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Nato Frascà
In esposizione 15 disegni, 6 collage, 23 sculture, un nutrito gruppo di immagini e documenti inediti, una serie di film (Kappa del 1965, Soglie del 1967-1977) e di documentari girati per la RAI tra il 1968 e il 1970 (Lezione di geometria, Lezione di matematica, La Scultura, Céline, Mondrian, Duchamp).
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Domenica 27 aprile 2008, alle ore 18.30, nel Salone della Caccia del Musma, si inaugura la prima mostra antologica di Nato Frascà.
In esposizione 15 disegni, 6 collage, 23 sculture, una serie di film (Kappa del 1965, Soglie del 1967-1977) e di documentari girati per la RAI tra il 1968 e il 1970 (Lezione di geometria, Lezione di matematica, La Scultura, Céline, Mondrian, Duchamp), un nutrito gruppo di immagini e documenti inediti che ricostruiscono, con una tecnica di avvicinamento tranquilla ma tenace, la personalità del poliedrico artista romano allievo di Toti Scialoja e il suo lungo viaggio di esperienze e ricerche (l’ultimo, nel 1998, All’ombra di un’altra luce, introdotto da Pierre Restany). A molti questo sembrò il progressivo allontanamento dalla pittura invece, altro non era, se non una ulteriore tappa di quel tragitto nei meandri del labirinto, nell’evoluzione del segno, nella carica emotiva che ogni progetto si porta dietro rintracciando il percorso del linguaggio espressivo, dalle pareti delle caverne a Kline.
La mostra del Musma mette in luce il periodo del “Gruppo 1” (1962-1967) e le diramazioni di varianti nei modelli degli ultimi anni (2004-2005), quasi a voler dimostrare la centralità della sperimentazione, ieri per uscire dall’informale, oggi per non essere soffocati dai luoghi comuni che affollano molte realtà attuali. L’evoluzione liberatoria di allora (il “Gruppo N” e il “Gruppo Zero” che animarono la Biennale di San Marino del 1963), tesa a rivoluzionare lo sguardo indirizzandolo sulle varianti di onde strutturali, sulla diagonale, sui modulari cubici guidati a evidenziare i rapporti contenuto-contenente, viene confermata dalla fiducia ridata alle sensazioni con le quali tessere i nuovi “segnali-forma”, la consapevolezza di una “maestà geometrica” quale nucleo dell’emozione.
****
Nato Frascà è nato a Roma il 21 gennaio del 1931. Compiuti gli studi classici, si iscrive alla Facoltà di Architettura che lascia dopo tre anni per dedicarsi completamente all'attività artistica. Segue il corso di Scenografia di Toti Scialoja all'Accademia di Belle Arti di Roma e, nel 1955, vince la borsa di studio del Centro Sperimentale di Cinematografia. Nel 1957 è ammesso alla Scuola di Oscar Kokoschka di Salisburgo e l'anno dopo tiene la sua prima mostra personale alla Galleria Schneider di Roma. Svolge una parallela attività di scenografo-arredatore che lo porterà a collaborare con i maggiori registi italiani (Antonioni, Visconti, Risi) e a realizzare documentari didattici, artistici e scientifici con la RAI-TV.
Nel 1961 si trasferisce a Parigi grazie ad una borsa di studio; frequenta i corsi di incisione dell’Atelier 17 di W. S. Hayter ed entra in contatto con Giacometti, Magnelli, Fautrier, Hartung, César, Arman e Calder. Nel 1962 rientra a Roma, dove promuove la fondazione del Gruppo 1 con il quale esporrà nelle principali manifestazioni artistiche nazionali ed internazionali fino al 1967. Nel 1965 inizia anche un'attività pedagogica: insegna Esercitazioni Visive per la fondazione dell’Istituto Superiore di Industrie Artistiche (ISIA) e Teoria della Percezione e Psicologia della Forma dell’Accademia di Belle Arti di Carrara e di Roma. Dal 1982 l'attività artistica pubblica di Frascà si dirada per approfondire la sua ricerca sulla Psicologia dell'Icona, lo Scarabocchio degli adulti e la sua decodificazione. Nel 1983 presenta i risultati della sua ricerca “psiconologica” al I Convegno Internazionale “Psicoanalisi-Arte-Persona” (Milano). Collabora con i gruppi dell’International Society for the Study of Prenatal Psycology (ISSPP) e tiene conferenze, corsi e seminari presso l’Istituto di Psicoterapia Analitica e Sophia University of Rome (IPA-SUR), presso la Comunità Mayeusis a Capena, lavorando con casi di tossicodipendenza e malattie mentali, in cui raggiunge risultati di notevole interesse. Riceve numerosi premi e riconoscimenti nel corso della sua carriera che si interrompe nel 2006 quando muore all'etá di 75 anni.
