Il secondo appuntamento espositivo di Fotografia Italiana nella galleria di via Matteo Bandello, a Milano, propone una selezione delle opere di Pio Tarantini incentrata su alcuni temi che ormai da trent’anni sono cari e sempre presenti nei lavori dell’autore: la memoria, la precarietà nella rappresentazione del “reale”, il ricorso a situazioni, luoghi e cose cariche di valenze simboliche.
Il titolo, L’ombra del vero, è tratto da un verso di Giovanni Pascoli (Alexandros, Poemi conviviali, 1904) nel quale il fotogra­fo si riconosce ritrovando l’antico motivo della rappresentazione del vero e la possibilità di approdare ad altre realtà spazio-temporali grazie all’immaginazione.
In molte delle opere di Pio Tarantini la ricerca di particolari ambienti, il ricorso alle esposizioni multiple, la presenza di figure con l’effetto di mosso, danno vita a sintetiche e suggestive rappresentazioni che travalicano il piano formale per suggerire riflessioni più profonde sul tempo, sulla possibilità di rappresentazione del reale, o, per meglio dire, su ciò che noi percepiamo come tale.
Il catalogo della mostra edito dalla casa editrice d'arte Charta, comprende, oltre alla riproduzione di tutte le opere presenti in galleria, un'altra ampia scelta di opere inedite che accompagnano il testo-intervista finale di Enrica Viganò; i testi introduttivi sono scritti da Gigliola Foschi e Carlo Garzia, due tra i più noti e rigorosi studiosi e critici di fotografia italiani.