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Ennio Calabria – La luce e la forma
L’esposizione raccoglie una significativa selezione di trenta opere dell’artista, tra tele e pastelli, di recente produzione e vuole porre in evidenza un aspetto emblematico di questa ricerca pittorica riferito alla luce che, assunta come variabile, produce modificazioni nel concettualizzare la forma e, quando diviene riferimento ideologico illuminante, ne relativizza ogni definizione
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Sabato 6 dicembre, la Galleria Granelli di Livorno inaugura la mostra di Ennio Calabria La luce e la forma.
L’esposizione raccoglie una significativa selezione di trenta opere dell’artista, tra tele e pastelli, di recente produzione e vuole porre in evidenza un aspetto emblematico di questa ricerca pittorica riferito alla luce che, assunta come variabile, produce modificazioni nel concettualizzare la forma e, quando diviene riferimento ideologico illuminante, ne relativizza ogni definizione.
Il catalogo, edito da Carlo Cambi editore, è accompagnato da un testo introduttivo dello stesso Calabria e da un’antologia critica di questi ultimi anni. Nel testo l’artista indaga le ragioni personali, sociali e culturali, che lo portano a riaffermare con forza, oggi, l’attualità e la necessità profonda dell’atto del dipingere.
Scrive Calabria:
[…] la pittura deve assumere consapevolezza dell’attualità che proprio la sua stessa natura disciplinare le fornisce.
Il primo fatto, e forse il più importante, è quello di consentire al pittore di entrare ogni volta in rapporto con le fasi magmatiche delle future potenzialità, con una dimensione cioè che contiene già i presupposti di ciò che poi diverrà “codice”.
Per questo nella pittura i pensieri, i contenuti e i concetti nascono lì, in quel momento e mediante i sussulti fisiologici della pittura nel suo farsi.
[…] Concludendo, vivo la pittura come espressione del travaglio soggettivo di cui essa è portatrice come “verità testimoniale”, in antitesi alla falsa coscienza che ormai ha sostituito l’autorità del piano oggettivo degli scambi.
C’è anche da dire, infine, che è riconosciuta da molti la debolezza testimoniale delle immagini mediali.
Per questo la pittura può e deve contrapporsi all’egemonia della documentazione di derivazione fotografica, deve dimostrare di essere portatrice di verità e, comunque, di un numero e di una qualità di informazioni diverse ma altrettanto attuali di quelle di cui la foto è capace.
Io oggi lavoro affinché la pittura riacquisisca funzione sociale, fornendo spessore alla comunicazione oltre la pelle della superficie.
Lavoro affinché la pittura sia uno strumento che possa consentire alla complessità esiliata di fare cortocircuito con le dimensioni della superficie su cui vive l’odierna società e, conseguentemente, produrre esperienza.
L’esposizione raccoglie una significativa selezione di trenta opere dell’artista, tra tele e pastelli, di recente produzione e vuole porre in evidenza un aspetto emblematico di questa ricerca pittorica riferito alla luce che, assunta come variabile, produce modificazioni nel concettualizzare la forma e, quando diviene riferimento ideologico illuminante, ne relativizza ogni definizione.
Il catalogo, edito da Carlo Cambi editore, è accompagnato da un testo introduttivo dello stesso Calabria e da un’antologia critica di questi ultimi anni. Nel testo l’artista indaga le ragioni personali, sociali e culturali, che lo portano a riaffermare con forza, oggi, l’attualità e la necessità profonda dell’atto del dipingere.
Scrive Calabria:
[…] la pittura deve assumere consapevolezza dell’attualità che proprio la sua stessa natura disciplinare le fornisce.
Il primo fatto, e forse il più importante, è quello di consentire al pittore di entrare ogni volta in rapporto con le fasi magmatiche delle future potenzialità, con una dimensione cioè che contiene già i presupposti di ciò che poi diverrà “codice”.
Per questo nella pittura i pensieri, i contenuti e i concetti nascono lì, in quel momento e mediante i sussulti fisiologici della pittura nel suo farsi.
[…] Concludendo, vivo la pittura come espressione del travaglio soggettivo di cui essa è portatrice come “verità testimoniale”, in antitesi alla falsa coscienza che ormai ha sostituito l’autorità del piano oggettivo degli scambi.
C’è anche da dire, infine, che è riconosciuta da molti la debolezza testimoniale delle immagini mediali.
Per questo la pittura può e deve contrapporsi all’egemonia della documentazione di derivazione fotografica, deve dimostrare di essere portatrice di verità e, comunque, di un numero e di una qualità di informazioni diverse ma altrettanto attuali di quelle di cui la foto è capace.
Io oggi lavoro affinché la pittura riacquisisca funzione sociale, fornendo spessore alla comunicazione oltre la pelle della superficie.
Lavoro affinché la pittura sia uno strumento che possa consentire alla complessità esiliata di fare cortocircuito con le dimensioni della superficie su cui vive l’odierna società e, conseguentemente, produrre esperienza.
06
dicembre 2008
Ennio Calabria – La luce e la forma
Dal 06 dicembre 2008 al 06 gennaio 2009
arte contemporanea
Location
GALLERIA GRANELLI
Livorno, Piazza Luigi Orlando, 5, (Livorno)
Livorno, Piazza Luigi Orlando, 5, (Livorno)
Orario di apertura
ore 10-12,30/16-19,30. Chiuso il lunedì e festivi
Vernissage
6 Dicembre 2008, ore 18
Editore
CARLO CAMBI
Autore