.” (Lara Conte).
L’esposizione raccoglie una cinquantina di opere di formati e tecniche diverse. Saranno esposte inoltre alcune nature morte: studi facenti parte di una serie dipinta nel 2004.
10
maggio 2008
Elena Carozzi
Dal 10 maggio al primo giugno 2008
arte contemporanea
Location
GALLERIA CRISTINA BUSI
Chiavari, Via Martiri Della Liberazione, 195, (Genova)
Chiavari, Via Martiri Della Liberazione, 195, (Genova)
Orario di apertura
10/12 – 16/19,30 Chiuso l’intera giornata del lunedì e la mattina del martedì
Vernissage
10 Maggio 2008, ore 17
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