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Il tesoro di San Nazaro
Verrà inaugurata una nuova vetrina (disegnata dall’arch. Piva e realizzata da Goppion spa), in memoria di mons. Luigi Crivelli, dedicata al Tesoro di San Nazaro, che ne arricchisce il percorso espositivo.
Comunicato stampa
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Giovedì 3 luglio, alle 18.30, al Museo Diocesano di Milano verrà inaugurata una nuova vetrina (disegnata dall’arch. Piva e realizzata da Goppion spa), in memoria di mons. Luigi Crivelli, dedicata al Tesoro di San Nazaro, che ne arricchisce il percorso espositivo.
Le opere verranno presentate da Paolo Biscottini – Direttore del Museo Diocesano, don Tarcisio Bove – Parroco della Basilica dei Santi Apostoli e Nazaro Maggiore, Gemma Sena Chiesa – Università degli Studi di Milano.
Quattro sono i manufatti, provenienti dalla Basilica Apostolorum, che saranno conservati nella teca. Il primo è una capsella reliquiario in argento, realizzata seconda nella metà del IV secolo da una Officina tardo antica, decorata con rilievi a sbalzo di altissima qualità che ricoprono le quattro facce della cassa e il coperchio. Fu utilizzata dal vescovo Ambrogio per contenere le reliquie degli Apostoli inviate da Roma da papa Damaso e portate a Milano da Simpliciano, per consacrare la basilica Apostolorum (l’attuale San Nazaro). Il reliquiario fu ritrovato nel 1578 da Carlo Borromeo sotto l’altare maggiore della basilica. Protetta da un sarcofago, la capsella conteneva la teca sferica d’argento di Manlia Dedalia, fedele ad Ambrogio e amica di sua sorella Marcellina. Nel 1579 la capsella verrà riseppellita sotto l’altare del presbiterio per essere definitivamente rinvenuta nel 1894.
Quindi, la Teca di Manlia Dedalia, esempio di arte paleocristiana milanese della fine del IV secolo. Questa teca, in argento in lastra inciso, fu trovata nel 1578 sotto l’altare maggiore della basilica di San Nazaro in occasione della ricognizione delle reliquie voluta da san Carlo, all’interno dell’omonima capsella d’argento. Probabilmente, venne ricollocata all’interno della stessa capsella quando anche quest’ultima fu nuovamente posta sotto l’altare, ed entrambe tornarono alla luce solo nel 1894. Di proprietà della famiglia Borromeo, è entrata a far parte del tesoro del Duomo sino al 2007. Il cofanetto ha forma sferica leggermente schiacciata ai poli ed è composto da due valve lavorate a sbalzo con grande maestria e chiuse da una cerniera e da un gancio a baionetta. Sul coperchio compare l’iscrizione “DEDALIA VIVAS” e sulla base “IN CHRISTO”. All’interno della cornice compaiono il Chrismon (simbolo di Cristo) con le lettere Alfa e Omega. Il nome è stato identificato con quello di Manlia Dedalia, sorella o moglie del prefetto e console nel 399 Flavio Manlio Teodoro, collaboratrice di Ambrogio e amica di sua sorella Marcellina. Manlia Dedalia morì nel 382 e fu sepolta in San Nazaro.
Il terzo oggetto è un capolavoro del primo quarto del XIII secolo. Si tratta di una Colomba eucaristica, in rame dorato in lastra con smalti champlevés, realizzato a Limoges. È un vaso sacro a forma di colomba, allusiva rappresentazione dello Spirito Santo, che nasce con la funzione di raccogliere le ostie consacrate. Sul dorso vi è infatti una cavità, chiusa da un coperchio, in cui si inserivano le ostie consacrate, in genere all’interno di una piccola teca d’oro.
Le opere verranno presentate da Paolo Biscottini – Direttore del Museo Diocesano, don Tarcisio Bove – Parroco della Basilica dei Santi Apostoli e Nazaro Maggiore, Gemma Sena Chiesa – Università degli Studi di Milano.
Quattro sono i manufatti, provenienti dalla Basilica Apostolorum, che saranno conservati nella teca. Il primo è una capsella reliquiario in argento, realizzata seconda nella metà del IV secolo da una Officina tardo antica, decorata con rilievi a sbalzo di altissima qualità che ricoprono le quattro facce della cassa e il coperchio. Fu utilizzata dal vescovo Ambrogio per contenere le reliquie degli Apostoli inviate da Roma da papa Damaso e portate a Milano da Simpliciano, per consacrare la basilica Apostolorum (l’attuale San Nazaro). Il reliquiario fu ritrovato nel 1578 da Carlo Borromeo sotto l’altare maggiore della basilica. Protetta da un sarcofago, la capsella conteneva la teca sferica d’argento di Manlia Dedalia, fedele ad Ambrogio e amica di sua sorella Marcellina. Nel 1579 la capsella verrà riseppellita sotto l’altare del presbiterio per essere definitivamente rinvenuta nel 1894.
Quindi, la Teca di Manlia Dedalia, esempio di arte paleocristiana milanese della fine del IV secolo. Questa teca, in argento in lastra inciso, fu trovata nel 1578 sotto l’altare maggiore della basilica di San Nazaro in occasione della ricognizione delle reliquie voluta da san Carlo, all’interno dell’omonima capsella d’argento. Probabilmente, venne ricollocata all’interno della stessa capsella quando anche quest’ultima fu nuovamente posta sotto l’altare, ed entrambe tornarono alla luce solo nel 1894. Di proprietà della famiglia Borromeo, è entrata a far parte del tesoro del Duomo sino al 2007. Il cofanetto ha forma sferica leggermente schiacciata ai poli ed è composto da due valve lavorate a sbalzo con grande maestria e chiuse da una cerniera e da un gancio a baionetta. Sul coperchio compare l’iscrizione “DEDALIA VIVAS” e sulla base “IN CHRISTO”. All’interno della cornice compaiono il Chrismon (simbolo di Cristo) con le lettere Alfa e Omega. Il nome è stato identificato con quello di Manlia Dedalia, sorella o moglie del prefetto e console nel 399 Flavio Manlio Teodoro, collaboratrice di Ambrogio e amica di sua sorella Marcellina. Manlia Dedalia morì nel 382 e fu sepolta in San Nazaro.
Il terzo oggetto è un capolavoro del primo quarto del XIII secolo. Si tratta di una Colomba eucaristica, in rame dorato in lastra con smalti champlevés, realizzato a Limoges. È un vaso sacro a forma di colomba, allusiva rappresentazione dello Spirito Santo, che nasce con la funzione di raccogliere le ostie consacrate. Sul dorso vi è infatti una cavità, chiusa da un coperchio, in cui si inserivano le ostie consacrate, in genere all’interno di una piccola teca d’oro.
03
luglio 2008
Il tesoro di San Nazaro
03 luglio 2008
arte antica
Location
MUSEO DIOCESANO
Milano, Corso Di Porta Ticinese, 95, (Milano)
Milano, Corso Di Porta Ticinese, 95, (Milano)
Biglietti
intero: euro 8; ridotto: euro 5 per over 65 e under18; gratuito per bambini fino a 6 anni; martedì, euro 4
Orario di apertura
dalle 19 alle 24, dal martedì al sabato
Vernissage
3 Luglio 2008, ore 18.30
Ufficio stampa
CLP