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Leigh Ann Hallberg – Cellular Dramas and Somatic Memories. Drammi Cellulari e Ricordi Somatici
I disegni fedelmente resi di Cellular Dramas si basano sull’osservazione meticolosa di Hallberg per le configurazioni e le forme di un vasto mondo naturale.Con il microscopio elettronico e disegnando con la grafite ha iniziato una serie di opere che esplorano situazioni di ripetizione strutturale.
Comunicato stampa
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Inaugura mercoledì 4 Giugno alle ore 18.00 alla galleria del Carbone la mostra personale di Leigh Ann Hallbergé dal titolo: "Cellular Dramas and Somatic Memories" dal titolo italiano "Drammi Cellulare e Ricordi Somatici" L'artista statunitense Hallbergé partendo dall'indagine con il microscopio elettronico e […] sperimentando con la grafite sul Mylar (carta da lucido o pellicola trasparente), ha iniziato una serie di opere che esplorano questioni di ripetizione strutturale e di scala, stimolando interrogativi sulle possibilità visuali della conoscenza. I disegni fedelmente resi di Cellular Dramas si basano sull'osservazione meticolosa di Hallberg per le configurazioni e le forme di un vasto mondo naturale. La mostra ha il Patrocinio della Fondazione Cassa di Risparmio di Ferrara e rimarrà in parete fino al 28 giugno.
Leigh Ann Hallberg:
Cellular Dramas and Somatic Memories
Drammi Cellulare e Ricordi Somatici
Erika Doss - University of Notre Dame - South Bend, Indiana - USA
Traduzione di:
Caroline Sewards e Lucia Boni
Nonostante il nostro affetto e la previsione di efficacia delle macchine e dei metalli – per le nostre macchine, computer, cellulari, i-pod – gli americani contemporanei sono anche attratti dal destabilizzante enigma della biologia umana e specialmente del corpo umano.
Esposizioni e mostre come “Body Worlds” (“Mondi corporei) e “Bodies Revealed, Fascinating and Real” (“Corpi rivelati, affascinanti, reali”) – spettacoli che promettevano si rivelare i misteri visuali del fisico sconosciuto mettendo in scena centinaia di cadaveri “plastinati”, disposti in varie pose “simil-vitali” (giocare a basket, cavalcare, ecc.), sono “ferocemente” (esageratamente) popolari così come anche programmi televisivi come CSI (Crime Scene Investigation) e NCIS (Naval Criminal Investigative Service), meglio identificabili come gialli in stile “howdunit” (“come è stato fatto”), i cui personaggi usano tecniche forensi e bio-metriche all’avanguardia per risolvere i loro casi (nei gialli classici:di un delitto, di un fatto il detective deve scoprire l’autore, si chiamano “whodunit” cioè “who done it” chi l’ha fatto, qui invece, il focus è su “come è stato fatto”).
Se (questi generi di intrattenimento della cultura visuale) intrattenimenti di questo tipo, legati alla cultura visuale, confermano quanto Mark Selzer descrive come una fascinazione culturale contemporanea, con “un culto della ferita”, con un collettivo ammassarsi intorno a scene di shock e trauma fisico, essi piuttosto minimizzano abilmente le disordinate banalità del decadimento fisico in favore della seduzione visuale. Inscenano progetti insoliti, angoli bizzarri, luci colorate, “Mondi Corporei” e CSI, sono produzioni altamente “costruite” e altamente persuasive la cui tendenza generale è di estetizzare la biologia e la patologia del corpo umano. Emerge un altro problema: queste visivamente irresistibili produzioni corpo – centriche aiutano a rinforzare la nozione acritica del determinismo biologico, la nozione che il comportamento umano sia determinato da tratti fisici e biologici ereditari.
Le nuove opere di Leigh Ann Hallberg organizzati in insiemi intitolati Cellular Dramas and Somatic Memories, sono analogamente utilizzate in geografia visuale del corpo e della biologia, però su una scala introspettiva che rifiuta qualunque facile supposizione. Questi lavori riguardano più il porsi domande sull’interiorità del corpo stesso che non un mero intrattenimento corporale.
Come ha affermato Maurice Merleau-Ponty in Fenomenologia della percezione (1945) , “Il corpo è il nostro tramite generale per costruirsi un mondo”, intendendo fondamentalmente che la coscienza umana è situata dentro il corpo, e mettendo a pari il corpo soggetto percettore con il “corpo vissuto”. Rifiutando le divisioni mente/corpo, soggetto/oggetto, Merleau-Ponty non solo si discosta dalle dualità cartesiane, ma sottolinea le interdipendenze emotive cruciali della percezione.
