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1988: vent’anni prima, vent’anni dopo
Un viaggio nell’arte contemporanea cercando di ricucire alcuni fili che legano il ‘68 al presente
Comunicato stampa
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Si inaugura sabato 1 novembre, alle ore 18.00 presso le sale espositive del Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci 1988: vent’anni prima, vent’anni dopo. La rassegna, curata da Marco Bazzini, propone un percorso tra opere che a partire dal 1968 e fino ai giorni nostri hanno fatto storia. Un viaggio nell’arte contemporanea cercando di ricucire alcuni fili che legano il ‘68 al presente.
Opere di Nanni Balestrini, Vanessa Beecroft, Anna Valeria Borsari, Gea Casolaro, Michele Dantini, Daniela De Lorenzo, Piero Gilardi, Ketty La Rocca, Fabio Mauri, Liliana Moro, Michelangelo Pistoletto, Pietro Ruffo, Andrea Salvino, ad illustrare un “racconto per immagini” degli ultimi quarant’anni. Una narrazione che si avvale della poetica di alcuni artisti che hanno fatti propri alcuni temi nati in quella stagione controversa o che direttamente da quella sono stati ripresi nel nostro presente.
Concepito come una serie di piccole personali, il percorso espositivo, che abbraccia quaranta anni di arte italiana, intende testimoniare le diverse fasi legate al lavoro di ogni artista e creare, tra le opere proposte e le generazioni a cui esse appartengono, un originale dialogo.
Fuori dai luoghi comuni che caratterizzano il ’68 come una stagione di ribellione, giovanilismo e utopia, si analizzano alcuni filoni tematici che proprio da quella fase storica hanno preso origine e che oggi trovano nuova considerazione e attenzione nel dibattito contemporaneo.
Il ‘68 fu soprattutto una grande e controversa stagione politica in cui furono gettati molti semi, alcuni dei quali germogliarono nei decenni successivi. Muovendo dai grandi sommovimenti che il linguaggio artistico ha conosciuto proprio in quegli anni la mostra ci conduce attraverso un percorso artistico e tematico che va dalla partecipazione nel sociale alla riconosciuta emancipazione femminile, dal coinvolgimento nei temi della psichiatria democratica alla nascita di una coscienza ecosostenibile, per arrivare alla disseminazione dell’essere contro che caratterizza l’oggi in una fluidità di movimenti non sempre violenti (tra i due estremi di contestazione e volontariato).
Muovendosi tra opere e mostre che hanno fatto storia, come il Teatro delle mostre (La Tartaruga, Roma, 1968, di cui saranno riproposte le installazioni Luna di Fabio Mauri e Il muro della Sorbonne di Nanni Balestrini), la nascita del Centro Pecci alla fine degli anni Ottanta (da cui la data che dà il titolo alla mostra e la presenza di alcuni artisti che in questi anni vi hanno esposto e le cui opere sono in Collezione come Pistoletto, Gilardi, Liliana Moro, Daniela De Lorenzo) nonchè alcune personalità importanti dagli anni Settanta (come Ketty La Rocca e la meno conosciuta Anna Valeria Borsari) fino alle ultime generazioni (Pietro Ruffo, Andrea Salvino, Michele Dantini, Gea Casolaro), la mostra vuole ricucire alcune tematiche che legano il ‘68 al presente.
Durante il periodo della mostra, a completamento del progetto espositivo, sarà presentato un ciclo di incontri in cui importanti testimoni e intellettuali porteranno il loro contributo di studio a un dibattitto che a distanza di quarant’anni resta ancora attuale.
Le conferenza saranno poi trascritte nel catalogo, edito da Giunti Editore, come parte integrante del progetto.
Tutte le attività del Centro sono promosse da Regione Toscana, Comune di Prato con il contributo di Fondazione Monte dei Paschi di Siena, ASM SpA, Gruppo Consiag, CariPrato SpA e Unione Industriale Pratese. Museo associato AMACI.
