Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
La scultura in cartapesta
La mostra, per la prima volta in Italia, affronta un argomento poco studiato e valorizzato, ma di grandissima importanza storica e decisamente sorprendente. Raccoglie infatti autentici capolavori in cartapesta, provenienti dai maggiori musei italiani e stranieri, in un percorso che ha inizio nelle botteghe del rinascimento fiorentino, proseguendo in territorio senese e veneziano, passando per il barocco romano, sino a concludersi nell’Italia meridionale, dove ancor oggi la tradizione è viva.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La cartapesta è un’arte polimaterica d’origine antichissima. Nel passato fu impiegata da molti artisti noti che ci hanno lasciato opere d’inestimabile valore, ma fu adoperata anche per realizzare mobili, tazzine da caffé, bottoni, decorazioni architettoniche, giocattoli, casse d’orologi, separè, divisori di cabine di navi e tramezzi d’appartamenti; in Australia e Germania fu impiegata persino nell’edificazione d’alcune abitazioni e a Bergen (Norvegia) per costruire una chiesa che rimase integra per 37 anni.
La cartapesta, in Europa, nel ‘700, fu definita, per la duttilità materica e per la diffusione, la tecnica universale.
Quasi per tutti però la cartapesta coincide con l’effimero. Per esempio con il Carnevale, maschere e carri allegorici che spariscono insieme alla festa e che non devono ricomparire l’anno dopo, sostituiti da altre e nuove forme. E tuttavia in Italia, almeno dal Quattrocento, la cartapesta è legata agli apparati provvisori, realizzati per i grandi eventi o a quella fase anch’essa provvisoria del bozzetto, dello studio preparatorio, del modello che raramente viene conservato. Il materiale economico, riciclato, la sua deperibilità, la facilità di usarlo per calchi, copie, repliche a basso costo sono stati i motivi più che sufficienti per considerare un’opera in cartapesta all’ultimo gradino della gerarchia delle arti. Eppure ci si accorge che perfino Vasari, massimo artefice della distinzione tra arti maggiori e minori parla spesso di questi materiali vili in relazione ad artisti famosi e a circostanze eccezionali.
Di cartapesta si occuparono i più grandi artisti del Rinascimento e del Barocco, da Donatello e Sansovino a Bernini, sino ai giorni nostri. La mostra, per la prima volta in Italia, affronta un argomento poco studiato e valorizzato, ma di grandissima importanza storica e decisamente sorprendente.
Raccoglie infatti autentici capolavori in cartapesta, provenienti dai maggiori musei italiani e stranieri, in un percorso che ha inizio nelle botteghe del rinascimento fiorentino, proseguendo in territorio senese e veneziano, passando per il barocco romano, sino a concludersi nell’Italia meridionale, dove ancor oggi la tradizione è viva. Osservando le opere in mostra risulta legittimo e anzi doveroso parlare della cartapesta come di un vero e proprio ambito della scultura, con esiti altissimi nell’opera di artisti certamente più noti per l’uso di altri materiali.
La cartapesta, in Europa, nel ‘700, fu definita, per la duttilità materica e per la diffusione, la tecnica universale.
Quasi per tutti però la cartapesta coincide con l’effimero. Per esempio con il Carnevale, maschere e carri allegorici che spariscono insieme alla festa e che non devono ricomparire l’anno dopo, sostituiti da altre e nuove forme. E tuttavia in Italia, almeno dal Quattrocento, la cartapesta è legata agli apparati provvisori, realizzati per i grandi eventi o a quella fase anch’essa provvisoria del bozzetto, dello studio preparatorio, del modello che raramente viene conservato. Il materiale economico, riciclato, la sua deperibilità, la facilità di usarlo per calchi, copie, repliche a basso costo sono stati i motivi più che sufficienti per considerare un’opera in cartapesta all’ultimo gradino della gerarchia delle arti. Eppure ci si accorge che perfino Vasari, massimo artefice della distinzione tra arti maggiori e minori parla spesso di questi materiali vili in relazione ad artisti famosi e a circostanze eccezionali.
Di cartapesta si occuparono i più grandi artisti del Rinascimento e del Barocco, da Donatello e Sansovino a Bernini, sino ai giorni nostri. La mostra, per la prima volta in Italia, affronta un argomento poco studiato e valorizzato, ma di grandissima importanza storica e decisamente sorprendente.
Raccoglie infatti autentici capolavori in cartapesta, provenienti dai maggiori musei italiani e stranieri, in un percorso che ha inizio nelle botteghe del rinascimento fiorentino, proseguendo in territorio senese e veneziano, passando per il barocco romano, sino a concludersi nell’Italia meridionale, dove ancor oggi la tradizione è viva. Osservando le opere in mostra risulta legittimo e anzi doveroso parlare della cartapesta come di un vero e proprio ambito della scultura, con esiti altissimi nell’opera di artisti certamente più noti per l’uso di altri materiali.
01
giugno 2008
La scultura in cartapesta
Dal primo giugno al 30 agosto 2008
arte antica
arte moderna e contemporanea
arti decorative e industriali
arte moderna e contemporanea
arti decorative e industriali
Location
MUSEO PROVINCIALE SIGISMONDO CASTROMEDIANO
Lecce, Viale Gallipoli, 28, (Lecce)
Lecce, Viale Gallipoli, 28, (Lecce)
Orario di apertura
9-13,30/14,30-19,30 tutti i giorni. Domenica e festivi 9-13,30
Vernissage
1 Giugno 2008, ore 19
Editore
SILVANA EDITORIALE