Come ha scritto”ogni volta che provo a comprendere me stesso mi si presenta anche l’intera struttura del mondo percettibile”.
Hallburg è analogamente impegnata, nonostante il corpo in questione non sia semplicemente la dominante umana ma “l’intera struttura del mondo percettibile” tratto dall’applicazione più ampia della biologia come branca di conoscenza attenta a tutti gli organismi viventi e i processi vitali.
Cellular Dramas ha origine dalla reazione di Hallberg alle immagini prodotte dal microscopio elettronico, un processo d’ingrandimento che può ingrandire i campioni fino a due milioni di volte rispetto alle dimensioni originali. Affascinata dai processi cellulari e dei cristalli rilevati in tali tomografie, Hallberg era incuriosita ulteriormente dal concetto di come queste viste ingrandite rivelano dettagliatamente le stesse proprietà chimiche e fisiche di repulsione come, per esempio, l’allontanamento dell’olio dall’acqua. Sperimentando con grafite sul Mylar (carta da lucido o pellicola trasparente), ha iniziato una serie di opere che esplorano questioni di ripetizione strutturale e scala, stimolando interrogativi sulle possibilità visuali della conoscenza. I disegni attentamente resi di Cellular Dramas sono basati sulle osservazione meticolose di Hallberg sulle configurazioni e forme di un mondo naturale vasto – i rami degli alberi, le biforcazioni dei fiumi – che potrebbero anche servire come progetti tecnici di anatomia umana. Imitando similitudini fra macro e microscopico viste dell’universo biologico, questi disegni rifiutano le differenze tra loro e accennano ad una sensibilità sociale condivisa. La sensibilità leggera e fresca del tocco di Hallberg, rileva una pazienza tranquilla per la pratica, fatta dello studio abbinato di una considerazione che informa in modo critico dei limiti e delle ambiguità della conoscenza visuale.
I disegni realizzati per la nuova serie di Hallberg, Somatic Memories, continuano ad esplorare questi temi, anche se su una scala molto ridotta e con attenzione amplificate sulla dimensione affettiva e personale della conoscenza. Alcuni sono ispirati ai merletti fatti a mano di Cluny, che appartengono alla sua famiglia da generazioni, aggiungendo memoria all’insieme delle fonti visive, Hallberg di nuovo ragionando contro le dimensioni insostenibili del determinismo biologico rivela le dinamiche della inchiesta biologica più cruciali e creative.
Leigh Ann Hallberg:
Cellular Dramas and Somatic Memories
Drammi Cellulare e Ricordi Somatici
Erika Doss - University of Notre Dame - South Bend, Indiana - USA
Traduzione di:
Caroline Sewards e Lucia Boni
Nonostante il nostro affetto e la previsione di efficacia delle macchine e dei metalli – per le nostre macchine, computer, cellulari, i-pod – gli americani contemporanei sono anche attratti dal destabilizzante enigma della biologia umana e specialmente del corpo umano.
Esposizioni e mostre come “Body Worlds” (“Mondi corporei) e “Bodies Revealed, Fascinating and Real” (“Corpi rivelati, affascinanti, reali”) – spettacoli che promettevano si rivelare i misteri visuali del fisico sconosciuto mettendo in scena centinaia di cadaveri “plastinati”, disposti in varie pose “simil-vitali” (giocare a basket, cavalcare, ecc.), sono “ferocemente” (esageratamente) popolari così come anche programmi televisivi come CSI (Crime Scene Investigation) e NCIS (Naval Criminal Investigative Service), meglio identificabili come gialli in stile “howdunit” (“come è stato fatto”), i cui personaggi usano tecniche forensi e bio-metriche all’avanguardia per risolvere i loro casi (nei gialli classici:di un delitto, di un fatto il detective deve scoprire l’autore, si chiamano “whodunit” cioè “who done it” chi l’ha fatto, qui invece, il focus è su “come è stato fatto”).
