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Maro Gorky – Ritmi e silenzi colorati
Nei dipinti recenti la forma ovoidale prende il sopravvento, semplifica e scarnifica quella del naturale e si fa simbolo. Ed anche nel ritratto il segno si fa metafora, prelude a nuove strade nelle quali i due generi si incontrano e diventano interdipendenti
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Nell'ambito della 61° edizione del Festival dell'Estate Fiesolana, il Colle Etrusco aprirà i suoi suggestivi spazi espositivi ad un'importante mostra di arte contemporanea a cura di Anna Langhi, presso il Museo Civico Archeologico di Fiesole l'artista newyorkese Maro Gorky esporrà le sue opere sotto il titolo -Ritmi e silenzi colorati-. Venerdi' 6 giugno alle ore 18 il vernissage di questo poetico itinerario espositivo che si compenetra in maniera suggestiva con il patrimonio artistico etrusco, diventando quasi un dialogo sintetico tra tradizione aulica e sperimentazione contemporanea.
Nata a New York nel 1943, Maro Gorky, figlia maggiore del pittore armeno-americano Arshile Gorky ha compiuto i primi passi nel mondo dell'arte a contatto con lo stimolante ambiente dell'Astrazione e del Surrealismo, movimenti dei quali suo padre e' stato esponente di spicco. Nel 1950 lascia gli Stati Uniti per l'Europa dove continua a coltivare la sua passione per l'arte. Termina il suo percorso di studi alla Slade School of Fine Art di Londra dove si laurea nel 1965. Del 1967 e' l'incontro con lo scultore Matthew Spender, di li' a poco il matrimonio e la decisione condivisa di stabilire la propria residenza in Italia e di scegliere, come luogo dove vivere e creare, un casolare fra Siena e Firenze.
Le prime opere di Maro Gorky sono tradizionali nei temi scelti, ma originali nella resa espressiva del colore, nella resa del segno che definisce ed astrae figure e forme del naturale. A cavallo fra il 1970 e il 1980 Maro predilige il tema del ritratto che alterna, con meno intensità, al genere del paesaggio. Poi la grande e potente ritrattistica degli anni -90 dove Maro ferma con precisione il volto di amici, familiari e conoscenti con un segno potente che si fa decorativo negli sfondi, descrittivo nelle vesti ma che ritorna ad essere sintetico e quasi astrattizzante laddove le memorie di un rinascimento toscano vissuto intensamente si alternano a riletture del tutto personali delle moderne avanguardie.
Infine, dopo la scoperta del deserto, la scelta di Maro si concentra con piu' attenzione sul tema del paesaggio. La vista di sintetiche e silenti visioni di luoghi lontani emozioni che si trasferiscono in un sistema di segni colorati. E nei dipinti piu' recenti la forma ovoidale prende il sopravvento, semplifica e scarnifica quella del naturale e si fa simbolo di un'idea, di un concetto, di un'aspirazione. Ed anche nel ritratto il segno si fa metafora, prelude a nuove strade nelle quali i due generi si incontrano e diventano interdipendenti.
Nata a New York nel 1943, Maro Gorky, figlia maggiore del pittore armeno-americano Arshile Gorky ha compiuto i primi passi nel mondo dell'arte a contatto con lo stimolante ambiente dell'Astrazione e del Surrealismo, movimenti dei quali suo padre e' stato esponente di spicco. Nel 1950 lascia gli Stati Uniti per l'Europa dove continua a coltivare la sua passione per l'arte. Termina il suo percorso di studi alla Slade School of Fine Art di Londra dove si laurea nel 1965. Del 1967 e' l'incontro con lo scultore Matthew Spender, di li' a poco il matrimonio e la decisione condivisa di stabilire la propria residenza in Italia e di scegliere, come luogo dove vivere e creare, un casolare fra Siena e Firenze.
Le prime opere di Maro Gorky sono tradizionali nei temi scelti, ma originali nella resa espressiva del colore, nella resa del segno che definisce ed astrae figure e forme del naturale. A cavallo fra il 1970 e il 1980 Maro predilige il tema del ritratto che alterna, con meno intensità, al genere del paesaggio. Poi la grande e potente ritrattistica degli anni -90 dove Maro ferma con precisione il volto di amici, familiari e conoscenti con un segno potente che si fa decorativo negli sfondi, descrittivo nelle vesti ma che ritorna ad essere sintetico e quasi astrattizzante laddove le memorie di un rinascimento toscano vissuto intensamente si alternano a riletture del tutto personali delle moderne avanguardie.
Infine, dopo la scoperta del deserto, la scelta di Maro si concentra con piu' attenzione sul tema del paesaggio. La vista di sintetiche e silenti visioni di luoghi lontani emozioni che si trasferiscono in un sistema di segni colorati. E nei dipinti piu' recenti la forma ovoidale prende il sopravvento, semplifica e scarnifica quella del naturale e si fa simbolo di un'idea, di un concetto, di un'aspirazione. Ed anche nel ritratto il segno si fa metafora, prelude a nuove strade nelle quali i due generi si incontrano e diventano interdipendenti.
06
giugno 2008
Maro Gorky – Ritmi e silenzi colorati
Dal 06 giugno al 04 agosto 2008
arte contemporanea
Location
MUSEO CIVICO ARCHEOLOGICO – TEATRO ROMANO
Fiesole, Via Portigiani Zanobi, 9, (Firenze)
Fiesole, Via Portigiani Zanobi, 9, (Firenze)
Biglietti
intero 10 euro, ridotto 6 euro
Orario di apertura
lun-dom 10-19, chiuso il martedi
Vernissage
6 Giugno 2008, ore 18
Autore
Curatore



