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Roberto Antico – Finis Terrae
Antico pone in arte dei relitti lignei che il fiume restituisce dopo le mareggiate facendone un omaggio a Venezia sintetico e pregnante,un rimando alla luce dei mosaici,un’eco bizantina giunta fino al punto in cui la storia si fanno presente, e testimoniano.
Comunicato stampa
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Per la sua prima mostra veneziana, Roberto Antico, classe 1958, ha scelto un titolo significativo: Finis Terrae.
Una condizione – quella lagunare – in perenne bilico tra acque e terre emerse, che ben si addice ai lavori dell’artista veneto, originario di Piove di Sacco, polesano d’adozione: è sul Delta del Po, infatti, che Antico da alcuni anni ha dato una svolta fondamentale al proprio operare, con il recupero, l’assemblaggio e la posa in arte dei relitti lignei che il fiume restituisce dopo le mareggiate. Tanto è bastato perché il fine intuito di un narratore dell'acqua e della pianura come Gian Antonio Cibotto avvertisse nei legni di questo artista il formicolio dell'arte e della poesia.
Frammenti di scafo, insegne, coloratissimi manufatti vengono ricomposti dall’artista su supporti diversificati, ottenendo risultati di grande impatto formale (prevalentemente su medio e piccolo formato). Antico interviene poco sulla struttura dei reperti, se non per agevolare gli incastri, né muta le tinte originarie. Così i suoi legni sono assieme raffinate composizioni e testimonianza materica di un mondo, di una cultura che il tempo e gli eventi atmosferici tendono a cancellare.
Dal 1985 la sua attività è stata portata in pubblico ed apprezzata in numerose personali e collettive in Italia e all'estero e documentata da cataloghi e pubblicazioni. L'arte di Roberto Antico, scrive Gian Paolo Gasparetto, “è un' espressione pienamente sensoriale che possiamo definire tattile”. Una prova dell'umanità di questo fare arte, che crede e si ritempra nella sempre viva e presente lezione della natura, dove gli elementi primordiali terra, acqua, fuoco, luce sono trasmessi per la "ricostruzione" di una realtà, non più "finta", ma riprodotta con l'uso dei materiali che la natura di un luogo restituisce.
I nuovi lavori che l’artista presenta alla Françoise Calcagno Art Studio – dieci opere, 35x25 cm. circa, montate su lastre di plexiglass – presentano alcune interessanti novità nell’impostazione: più strutturati e studiati nella concezione (fino a prevedere talvolta un vero e proprio progetto), utilizzano anche – in qualche caso – una lamina dorata. Un omaggio a Venezia sintetico e pregnante, un rimando alla luce dei mosaici, un’eco bizantina giunta fino al punto in cui la storia – e le storie – si fanno presente, e testimoniano.
Una condizione – quella lagunare – in perenne bilico tra acque e terre emerse, che ben si addice ai lavori dell’artista veneto, originario di Piove di Sacco, polesano d’adozione: è sul Delta del Po, infatti, che Antico da alcuni anni ha dato una svolta fondamentale al proprio operare, con il recupero, l’assemblaggio e la posa in arte dei relitti lignei che il fiume restituisce dopo le mareggiate. Tanto è bastato perché il fine intuito di un narratore dell'acqua e della pianura come Gian Antonio Cibotto avvertisse nei legni di questo artista il formicolio dell'arte e della poesia.
Frammenti di scafo, insegne, coloratissimi manufatti vengono ricomposti dall’artista su supporti diversificati, ottenendo risultati di grande impatto formale (prevalentemente su medio e piccolo formato). Antico interviene poco sulla struttura dei reperti, se non per agevolare gli incastri, né muta le tinte originarie. Così i suoi legni sono assieme raffinate composizioni e testimonianza materica di un mondo, di una cultura che il tempo e gli eventi atmosferici tendono a cancellare.
Dal 1985 la sua attività è stata portata in pubblico ed apprezzata in numerose personali e collettive in Italia e all'estero e documentata da cataloghi e pubblicazioni. L'arte di Roberto Antico, scrive Gian Paolo Gasparetto, “è un' espressione pienamente sensoriale che possiamo definire tattile”. Una prova dell'umanità di questo fare arte, che crede e si ritempra nella sempre viva e presente lezione della natura, dove gli elementi primordiali terra, acqua, fuoco, luce sono trasmessi per la "ricostruzione" di una realtà, non più "finta", ma riprodotta con l'uso dei materiali che la natura di un luogo restituisce.
I nuovi lavori che l’artista presenta alla Françoise Calcagno Art Studio – dieci opere, 35x25 cm. circa, montate su lastre di plexiglass – presentano alcune interessanti novità nell’impostazione: più strutturati e studiati nella concezione (fino a prevedere talvolta un vero e proprio progetto), utilizzano anche – in qualche caso – una lamina dorata. Un omaggio a Venezia sintetico e pregnante, un rimando alla luce dei mosaici, un’eco bizantina giunta fino al punto in cui la storia – e le storie – si fanno presente, e testimoniano.
07
giugno 2008
Roberto Antico – Finis Terrae
Dal 07 al 22 giugno 2008
arte contemporanea
Location
CALCAGNO ART STUDIO
Venezia, Campo del Ghetto, 2918, (Venezia)
Venezia, Campo del Ghetto, 2918, (Venezia)
Orario di apertura
lunedi-venerdi 10/13 e 15/18
sabato e domenica su appuntamento
Vernissage
7 Giugno 2008, ore 18.30
Autore
Curatore