Se (questi generi di intrattenimento della cultura visuale) intrattenimenti di questo tipo, legati alla cultura visuale, confermano quanto Mark Selzer descrive come una fascinazione culturale contemporanea, con “un culto della ferita”, con un collettivo ammassarsi intorno a scene di shock e trauma fisico, essi piuttosto minimizzano abilmente le disordinate banalità del decadimento fisico in favore della seduzione visuale. Inscenano progetti insoliti, angoli bizzarri, luci colorate, “Mondi Corporei” e CSI, sono produzioni altamente “costruite” e altamente persuasive la cui tendenza generale è di estetizzare la biologia e la patologia del corpo umano. Emerge un altro problema: queste visivamente irresistibili produzioni corpo – centriche aiutano a rinforzare la nozione acritica del determinismo biologico, la nozione che il comportamento umano sia determinato da tratti fisici e biologici ereditari.
Le nuove opere di Leigh Ann Hallberg organizzati in insiemi intitolati Cellular Dramas and Somatic Memories, sono analogamente utilizzate in geografia visuale del corpo e della biologia, però su una scala introspettiva che rifiuta qualunque facile supposizione. Questi lavori riguardano più il porsi domande sull’interiorità del corpo stesso che non un mero intrattenimento corporale.
Come ha affermato Maurice Merleau-Ponty in Fenomenologia della percezione (1945) , “Il corpo è il nostro tramite generale per costruirsi un mondo”, intendendo fondamentalmente che la coscienza umana è situata dentro il corpo, e mettendo a pari il corpo soggetto percettore con il “corpo vissuto”. Rifiutando le divisioni mente/corpo, soggetto/oggetto, Merleau-Ponty non solo si discosta dalle dualità cartesiane, ma sottolinea le interdipendenze emotive cruciali della percezione.
Come ha scritto”ogni volta che provo a comprendere me stesso mi si presenta anche l’intera struttura del mondo percettibile”.
Hallburg è analogamente impegnata, nonostante il corpo in questione non sia semplicemente la dominante umana ma “l’intera struttura del mondo percettibile” tratto dall’applicazione più ampia della biologia come branca di conoscenza attenta a tutti gli organismi viventi e i processi vitali.
Cellular Dramas ha origine dalla reazione di Hallberg alle immagini prodotte dal microscopio elettronico, un processo d’ingrandimento che può ingrandire i campioni fino a due milioni di volte rispetto alle dimensioni originali. Affascinata dai processi cellulari e dei cristalli rilevati in tali tomografie, Hallberg era incuriosita ulteriormente dal concetto di come queste viste ingrandite rivelano dettagliatamente le stesse proprietà chimiche e fisiche di repulsione come, per esempio, l’allontanamento dell’olio dall’acqua. Sperimentando con grafite sul Mylar (carta da lucido o pellicola trasparente), ha iniziato una serie di opere che esplorano questioni di ripetizione strutturale e scala, stimolando interrogativi sulle possibilità visuali della conoscenza. I disegni attentamente resi di Cellular Dramas sono basati sulle osservazione meticolose di Hallberg sulle configurazioni e forme di un mondo naturale vasto – i rami degli alberi, le biforcazioni dei fiumi – che potrebbero anche servire come progetti tecnici di anatomia umana. Imitando similitudini fra macro e microscopico viste dell’universo biologico, questi disegni rifiutano le differenze tra loro e accennano ad una sensibilità sociale condivisa. La sensibilità leggera e fresca del tocco di Hallberg, rileva una pazienza tranquilla per la pratica, fatta dello studio abbinato di una considerazione che informa in modo critico dei limiti e delle ambiguità della conoscenza visuale.
I disegni realizzati per la nuova serie di Hallberg, Somatic Memories, continuano ad esplorare questi temi, anche se su una scala molto ridotta e con attenzione amplificate sulla dimensione affettiva e personale della conoscenza. Alcuni sono ispirati ai merletti fatti a mano di Cluny, che appartengono alla sua famiglia da generazioni, aggiungendo memoria all’insieme delle fonti visive, Hallberg di nuovo ragionando contro le dimensioni insostenibili del determinismo biologico rivela le dinamiche della inchiesta biologica più cruciali e creative.
04
giugno 2008
Leigh Ann Hallberg – Cellular Dramas and Somatic Memories. Drammi Cellulari e Ricordi Somatici
Dal 04 al 28 giugno 2008
arte moderna e contemporanea
Location
GALLERIA DEL CARBONE
Ferrara, Via Del Carbone, 18, (Ferrara)
Ferrara, Via Del Carbone, 18, (Ferrara)
Orario di apertura
dal lunedì al venerdì 17.00-20.00
sabato e festivi 10.30-12.30 17.00-20.00 martedì chiuso
Vernissage
4 Giugno 2008, ore 18.00
Autore
Curatore