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Alain Bonnefoit – L’anima a nudo
La mostra vuole ripercorrere i quaranta anni di attività pittorica dell’artista francese che nella sua personale ricerca ha sperimentato i più diversi mezzi espressivi
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La mostra “Alain Bonnefoit. L’anima a nudo”, che si
inaugura il 14 giugno 2008 alle ore 18 alla Galleria
d’Arte Moderna e Contemporanea “Raffaele De Grada” di
San Gimignano vuole ripercorrere i quaranta anni di
attività pittorica dell’artista francese che nella sua
personale ricerca ha sperimentato i più diversi mezzi
espressivi.
Per avere un’esaustiva panoramica del suo lavoro saranno
così esposti fino al 17 agosto: 22 oli su tela e su
tavola, 12 tecniche miste, 11 sumi-e, 6 sculture e 15
disegni.
Una retrospettiva sull’opera di Alain Bonnefoit potrebbe
voler dire ripercorrere, attraverso i suoi nudi femminili,
quel periodo storico artistico rimasto in disparte rispetto
al concettualismo della fine degli anni Sessanta, ovvero
quel settore della cultura che, pur assecondando i mezzi
espressivi contemporanei come la fotografia, la video-arte e
tutte le discipline comunicative collegate all’arte
elettronica, è rimasto coerente al proprio credo
esistenziale basato sull’homo faber.
Per artisti come Bonnefoit, infatti, sembra che il tempo si
sia fermato, ma questo non vuol dire che nelle sue opere si
percepisca un’involuzione stilistica o una regressione
primordiale. Al contrario, l’artista francese ma italiano
d’adozione, ci dimostra come si possa essere contemporanei
anche con un mezzo espressivo tradizionale.
Vedere lavorare Alain Bonnefoit corrisponde a una gioia
emotiva: l’artista di fronte alla modella entra quasi in
una sorta di trance creativa e lavora sospinto da un vero e
proprio stato di grazia. I suoi sumi-e – tecnica orientale
basata sull’utilizzo di fogli speciali e chine particolari
dove il pennello non deve mai lasciare la carta –, le sue
tecniche miste e i suoi dipinti ad olio non corrispondono
mai a semplici ritratti, non ci riconducono al concetto
classico di nudo, non hanno niente a che vedere con le
Veneri rinascimentali, ma in alcuni casi potrebbero sembrare
dei ritratti ideali di corpi-contenitori d’anima.
Posture improbabili, espressioni estatiche, fusione
segnico-cromatica tra volumi e fondo – in certi casi la
bidimensionalità è talmente accentuata che la figura si
staglia dal fondo solamente per mezzo dei propri contorni
abilmente marcati – e grande libertà del colore: se da
una parte il sumi-e potrebbe essere considerato una delle
tecniche di maggiore libertà espressiva, dall’altra, con
i dipinti ad olio, è il colore a giocare il ruolo di
agente che sconvolge la prevedibilità di un soggetto che
non appare mai come ci aspetteremmo.
I nudi femminili di Bonnefoit ci stupiscono, ci
incuriosiscono, ci meravigliano, ma dopo aver dedicato un
po’ del nostro tempo a una visione più approfondita, ci
rassicurano e ci fanno immergere in un’atmosfera che ci
conduce oltre il soggetto e ci permette di percepire le
giovani anime ribelli imprigionate dal velo di Maya che
cripta tutte le cose del mondo.
“I suoi dipinti ad olio e le sue tecniche miste – come
scrive il curatore della mostra Maurizio Vanni nel catalogo
della mostra – propongono dei nudi di donna più
suggeriti che rappresentati, collocati in un’atmosfera
senza tempo, magica e per questo non reale, che
immediatamente proiettano lo spettatore a ridosso di uno
stargate dimensionale. Al di qua di questa linea i suoi
lavori ci appaiono come sinuosi nudi di donna, dei corpi
privi di abiti proposti, talvolta, attraverso bizzarre e
improbabili posture che sprigionano passionalità e
voluttà. Il corpo sembra stagliarsi a tal punto dal fondo
da creare una sorta di lacerazione cromatica, di taglio
dolce ed enigmatico. Al di là di questo confine
immaginifico potrebbe trovarsi un nudo di donna inteso come
pretesto per cercare il fulcro di tutte le cose. L’essenza
della realtà o ciò che in filosofia potremmo definire la
verità della verità. Se così fosse lo spettatore non
dovrebbe più accontentarsi di seguire le linee di
superficie, ma dovrebbe considerare il nudo come un mezzo
piuttosto che un fine”.