In esposizione 15 disegni, 6 collage, 23 sculture, una serie di film (Kappa del 1965, Soglie del 1967-1977) e di documentari girati per la RAI tra il 1968 e il 1970 (Lezione di geometria, Lezione di matematica, La Scultura, Céline, Mondrian, Duchamp), un nutrito gruppo di immagini e documenti inediti che ricostruiscono, con una tecnica di avvicinamento tranquilla ma tenace, la personalità del poliedrico artista romano allievo di Toti Scialoja e il suo lungo viaggio di esperienze e ricerche (l’ultimo, nel 1998, All’ombra di un’altra luce, introdotto da Pierre Restany). A molti questo sembrò il progressivo allontanamento dalla pittura invece, altro non era, se non una ulteriore tappa di quel tragitto nei meandri del labirinto, nell’evoluzione del segno, nella carica emotiva che ogni progetto si porta dietro rintracciando il percorso del linguaggio espressivo, dalle pareti delle caverne a Kline.
La mostra del Musma mette in luce il periodo del “Gruppo 1” (1962-1967) e le diramazioni di varianti nei modelli degli ultimi anni (2004-2005), quasi a voler dimostrare la centralità della sperimentazione, ieri per uscire dall’informale, oggi per non essere soffocati dai luoghi comuni che affollano molte realtà attuali. L’evoluzione liberatoria di allora (il “Gruppo N” e il “Gruppo Zero” che animarono la Biennale di San Marino del 1963), tesa a rivoluzionare lo sguardo indirizzandolo sulle varianti di onde strutturali, sulla diagonale, sui modulari cubici guidati a evidenziare i rapporti contenuto-contenente, viene confermata dalla fiducia ridata alle sensazioni con le quali tessere i nuovi “segnali-forma”, la consapevolezza di una “maestà geometrica” quale nucleo dell’emozione.
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Nato Frascà è nato a Roma il 21 gennaio del 1931. Compiuti gli studi classici, si iscrive alla Facoltà di Architettura che lascia dopo tre anni per dedicarsi completamente all'attività artistica. Segue il corso di Scenografia di Toti Scialoja all'Accademia di Belle Arti di Roma e, nel 1955, vince la borsa di studio del Centro Sperimentale di Cinematografia. Nel 1957 è ammesso alla Scuola di Oscar Kokoschka di Salisburgo e l'anno dopo tiene la sua prima mostra personale alla Galleria Schneider di Roma. Svolge una parallela attività di scenografo-arredatore che lo porterà a collaborare con i maggiori registi italiani (Antonioni, Visconti, Risi) e a realizzare documentari didattici, artistici e scientifici con la RAI-TV.
Nel 1961 si trasferisce a Parigi grazie ad una borsa di studio; frequenta i corsi di incisione dell’Atelier 17 di W. S. Hayter ed entra in contatto con Giacometti, Magnelli, Fautrier, Hartung, César, Arman e Calder. Nel 1962 rientra a Roma, dove promuove la fondazione del Gruppo 1 con il quale esporrà nelle principali manifestazioni artistiche nazionali ed internazionali fino al 1967. Nel 1965 inizia anche un'attività pedagogica: insegna Esercitazioni Visive per la fondazione dell’Istituto Superiore di Industrie Artistiche (ISIA) e Teoria della Percezione e Psicologia della Forma dell’Accademia di Belle Arti di Carrara e di Roma. Dal 1982 l'attività artistica pubblica di Frascà si dirada per approfondire la sua ricerca sulla Psicologia dell'Icona, lo Scarabocchio degli adulti e la sua decodificazione. Nel 1983 presenta i risultati della sua ricerca “psiconologica” al I Convegno Internazionale “Psicoanalisi-Arte-Persona” (Milano). Collabora con i gruppi dell’International Society for the Study of Prenatal Psycology (ISSPP) e tiene conferenze, corsi e seminari presso l’Istituto di Psicoterapia Analitica e Sophia University of Rome (IPA-SUR), presso la Comunità Mayeusis a Capena, lavorando con casi di tossicodipendenza e malattie mentali, in cui raggiunge risultati di notevole interesse. Riceve numerosi premi e riconoscimenti nel corso della sua carriera che si interrompe nel 2006 quando muore all'etá di 75 anni.
27
aprile 2008
Nato Frascà
Dal 27 aprile al 10 giugno 2008
arte contemporanea
Location
MUSMA – MUSEO DELLA SCULTURA CONTEMPORANEA MATERA
Sasso Caveoso, Via San Giacomo, (MATERA)
Sasso Caveoso, Via San Giacomo, (MATERA)
Biglietti
Biglietto d’ingresso (comprensivo della visita al Musma) intero Euro 5,00; ridotto Euro 3,50
Orario di apertura
dal martedì alla domenica ore 10,00 – 14,00 e 16,00 – 20,00. Giornata di chiusura il lunedì
Vernissage
27 Aprile 2008, ore 18,30
Autore