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Yasumasa Morimura – M’s self portrait Actress
Ritorna a Milano la mostra di uno degli artisti internazionali più famosi. Grande performer,dopo il successo della mostra alla Fondazine La Masa di Venezia, una personale sulla famosa serie “M’s self portrait-Actress” degli anni ’90.
Comunicato stampa
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COMUNICATO
Il vero percepito nel falso, l’originale intravisto nella copia, l’essere contrapposto al voler essere.
Un ganglo che, dalla notte dei tempi, affascina la mente umana …un gioco di ruoli per Morimura (Osaka 1951), eclettico performer giapponese, artista multimediale che con le sue foto ha stupito ed intrigato gli spettatori dei due sistemi mentali, orientale ed occidentale.
Grazie a "Self-Portrait as Art History" (1985), riproduzioni teatrali - fotografiche di quadri fondamentali per la storia dell'arte occidentale come Leonardo, Rembrandt, Manet, Van Gogh l’arte, come espressione del sentire umano, sembrò fare un balzo avanti.
La sua partecipazione alla 44° Biennale di Venezia (1988) lo catapultò di diritto sul palcoscenico artistico mondiale.
Verso la metà degli anni '90 l’attenzione dell’artista si rivolse alle nuove “icone” del ‘900: Madonna, Michael Jackson, le star del cinema. Nacquero così "Psychoborg" e "Self-Portrait as Actress –M’s self-portrait" (1995) attraverso i quali Morimura ironizzò con la visione occidentale della femminilità e la sua ossessiva e ossessionante attenzione per il corpo.
Indimenticabili per fascino ed intrigo rimangono Audrey Hepburn, Vivien Leigh, Elizabeth Taylor, Catherine Deneuve, Brigitte Bardot e Marilyn Monroe che rivivono, per un attimo, davanti ai nostri occhi increduli e stupefatti. Uno degli ultimi grandi cicli fu dedicato a Frida Kahlo, l’artista messicana scomparsa nel 1954 ("An Inner Dialogue with Frida Kahlo”).
La maschera, un gioco che si apprende fin dall’infanzia e che portiamo avanti nel corso di tutta la vita, mentre cerchiamo ostinatamente di toglierla agli altri, diventa un gioco di specchi tra l’originale e il riprodotto, tra la realtà e l’illusione del “vorrei”. Il gioco si dilata con Morimura, diventando egli stesso oggetto dei suoi ritratti, confondendo i piani dell’autore e del modello. Questa “magia”, però, non sembra appagarlo sufficientemente. Egli si spinge oltre il limite e c’invita a fare altrettanto confondendo anche i sessi in un alternarsi di uomo autore – donna personaggio che ci intriga, insinuando il sogno che, forse in un tempo lontano, davvero eravamo una sola cosa, un tutt’uno perfetto…
Un incontro che fornisce lo spunto per pensare, almeno per un attimo e magari con un sorriso, alle nostre maschere così come alla sua incredibile abilità.
La personale dell’autore si svolgerà nella sede di Ca’ di Fra’, Via Carlo Farini 2, da giovedì 15 maggio a sabato14 giugno 2008, dove una quindicina di opere attendono di stupire lo sguardo di colui che desidera essere stupito.
Manuela Composti
Il vero percepito nel falso, l’originale intravisto nella copia, l’essere contrapposto al voler essere.
Un ganglo che, dalla notte dei tempi, affascina la mente umana …un gioco di ruoli per Morimura (Osaka 1951), eclettico performer giapponese, artista multimediale che con le sue foto ha stupito ed intrigato gli spettatori dei due sistemi mentali, orientale ed occidentale.
Grazie a "Self-Portrait as Art History" (1985), riproduzioni teatrali - fotografiche di quadri fondamentali per la storia dell'arte occidentale come Leonardo, Rembrandt, Manet, Van Gogh l’arte, come espressione del sentire umano, sembrò fare un balzo avanti.
La sua partecipazione alla 44° Biennale di Venezia (1988) lo catapultò di diritto sul palcoscenico artistico mondiale.
Verso la metà degli anni '90 l’attenzione dell’artista si rivolse alle nuove “icone” del ‘900: Madonna, Michael Jackson, le star del cinema. Nacquero così "Psychoborg" e "Self-Portrait as Actress –M’s self-portrait" (1995) attraverso i quali Morimura ironizzò con la visione occidentale della femminilità e la sua ossessiva e ossessionante attenzione per il corpo.
Indimenticabili per fascino ed intrigo rimangono Audrey Hepburn, Vivien Leigh, Elizabeth Taylor, Catherine Deneuve, Brigitte Bardot e Marilyn Monroe che rivivono, per un attimo, davanti ai nostri occhi increduli e stupefatti. Uno degli ultimi grandi cicli fu dedicato a Frida Kahlo, l’artista messicana scomparsa nel 1954 ("An Inner Dialogue with Frida Kahlo”).
La maschera, un gioco che si apprende fin dall’infanzia e che portiamo avanti nel corso di tutta la vita, mentre cerchiamo ostinatamente di toglierla agli altri, diventa un gioco di specchi tra l’originale e il riprodotto, tra la realtà e l’illusione del “vorrei”. Il gioco si dilata con Morimura, diventando egli stesso oggetto dei suoi ritratti, confondendo i piani dell’autore e del modello. Questa “magia”, però, non sembra appagarlo sufficientemente. Egli si spinge oltre il limite e c’invita a fare altrettanto confondendo anche i sessi in un alternarsi di uomo autore – donna personaggio che ci intriga, insinuando il sogno che, forse in un tempo lontano, davvero eravamo una sola cosa, un tutt’uno perfetto…
Un incontro che fornisce lo spunto per pensare, almeno per un attimo e magari con un sorriso, alle nostre maschere così come alla sua incredibile abilità.
La personale dell’autore si svolgerà nella sede di Ca’ di Fra’, Via Carlo Farini 2, da giovedì 15 maggio a sabato14 giugno 2008, dove una quindicina di opere attendono di stupire lo sguardo di colui che desidera essere stupito.
Manuela Composti
15
maggio 2008
Yasumasa Morimura – M’s self portrait Actress
Dal 15 maggio al 13 giugno 2008
fotografia
Location
GALLERIA CA’ DI FRA’
Milano, Via Carlo Farini, 2, (Milano)
Milano, Via Carlo Farini, 2, (Milano)
Orario di apertura
lunedì-Venerdì 10.00-13.00 / 15.00-19.00
Sabato solo su appuntamento
Vernissage
15 Maggio 2008, 18.00 - 21.00
Autore