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Aron Demetz
L’artista altoatesino è capace di raccontare ed evocare, tramite una tecnica antica come la scultura lignea, un linguaggio assolutamente contemporaneo
Comunicato stampa
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Il Comune di Milano – Assessorato alla Cultura, in collaborazione con Italian Factory, presentano al PAC una mostra, curata da Danilo Eccher, dedicata ad Aron Demetz, scultore altoatesino nato nel 1972, artista capace di raccontare ed evocare, tramite una tecnica antica come la scultura lignea, un linguaggioassolutamente contemporaneo.
“È però soprattutto sul piano narrativo” secondo le parole di Danilo Eccher, curatore della mostra, “che l’opera di Aron Demetz si dispiega in tutta la sua potenzialità espressiva e nella sua ricca gamma poetica. Affiora così una sorprendente dimensione letteraria che silenziosamente s’impossessa della figura, abbandonando ogni interesse per il suo corpo ligneo, per la sua vestibilità cromatica, per la sua garbata rappresentatività. L’opera appare avvolta da un alone poetico che pare disinteressarsi completamente delle ricerche linguistiche in cui l’artista si è cimentato, si coglie un passo leggero che accompagna lo sguardo oltre l’immagine, oltre la figura, oltre la materia e il colore.”
“L’arte di Aron Demetz è un racconto struggente, un sussurro elegante” sempre secondo Eccher “un passo leggero che s’insinua nel linguaggio contemporaneo accettando la marginalità apparente della propria ricerca, disegnando silenziosamente le proprie forme, sussurrando solitariamente il proprio racconto. Un’obliquità ricercata, inseguita, voluta, una lateralità che testimonia la forza di una poetica artistica capace di vivere in bilico, consapevole della deriva, familiare al dubbio e all’incertezza; un’arte che può affrontare l’instabilità del pensiero contemporaneo. ”Riprendendo la tradizione della scultura lignea tipica della Val Gardena, Demetz si è fatto conoscere oltre che per l'estrema raffinatezza della sua mano, alleggerita dei tratti più grevi della tradizione, anche per la particolare caratterizzazione dei personaggi che ritrae, nella tanto lodata icasticità e concisione del suotratto plastico. Le sue figure, di una classicità sempre disciplinata, aprono inquietanti interrogativi esistenziali che possono via via riguardare l'identità, la vita interiore, la religiosità, rimanendo sempre sospesi nell'umore indefinito e silenzioso del non detto. Gli oggetti che a volte compaiono, siano essi animali-simbolo, oppure oggetti veri e propri, (una scarpa, una poltrona, o degli abiti), sembrano richiamarsi a una storia sospesa e indecifrabile, tanto quanto le espressioni fisse dei soggetti trattati. In mostra più di venti opere inedite e recenti, in un suggestivo percorso allestito presso il piano terra del Padiglione d’Arte Contemporanea, racconteranno la capacità plastica e narrativa di Aron Demetz: dai più recenti lavori in legno ricoperto di resina (2007-2008), a Naomi grandi mani (2007), a Sacramento(2005), a Iniziazione (2004). Protagonista della mostra sarà una grande installazione intitolata Confessionale, di cui fanno parte due figure maschili di legno di tiglio oltre a un confessionale ligneo settecentesco, recuperato e restaurato dall’artista con particolare attenzione verso la ricostruzione delle parti gotiche perdute. In concomitanza con la mostra, sarà pubblicato un catalogo edito da Electa, in edizione italiana e inglese, con testo di Danilo Eccher. Come di consueto è previsto un programma di attività didattiche per i visitatori organizzate da MARTEsnc con il contributo di Gruppo COOP Lombardia. Sponsor TOD’S.