NOTE BIOGRAFICHE
ALAIN BONNEFOIT
Pittore, incisore e scultore, nasce a Parigi, nel quartiere
di Montmartre, nel 1937. Dal 1953 frequenta l'École des
Arts Appliqués e dal 1956 l'École des Beaux Arts di
Parigi poi, dal 1959, anche l'École des Beaux Arts di
Bruxelles (sezione “Incisione e scultura”). Dal 1961
pratica per due anni lo studio dello scultore Volti che
diventerà suo maestro d’arte e di vita. Nel 1964 approda
alla forma d’espressione che lo ha poi reso famoso, il
nudo femminile. Nel 1965 si trasferisce in Toscana, pur
mantenendo il proprio studio di Parigi. Il suo primo viaggio
in Giappone avviene nel 1973: un’esperienza che lo segna
profondamente. Lì scopre e studia la tecnica del sumi-e
che approfondisce tornando spesso in Oriente e di cui oggi
è maestro. In questi suoi quaranta anni di carriera,
Bonnefoit ha sperimentato i più diversi mezzi espressivi:
dalle tecniche miste su carta intelata, ai dipinti ad olio,
alle litografie ed incisioni originali, ai suoi eleganti
sumi-e fino alla scultura.
Dalla fine degli anni Ottanta si segnalano importanti
esposizioni a Parigi, Vichy, Angers, Toulouse, Sion, Le
Havre, Bièvres, Metz, Juan-les-Pins, Venezia, Pisa,
Firenze, Milano, Siena, Lille, Grenoble, Nantes, Marseille,
Strasbourg, Reims e Brion. Dagli inizi degli anni Novanta la
vera esplosione artistica: le richieste di mostre personali
si moltiplicano rapidamente, così come il successo di
critica e di pubblico. Rilevanti le mostre di Tokyo, Roma,
Parigi, Losanna, Osaka, Orléans, Los Angeles, Luxembourg,
Martigny, Firenze, Cannes, Bruxelles, Kyoto, Chaumont, Lyon,
Certaldo, Bordeaux, Seoul, Ludwigshafen, Siena, Pietrasanta,
Tahiti, New York, Kwangju, Napoli, ecc. Sue opere si trovano
in strutture pubbliche giapponesi, coreane e francesi.
Attualmente continua a vivere tra la Francia e l’Italia,
che ormai considera come una seconda patria.
MAURIZIO VANNI
Museologo, critico, storico dell’arte e specialista in Art
Management. Nel settore dell’arte ha da sempre svolto
attività di curatore e di project organization, con la
creazione di progetti culturali e sviluppo del relativo
piano strategico e di comunicazione. Ha pubblicato 74 libri.
Tra i volumi recenti: Surrealisti. Tra ragione e istinto,
Gruppo Cobra. Creatività e provocazione, Il Nouveau
Réalisme e la cultura contemporanea, André Masson. La
ricerca dell’oltre, Robert Combas. Joke-r, Sandro Chia. La
solitudine dell’eroe, Mondi paralleli. Ars Elettronica –
Hybrid moments e Igor Mitoraj. Ferro. Ha tenuto conferenze,
creato progetti museologici e curato più di 400
esposizioni d’arte in musei, fondazioni, università o
importanti gallerie in Italia, Francia, Russia, Turchia,
Lettonia, Germania, Argentina, Cina, Taiwan, ecc. È
Direttore della Fondazione Dino Zoli Arte Contemporanea di
Forlì ed è membro del Comitato Scientifico della
Fondazione-Museo Primo Conti di Fiesole. Attualmente sta
ordinando il Lu.C.C.A. (Lucca Center of Contemporary Art).
inaugura il 14 giugno 2008 alle ore 18 alla Galleria
d’Arte Moderna e Contemporanea “Raffaele De Grada” di
San Gimignano vuole ripercorrere i quaranta anni di
attività pittorica dell’artista francese che nella sua
personale ricerca ha sperimentato i più diversi mezzi
espressivi.
