Sono presenti arazzi, pannelli, ceramiche policrome di varia e alta provenienza (tra cui Lenci, Goldscheider, Royal Dux..), carte, acquerelli e pastelli, libri, campionari di stampa serica di Lione, disegni realizzati con varie tecniche (Max Forrer, Gorge Darsy), oggetti come fibbie, borse, dove la progettualità si apre a soluzioni originali spesso preziose, storiche (comprese fra gli Anni ’20 e ’30), avanguardie di stili futuri, oggi spesso riproposti dagli stilisti contemporanei.
In questa mostra, resa possibile grazie ai prestiti di due importanti collezioni italiane, è presente l’idea e contemporaneamente l’oggetto, proposto in soluzioni stilizzate spesso geometriche o astratte, o arricchite da motivi floreali, testimonianze di quello che è stato un mondo ricco, articolato, movimentato.
Il concetto cardine dell’evento è rappresentato dalla provata relazione tra arte e tessuto legato alla produzione seriale durante i primi trent’anni del Novecento, come testimoniano le cosiddette Avanguardie storiche dal Futurismo al Cubismo al Bauhaus, e come testimonia l’Esposizione Universale delle Arti Decorative che si tenne nel 1925 a Parigi. Sono gli anni in cui artisti come Dalì, Dufy, Depero, tra gli altri, divengono testimonial dei grandi maestri della moda e del teatro.