Opere di Nanni Balestrini, Vanessa Beecroft, Anna Valeria Borsari, Gea Casolaro, Michele Dantini, Daniela De Lorenzo, Piero Gilardi, Ketty La Rocca, Fabio Mauri, Liliana Moro, Michelangelo Pistoletto, Pietro Ruffo, Andrea Salvino, ad illustrare un “racconto per immagini” degli ultimi quarant’anni. Una narrazione che si avvale della poetica di alcuni artisti che hanno fatti propri alcuni temi nati in quella stagione controversa o che direttamente da quella sono stati ripresi nel nostro presente.
Concepito come una serie di piccole personali, il percorso espositivo, che abbraccia quaranta anni di arte italiana, intende testimoniare le diverse fasi legate al lavoro di ogni artista e creare, tra le opere proposte e le generazioni a cui esse appartengono, un originale dialogo.
Fuori dai luoghi comuni che caratterizzano il ’68 come una stagione di ribellione, giovanilismo e utopia, si analizzano alcuni filoni tematici che proprio da quella fase storica hanno preso origine e che oggi trovano nuova considerazione e attenzione nel dibattito contemporaneo.
Il ‘68 fu soprattutto una grande e controversa stagione politica in cui furono gettati molti semi, alcuni dei quali germogliarono nei decenni successivi. Muovendo dai grandi sommovimenti che il linguaggio artistico ha conosciuto proprio in quegli anni la mostra ci conduce attraverso un percorso artistico e tematico che va dalla partecipazione nel sociale alla riconosciuta emancipazione femminile, dal coinvolgimento nei temi della psichiatria democratica alla nascita di una coscienza ecosostenibile, per arrivare alla disseminazione dell’essere contro che caratterizza l’oggi in una fluidità di movimenti non sempre violenti (tra i due estremi di contestazione e volontariato).
Muovendosi tra opere e mostre che hanno fatto storia, come il Teatro delle mostre (La Tartaruga, Roma, 1968, di cui saranno riproposte le installazioni Luna di Fabio Mauri e Il muro della Sorbonne di Nanni Balestrini), la nascita del Centro Pecci alla fine degli anni Ottanta (da cui la data che dà il titolo alla mostra e la presenza di alcuni artisti che in questi anni vi hanno esposto e le cui opere sono in Collezione come Pistoletto, Gilardi, Liliana Moro, Daniela De Lorenzo) nonchè alcune personalità importanti dagli anni Settanta (come Ketty La Rocca e la meno conosciuta Anna Valeria Borsari) fino alle ultime generazioni (Pietro Ruffo, Andrea Salvino, Michele Dantini, Gea Casolaro), la mostra vuole ricucire alcune tematiche che legano il ‘68 al presente.
Durante il periodo della mostra, a completamento del progetto espositivo, sarà presentato un ciclo di incontri in cui importanti testimoni e intellettuali porteranno il loro contributo di studio a un dibattitto che a distanza di quarant’anni resta ancora attuale.
Le conferenza saranno poi trascritte nel catalogo, edito da Giunti Editore, come parte integrante del progetto.
Tutte le attività del Centro sono promosse da Regione Toscana, Comune di Prato con il contributo di Fondazione Monte dei Paschi di Siena, ASM SpA, Gruppo Consiag, CariPrato SpA e Unione Industriale Pratese. Museo associato AMACI.
01
novembre 2008
1988: vent’anni prima, vent’anni dopo
Dal primo novembre 2008 al 15 febbraio 2009
arte contemporanea
Location
CENTRO PER L’ARTE CONTEMPORANEA LUIGI PECCI
Prato, Viale Della Repubblica, 277, (Prato)
Prato, Viale Della Repubblica, 277, (Prato)
Biglietti
intero 5 € ridotto 4 €
Orario di apertura
tutti i giorni 10–19. Chiuso martedì
Vernissage
1 Novembre 2008, ore 18
Editore
GIUNTI
Ufficio stampa
ROSI FONTANA
Autore
Curatore