Aron Demetz è nato a Vipiteno nel 1972. Dopo aver frequentato l'Istituto d'Arte e la Scuola Professionale per la scultura in legno di Selva di Val Gardena, dal 1986 al 1993, si lega e prosegue gli studi insieme allo scultore Willy Verginer. Dal 1997 al 1998 frequenta l'Accademia di Belle Arti di Norimberga, seguendo i corsi di Christian Höpfner. Dopo molteplici presenze in esposizioni di gallerie d'arte italiane e internazionali, nel 2003 Aron Demetz ha partecipato alle tre prime tappe del progetto Italian Factory La nuova scena artistica italiana, tra gli eventi collaterali della 50ma Biennale di Venezia, a Strasburgo, presso il Palazzo del Parlamento Europeo e al Palazzo della Promotrice delle BelleArti di Torino; in questa occasione è entrato a far parte del progetto di Fabrizio Ferri Ritratti. Con Oblivion e Bianco e nero partecipa all'esposizione La ricerca dell'identità - Da Tiziano a De Chirico, a cura di Vittorio Sgarbi, che tra il 2003e il 2004 ha toccato Cagliari, Palermo e Ascoli Piceno. Durante l'estate prende parte alla collettiva Iconica. Artecontemporanea e Archeologia, voluta dalla Regione Siciliana in collaborazione con Italian Factory. È presente a Sabbioneta per La Notte Bianca della Cultura. È stato uno dei vincitori della Triennale di Scultura Ladina 2004 e a dicembre Vittorio Sgarbi ha presentato a Roma Iniziazione, il più recente lavoro di Demetz, insieme alla monografia curata dallo stesso Sgarbi e pubblicata con Electa. Nel 2005 una delle sue sculture è entrata a far parte della collezione del Senato della Repubblica. Nel giugno ha partecipato in collaborazione con Italian Factory a Miracolo a Milano, presso il Palazzo della Ragione. Nel 2006 presenta alcune sculture inedite, realizzate in legno e foglia d'argento, presso il Museo Archeologico di Milano, mentre in occasione di KunstArt proietta nel Duomo di Bolzano un video dedicato a Gesù Bambino, commissionato dalla Curia Vescovile. Nel 2007 partecipa all'importante rassegna collettiva Italiana realizzata nella sede dello Shanghai Art Museum e alla collettiva The New Italian Art Scene presso il TFAM Taipei FineArt Museum, Taiwan. Nel novembre dello stesso anno partecipa alla collettiva Les Fleur du Mal, a cura di DaniloEccher, presso ARCOS - Museo d' Arte Contemporanea del Sannio. Nel 2008, presso First Gallery di Roma, partecipa a una doppia personale con il fotografo Elliott Erwitt. Aron Demetz vive e lavora a Selva di Val Gardena.
“È però soprattutto sul piano narrativo” secondo le parole di Danilo Eccher, curatore della mostra, “che l’opera di Aron Demetz si dispiega in tutta la sua potenzialità espressiva e nella sua ricca gamma poetica. Affiora così una sorprendente dimensione letteraria che silenziosamente s’impossessa della figura, abbandonando ogni interesse per il suo corpo ligneo, per la sua vestibilità cromatica, per la sua garbata rappresentatività. L’opera appare avvolta da un alone poetico che pare disinteressarsi completamente delle ricerche linguistiche in cui l’artista si è cimentato, si coglie un passo leggero che accompagna lo sguardo oltre l’immagine, oltre la figura, oltre la materia e il colore.”
“L’arte di Aron Demetz è un racconto struggente, un sussurro elegante” sempre secondo Eccher “un passo leggero che s’insinua nel linguaggio contemporaneo accettando la marginalità apparente della propria ricerca, disegnando silenziosamente le proprie forme, sussurrando solitariamente il proprio racconto. Un’obliquità ricercata, inseguita, voluta, una lateralità che testimonia la forza di una poetica artistica capace di vivere in bilico, consapevole della deriva, familiare al dubbio e all’incertezza; un’arte che può affrontare l’instabilità del pensiero contemporaneo. ”Riprendendo la tradizione della scultura lignea tipica della Val Gardena, Demetz si è fatto conoscere oltre che per l'estrema raffinatezza della sua mano, alleggerita dei tratti più grevi della tradizione, anche per la particolare caratterizzazione dei personaggi che ritrae, nella tanto lodata icasticità e concisione del suotratto plastico. Le sue figure, di una classicità sempre disciplinata, aprono inquietanti interrogativi esistenziali che possono via via riguardare l'identità, la vita interiore, la religiosità, rimanendo sempre sospesi nell'umore indefinito e silenzioso del non detto. Gli oggetti che a volte compaiono, siano essi animali-simbolo, oppure oggetti veri e propri, (una scarpa, una poltrona, o degli abiti), sembrano richiamarsi a una storia sospesa e indecifrabile, tanto quanto le espressioni fisse dei soggetti trattati. In mostra più di venti opere inedite e recenti, in un suggestivo percorso allestito presso il piano terra del Padiglione d’Arte Contemporanea, racconteranno la capacità plastica e narrativa di Aron Demetz: dai più recenti lavori in legno ricoperto di resina (2007-2008), a Naomi grandi mani (2007), a Sacramento(2005), a Iniziazione (2004). Protagonista della mostra sarà una grande installazione intitolata Confessionale, di cui fanno parte due figure maschili di legno di tiglio oltre a un confessionale ligneo settecentesco, recuperato e restaurato dall’artista con particolare attenzione verso la ricostruzione delle parti gotiche perdute. In concomitanza con la mostra, sarà pubblicato un catalogo edito da Electa, in edizione italiana e inglese, con testo di Danilo Eccher. Come di consueto è previsto un programma di attività didattiche per i visitatori organizzate da MARTEsnc con il contributo di Gruppo COOP Lombardia. Sponsor TOD’S.