Per avere un’esaustiva panoramica del suo lavoro saranno
così esposti fino al 17 agosto: 22 oli su tela e su
tavola, 12 tecniche miste, 11 sumi-e, 6 sculture e 15
disegni.
Una retrospettiva sull’opera di Alain Bonnefoit potrebbe
voler dire ripercorrere, attraverso i suoi nudi femminili,
quel periodo storico artistico rimasto in disparte rispetto
al concettualismo della fine degli anni Sessanta, ovvero
quel settore della cultura che, pur assecondando i mezzi
espressivi contemporanei come la fotografia, la video-arte e
tutte le discipline comunicative collegate all’arte
elettronica, è rimasto coerente al proprio credo
esistenziale basato sull’homo faber.
Per artisti come Bonnefoit, infatti, sembra che il tempo si
sia fermato, ma questo non vuol dire che nelle sue opere si
percepisca un’involuzione stilistica o una regressione
primordiale. Al contrario, l’artista francese ma italiano
d’adozione, ci dimostra come si possa essere contemporanei
anche con un mezzo espressivo tradizionale.
Vedere lavorare Alain Bonnefoit corrisponde a una gioia
emotiva: l’artista di fronte alla modella entra quasi in
una sorta di trance creativa e lavora sospinto da un vero e
proprio stato di grazia. I suoi sumi-e – tecnica orientale
basata sull’utilizzo di fogli speciali e chine particolari
dove il pennello non deve mai lasciare la carta –, le sue
tecniche miste e i suoi dipinti ad olio non corrispondono
mai a semplici ritratti, non ci riconducono al concetto
classico di nudo, non hanno niente a che vedere con le
Veneri rinascimentali, ma in alcuni casi potrebbero sembrare
dei ritratti ideali di corpi-contenitori d’anima.
Posture improbabili, espressioni estatiche, fusione
segnico-cromatica tra volumi e fondo – in certi casi la
bidimensionalità è talmente accentuata che la figura si
staglia dal fondo solamente per mezzo dei propri contorni
abilmente marcati – e grande libertà del colore: se da
una parte il sumi-e potrebbe essere considerato una delle
tecniche di maggiore libertà espressiva, dall’altra, con
i dipinti ad olio, è il colore a giocare il ruolo di
agente che sconvolge la prevedibilità di un soggetto che
non appare mai come ci aspetteremmo.
I nudi femminili di Bonnefoit ci stupiscono, ci
incuriosiscono, ci meravigliano, ma dopo aver dedicato un
po’ del nostro tempo a una visione più approfondita, ci
rassicurano e ci fanno immergere in un’atmosfera che ci
conduce oltre il soggetto e ci permette di percepire le
giovani anime ribelli imprigionate dal velo di Maya che
cripta tutte le cose del mondo.
“I suoi dipinti ad olio e le sue tecniche miste – come
scrive il curatore della mostra Maurizio Vanni nel catalogo
della mostra – propongono dei nudi di donna più
suggeriti che rappresentati, collocati in un’atmosfera
senza tempo, magica e per questo non reale, che
immediatamente proiettano lo spettatore a ridosso di uno
stargate dimensionale. Al di qua di questa linea i suoi
lavori ci appaiono come sinuosi nudi di donna, dei corpi
privi di abiti proposti, talvolta, attraverso bizzarre e
improbabili posture che sprigionano passionalità e
voluttà. Il corpo sembra stagliarsi a tal punto dal fondo
da creare una sorta di lacerazione cromatica, di taglio
dolce ed enigmatico. Al di là di questo confine
immaginifico potrebbe trovarsi un nudo di donna inteso come
pretesto per cercare il fulcro di tutte le cose. L’essenza
della realtà o ciò che in filosofia potremmo definire la
verità della verità. Se così fosse lo spettatore non
dovrebbe più accontentarsi di seguire le linee di
superficie, ma dovrebbe considerare il nudo come un mezzo
piuttosto che un fine”.
