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Saša Makarová – Sono così innocente
All’interno del complesso panorama artistico attuale che include, nel suo rinnovarsi, il recupero del passato, l’opera di Makarová svela a colpo d’occhio il suo forte legame con la solida tradizione dell’Espressionismo, riletto con forte coscienza contemporanea.
Comunicato stampa
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Si inaugura sabato 10 maggio 2008 alle ore 18, alla Galleria d’Arte Moderna “A. Bonzagni” di Cento (Bologna), la mostra “Sono così innocente” dell’artista Saša Makarová.
Nome intrigante del milieu culturale viennese, pittrice di straordinario talento, Saša Makarová è alla sua prima esposizione personale in Italia, dove tuttavia non è totalmente sconosciuta grazie ad alcune presenze in importanti mostre tematiche (Artiste teppiste. 30 dispettose ragazzacce dell’arte contemporanea, 2006; Lo specchio in frantumi. Donne viste da donne, 2006; Eredità del Simbolismo.Mitologie, Etnografie, Esoterismi, 2007; Vette incantate, boschi fatati, acque magiche. Visioni simboliste e fantastiche della natura, 2007).
All’interno del complesso panorama artistico attuale che include, nel suo rinnovarsi, il recupero del passato, l’opera di Makarová svela a colpo d’occhio il suo forte legame con la solida tradizione dell’Espressionismo, riletto con forte coscienza contemporanea.
Ognuno di noi è nella quotidianità attore di sé stesso e gli artisti amano esserlo più degli altri, ma Saša è, soprattutto, attrice dei suoi quadri: quando si autoritrae e pure quando, delineando altre donne, mantiene innegabili tratti di rassomiglianza con se stessa. Come l’attore calcando i diversi palcoscenici teatrali o i set cinematografici indossa sempre nuove acconciature, nuovi trucchi, nuovi abiti, affinché i personaggi che interpreta possano andare in cerca d’ autore, così fa Saša all’interno dei suoi quadri, trasformati in altrettanti teatrini. Ogni pittura è una nuova recita dove sentimento e poesia convivono mirabilmente con l’ironia.
Saša può davvero proclamare (come fa nel titolo di un suo dipinto) di essere “così innocente” perché, anche indossando nelle opere in mostra i panni di una regina bizantina, di una geisha, di una “donna perduta”, di un’angelica dominatrice sacerdotalmente votata alla sessualità “bizarre”, ella non è mai colpevole, né biasimabile, giacché l’attore non può essere ritenuto responsabile dei fatti o dei misfatti che i suoi personaggi operano nella finzione scenica. E se poi i personaggi di Saša avessero davvero bisogno di essere redenti, a salvarli interviene uno straordinario senso del grottesco (anche questo di matrice espressionista). La finzione pittorica, non diversamente dalla vita reale di cui, nel caso di Saša, è specchio, simbolo e metafora, può essere mortalmente velenosa: un sorriso anche se amaro può diventare a volte un utile antidoto.
Indirizzando sé stessa come soggetto privilegiato della sua pittura, mettendo in rilievo l’importanza dell’espressione psicologica, utilizzando colori forti e ricchi di contrasto ed evocando, nel gesto pittorico intenso e fisico predecessori come Adolf Frohner, Saša Makarová diviene protagonista della scena artistica internazionale collocandosi in un ambito che possiamo definire “ neo-espressionismo al femminile”.
Il corpo, nel neo-espressionismo della Makarová, non è più strumento di rivolta né luogo di prigione esistenziale, non è più indagato nei suoi limiti fisici e psichici o sottoposto a tensioni prodotte dall’indifferenza e dal perbenismo, ma diviene espressione del desiderio femminile.
Nella trentina di grandi tele che compongono questa mostra, ritratti ed autoritratti caratterizzati da un profondo spessore psicologico dove le vibrazioni del colore traducono l’intensità delle emozioni, è il volto della sensualità ad emergere, un’orgogliosa ostentazione femminile, che l’artista rintraccia nella società occidentale odierna dove il rapporto fra i sessi è ampiamente mutato.
Nota biografica
Saša Makarová nasce a Košice (Slovacchia) nel 1966.
Dopo l’accademia di Belle Arti a Bratislava, Makarová nel 1991si trasferisce a Vienna per frequentare l’Università di Arti Applicate (Master Class con il prof Adolf Frohner),
Nel 1997 è accettata nel corso accademico per studenti talentuosi, ove si diploma con lode
Nel 1999 ha usufruito di una borsa di studio-lavoro del Ministero Austriaco delle Scienze e dei Trasporti. Ha effettuato viaggi di studio in Iran, India, Cina, Laos, Vietnam, Giappone, ecc.
Ha iniziato l’attività espositiva nel 1995 collezionando poi importanti personali in Austria, Germania, Stati Uniti. Sposata con due figli, vive e lavora stabilmente a Vienna
Il suo impegno artistico è rivolto alla pittura ove dimostra una capacità tecnica in grado di sconfinare nel virtuosismo. Pratica uno stile che rivisita la lezione dell’ Espressionismo tedesco, attualizzandola. Incentrato sulla figura femminile, il suo linguaggio pittorico è capace di coniugare efficacemente poesia e ironia. È rappresentata, a livello internazionale, dalla galleria Ernst Hilger di Vienna.