Aron Demetz è nato a Vipiteno nel 1972. Dopo aver frequentato l'Istituto d'Arte e la Scuola Professionale per la scultura in legno di Selva di Val Gardena, dal 1986 al 1993, si lega e prosegue gli studi insieme allo scultore Willy Verginer. Dal 1997 al 1998 frequenta l'Accademia di Belle Arti di Norimberga, seguendo i corsi di Christian Höpfner. Dopo molteplici presenze in esposizioni di gallerie d'arte italiane e internazionali, nel 2003 Aron Demetz ha partecipato alle tre prime tappe del progetto Italian Factory La nuova scena artistica italiana, tra gli eventi collaterali della 50ma Biennale di Venezia, a Strasburgo, presso il Palazzo del Parlamento Europeo e al Palazzo della Promotrice delle BelleArti di Torino; in questa occasione è entrato a far parte del progetto di Fabrizio Ferri Ritratti. Con Oblivion e Bianco e nero partecipa all'esposizione La ricerca dell'identità - Da Tiziano a De Chirico, a cura di Vittorio Sgarbi, che tra il 2003e il 2004 ha toccato Cagliari, Palermo e Ascoli Piceno. Durante l'estate prende parte alla collettiva Iconica. Artecontemporanea e Archeologia, voluta dalla Regione Siciliana in collaborazione con Italian Factory. È presente a Sabbioneta per La Notte Bianca della Cultura. È stato uno dei vincitori della Triennale di Scultura Ladina 2004 e a dicembre Vittorio Sgarbi ha presentato a Roma Iniziazione, il più recente lavoro di Demetz, insieme alla monografia curata dallo stesso Sgarbi e pubblicata con Electa. Nel 2005 una delle sue sculture è entrata a far parte della collezione del Senato della Repubblica. Nel giugno ha partecipato in collaborazione con Italian Factory a Miracolo a Milano, presso il Palazzo della Ragione. Nel 2006 presenta alcune sculture inedite, realizzate in legno e foglia d'argento, presso il Museo Archeologico di Milano, mentre in occasione di KunstArt proietta nel Duomo di Bolzano un video dedicato a Gesù Bambino, commissionato dalla Curia Vescovile. Nel 2007 partecipa all'importante rassegna collettiva Italiana realizzata nella sede dello Shanghai Art Museum e alla collettiva The New Italian Art Scene presso il TFAM Taipei FineArt Museum, Taiwan. Nel novembre dello stesso anno partecipa alla collettiva Les Fleur du Mal, a cura di DaniloEccher, presso ARCOS - Museo d' Arte Contemporanea del Sannio. Nel 2008, presso First Gallery di Roma, partecipa a una doppia personale con il fotografo Elliott Erwitt. Aron Demetz vive e lavora a Selva di Val Gardena.
13
maggio 2008
Aron Demetz
Dal 13 maggio al 15 giugno 2008
arte contemporanea
Location
PAC – PADIGLIONE D’ARTE CONTEMPORANEA
Milano, Via Palestro, 14, (Milano)
Milano, Via Palestro, 14, (Milano)
Biglietti
6 euro intero, 4 ridotto, 3 ridotto speciale gruppi studenti. Il biglietto consente l’ingresso alla mostra di Adelchi-Riccardo Mantovani, allestita al primo piano del PAC. Il servizio di biglietteria termina un’ora prima della chiusura
Orario di apertura
lunedì 14.30 – 19.30, da martedì a domenica 9.30 – 19.30, giovedì fino alle 22.30
Vernissage
13 Maggio 2008, ore 21
Editore
ELECTA
Ufficio stampa
ADICORBETTA
Autore
Curatore