NOTE BIOGRAFICHE
ALAIN BONNEFOIT
Pittore, incisore e scultore, nasce a Parigi, nel quartiere
di Montmartre, nel 1937. Dal 1953 frequenta l'École des
Arts Appliqués e dal 1956 l'École des Beaux Arts di
Parigi poi, dal 1959, anche l'École des Beaux Arts di
Bruxelles (sezione “Incisione e scultura”). Dal 1961
pratica per due anni lo studio dello scultore Volti che
diventerà suo maestro d’arte e di vita. Nel 1964 approda
alla forma d’espressione che lo ha poi reso famoso, il
nudo femminile. Nel 1965 si trasferisce in Toscana, pur
mantenendo il proprio studio di Parigi. Il suo primo viaggio
in Giappone avviene nel 1973: un’esperienza che lo segna
profondamente. Lì scopre e studia la tecnica del sumi-e
che approfondisce tornando spesso in Oriente e di cui oggi
è maestro. In questi suoi quaranta anni di carriera,
Bonnefoit ha sperimentato i più diversi mezzi espressivi:
dalle tecniche miste su carta intelata, ai dipinti ad olio,
alle litografie ed incisioni originali, ai suoi eleganti
sumi-e fino alla scultura.
Dalla fine degli anni Ottanta si segnalano importanti
esposizioni a Parigi, Vichy, Angers, Toulouse, Sion, Le
Havre, Bièvres, Metz, Juan-les-Pins, Venezia, Pisa,
Firenze, Milano, Siena, Lille, Grenoble, Nantes, Marseille,
Strasbourg, Reims e Brion. Dagli inizi degli anni Novanta la
vera esplosione artistica: le richieste di mostre personali
si moltiplicano rapidamente, così come il successo di
critica e di pubblico. Rilevanti le mostre di Tokyo, Roma,
Parigi, Losanna, Osaka, Orléans, Los Angeles, Luxembourg,
Martigny, Firenze, Cannes, Bruxelles, Kyoto, Chaumont, Lyon,
Certaldo, Bordeaux, Seoul, Ludwigshafen, Siena, Pietrasanta,
Tahiti, New York, Kwangju, Napoli, ecc. Sue opere si trovano
in strutture pubbliche giapponesi, coreane e francesi.
Attualmente continua a vivere tra la Francia e l’Italia,
che ormai considera come una seconda patria.
MAURIZIO VANNI
Museologo, critico, storico dell’arte e specialista in Art
Management. Nel settore dell’arte ha da sempre svolto
attività di curatore e di project organization, con la
creazione di progetti culturali e sviluppo del relativo
piano strategico e di comunicazione. Ha pubblicato 74 libri.
Tra i volumi recenti: Surrealisti. Tra ragione e istinto,
Gruppo Cobra. Creatività e provocazione, Il Nouveau
Réalisme e la cultura contemporanea, André Masson. La
ricerca dell’oltre, Robert Combas. Joke-r, Sandro Chia. La
solitudine dell’eroe, Mondi paralleli. Ars Elettronica –
Hybrid moments e Igor Mitoraj. Ferro. Ha tenuto conferenze,
creato progetti museologici e curato più di 400
esposizioni d’arte in musei, fondazioni, università o
importanti gallerie in Italia, Francia, Russia, Turchia,
Lettonia, Germania, Argentina, Cina, Taiwan, ecc. È
Direttore della Fondazione Dino Zoli Arte Contemporanea di
Forlì ed è membro del Comitato Scientifico della
Fondazione-Museo Primo Conti di Fiesole. Attualmente sta
ordinando il Lu.C.C.A. (Lucca Center of Contemporary Art).
14
giugno 2008
Alain Bonnefoit – L’anima a nudo
Dal 14 giugno al 17 agosto 2008
arte contemporanea
disegno e grafica
disegno e grafica
Location
GALLERIA D’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA RAFFAELE DE GRADA
San Gimignano, Via Folgore Da San Gimignano, 11, (Siena)
San Gimignano, Via Folgore Da San Gimignano, 11, (Siena)
Biglietti
euro 3,50/2,50 (il biglietto include l’ingresso alla mostra, al Museo Archeologico, alla Spezieria di Santa Fina e alla collezione permanente della Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea)
Orario di apertura
tutti i giorni 11-18
Vernissage
14 Giugno 2008, ore 18
Ufficio stampa
TABLOID
Autore
Curatore