Nome intrigante del milieu culturale viennese, pittrice di straordinario talento, Saša Makarová è alla sua prima esposizione personale in Italia, dove tuttavia non è totalmente sconosciuta grazie ad alcune presenze in importanti mostre tematiche (Artiste teppiste. 30 dispettose ragazzacce dell’arte contemporanea, 2006; Lo specchio in frantumi. Donne viste da donne, 2006; Eredità del Simbolismo.Mitologie, Etnografie, Esoterismi, 2007; Vette incantate, boschi fatati, acque magiche. Visioni simboliste e fantastiche della natura, 2007).
All’interno del complesso panorama artistico attuale che include, nel suo rinnovarsi, il recupero del passato, l’opera di Makarová svela a colpo d’occhio il suo forte legame con la solida tradizione dell’Espressionismo, riletto con forte coscienza contemporanea.
Ognuno di noi è nella quotidianità attore di sé stesso e gli artisti amano esserlo più degli altri, ma Saša è, soprattutto, attrice dei suoi quadri: quando si autoritrae e pure quando, delineando altre donne, mantiene innegabili tratti di rassomiglianza con se stessa. Come l’attore calcando i diversi palcoscenici teatrali o i set cinematografici indossa sempre nuove acconciature, nuovi trucchi, nuovi abiti, affinché i personaggi che interpreta possano andare in cerca d’ autore, così fa Saša all’interno dei suoi quadri, trasformati in altrettanti teatrini. Ogni pittura è una nuova recita dove sentimento e poesia convivono mirabilmente con l’ironia.
Saša può davvero proclamare (come fa nel titolo di un suo dipinto) di essere “così innocente” perché, anche indossando nelle opere in mostra i panni di una regina bizantina, di una geisha, di una “donna perduta”, di un’angelica dominatrice sacerdotalmente votata alla sessualità “bizarre”, ella non è mai colpevole, né biasimabile, giacché l’attore non può essere ritenuto responsabile dei fatti o dei misfatti che i suoi personaggi operano nella finzione scenica. E se poi i personaggi di Saša avessero davvero bisogno di essere redenti, a salvarli interviene uno straordinario senso del grottesco (anche questo di matrice espressionista). La finzione pittorica, non diversamente dalla vita reale di cui, nel caso di Saša, è specchio, simbolo e metafora, può essere mortalmente velenosa: un sorriso anche se amaro può diventare a volte un utile antidoto.
Indirizzando sé stessa come soggetto privilegiato della sua pittura, mettendo in rilievo l’importanza dell’espressione psicologica, utilizzando colori forti e ricchi di contrasto ed evocando, nel gesto pittorico intenso e fisico predecessori come Adolf Frohner, Saša Makarová diviene protagonista della scena artistica internazionale collocandosi in un ambito che possiamo definire “ neo-espressionismo al femminile”.
Il corpo, nel neo-espressionismo della Makarová, non è più strumento di rivolta né luogo di prigione esistenziale, non è più indagato nei suoi limiti fisici e psichici o sottoposto a tensioni prodotte dall’indifferenza e dal perbenismo, ma diviene espressione del desiderio femminile.
Nella trentina di grandi tele che compongono questa mostra, ritratti ed autoritratti caratterizzati da un profondo spessore psicologico dove le vibrazioni del colore traducono l’intensità delle emozioni, è il volto della sensualità ad emergere, un’orgogliosa ostentazione femminile, che l’artista rintraccia nella società occidentale odierna dove il rapporto fra i sessi è ampiamente mutato.
Nota biografica
Saša Makarová nasce a Košice (Slovacchia) nel 1966.
Dopo l’accademia di Belle Arti a Bratislava, Makarová nel 1991si trasferisce a Vienna per frequentare l’Università di Arti Applicate (Master Class con il prof Adolf Frohner),
Nel 1997 è accettata nel corso accademico per studenti talentuosi, ove si diploma con lode
Nel 1999 ha usufruito di una borsa di studio-lavoro del Ministero Austriaco delle Scienze e dei Trasporti. Ha effettuato viaggi di studio in Iran, India, Cina, Laos, Vietnam, Giappone, ecc.
Ha iniziato l’attività espositiva nel 1995 collezionando poi importanti personali in Austria, Germania, Stati Uniti. Sposata con due figli, vive e lavora stabilmente a Vienna
Il suo impegno artistico è rivolto alla pittura ove dimostra una capacità tecnica in grado di sconfinare nel virtuosismo. Pratica uno stile che rivisita la lezione dell’ Espressionismo tedesco, attualizzandola. Incentrato sulla figura femminile, il suo linguaggio pittorico è capace di coniugare efficacemente poesia e ironia. È rappresentata, a livello internazionale, dalla galleria Ernst Hilger di Vienna.
10
maggio 2008
Saša Makarová – Sono così innocente
Dal 10 maggio al 17 agosto 2008
arte contemporanea
Location
PINACOTECA CIVICA – CIVICA GALLERIA D’ARTE MODERNA ARNOLDO BONZAGNI – PALAZZO DEL GOVERNATORE
Cento, Piazza Del Guercino, 39, (Ferrara)
Cento, Piazza Del Guercino, 39, (Ferrara)
Vernissage
10 Maggio 2008, ore 18
Autore
Curatore