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Inaugurazione dell’allestimento permanente
Le stanze prima vuote della Poiana – uno degli edifici più affascinanti ma anche tra i più misteriosi di Palladio – si sono animate di contenuti, perfettamente equilibrati alla “sacralità” del contenitore, contenuti che conducono il visitatore, per successivi livelli, a godere del bene, comprendendolo e non solo ammirandolo.
Comunicato stampa
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Come "far parlare" una villa
Quello che si inaugura sabato a Villa Poiana potrebbe essere definito come un modello, un prototipo di come un edificio storico possa svelarsi al grande pubblico internazionale.
Riuscendo a raccontare le propria storia, far leggere la propria architettura, far comprendere come la bellezza e funzione non siano concetti distinti ma caratteristiche che convivono in perfetto equilibrio.
Proprio perché potenziale prototipo di altri allestimenti di villa, il CISA Palladio cui la Regione del Veneto ha affidato l'incarico di ideare un nuovo modello di visita alla Poiana, ha riunito i migliori specialisti intorno ad un obiettivo: trasformare un "guscio" meraviglioso ma vuoto com'era il capolavoro palladiano in un luogo d'eccellenza da proporre come ganglio centrale a quel museo diffuso che sono le ville venete e quelle palladiane in particolare.
Le stanze prima vuote della Poiana - uno degli edifici più affascinanti ma anche tra i più misteriosi di Palladio - si sono animate di contenuti, perfettamente equilibrati alla "sacralità" del contenitore, contenuti che conducono il visitatore, per successivi livelli, a godere del bene, comprendendolo e non solo ammirandolo.
Con la regia di Guido Beltramini, direttore del CISA e curatore della recentissima fortunata esposizione dedicata a Palladio e della fondamentale mostra sulla "Civiltà delle Ville Venete", Villa Poiana è stata "vivisezionata" dagli storici e dagli storici dell'architettura, affiancati da specialisti nella comunicazione dei contenuti. Di questa seconda squadra hanno fatto parte Mauro Zocchetta, docente all'Accademia di Venezia e allestitore di grandi mostre come quella palladiana e la recente sul Bellini alle Scuderie del Quirinale, Simone Baldissini, esperto in apparati multimediali del CISA, Marco Gaiani dell'Università di Bologna e Francesco Monicelli autore di fortunati testi sulle ville venete.
Contenuti, comunicazione, emozione. Al terzo dei punti di forza del progetto, ovvero all'emozione, contribuisce anche la colonna sonora: non l'ennesima riproposizione delle Quattro Stagioni ma un percorso musicale appositamente ideato dal maestro Francesco Erle del Benedetto Marcello di Venezia, specialista in musica rinascimentale, affiancato da una esperta in spazi per la musica in architettura, Laura Moretti dell'Università di Cambridge. La musica, che cambia d'ambiente in ambiente, "fascia" morbidamente il visitatore, accogliendolo all'esterno della Villa e accompagnandolo lungo un percorso assolutamente sensoriale.
Tutti con un occhio allo specifico, ovvero alla Poiana, e con un secondo all'obiettivo di creare un prototipo, un modello riproducibile altrove, idealmente "in o per" tutte le grandi dimore della civiltà di villa, naturalmente modificando, personalizzando i contenuti ma riproponendo le linee guida.
"In modo - sottolinea la Presidente del CISA Amalia Sartori - da creare, nel visitatore di un futuro percorso in villa, una consuetudine, un ritrovarsi, villa dopo villa, lungo un filo conduttore unico pur nelle infinite sfaccettature di una grande, magnifica storia. Non a caso, la sezione finale del percorso di visita presenta le altre ville, nella fattispecie di Palladio, presenti nel territorio, come se la Poiana - ma un domani qualsiasi altra dimora - una volta fattasi scoprire ed ammirare, passasse il testimone alla villa successiva".
"In primo luogo è la villa che deve "mostrare se stessa, essere il principale oggetto in mostra, afferma Guido Beltramini, coordinatore ed ideatore del progetto. Di qui la messa a punto di strumenti che consentano, al non specialista, al turista normale, di "leggere" l'edificio. A facilitarlo sono strumenti multimediali semplici nell'utilizzo ma molto efficaci e spettacolari che svelano il sistema progettuale palladiano, i percorsi, le funzioni, gli spazi diversi dell'edificio. Tra gli strumenti anche un "tavolo anatomico" dove sarà facilmente possibile "dissezionare" l'edificio, riandando indietro sino al momento del concepimento da parte di Palladio e ancora prima alla decisione di acquistare questo latifondo da parte della famiglia Poiana".
La storia della villa, intesa come monumento ma anche nella funzione primigenia di centro economico e i suoi apparati decorativi sono descritti nel salone centrale e in alcune sale laterali. Monitor e lettori di schede di memoria ma anche specchi consentono di cogliere aspetti altrimenti non visibili della decorazione a fresco e a stucco.
Altri ambienti ospitano, in deposito temporaneo dal CISA, alcuni fra i più bei modelli lignei di ville di Andrea Palladio a rappresentare le ville del territorio: Villa Pisani a Montagnana, Villa Saraceno ad Agugliaro, Villa Repeta a Campiglia. L'intero corpus delle ville palladiane, i Quattro Libri dell'Architettura e molte altre notizie, informazioni e suggestioni sono a disposizione del visitatori nei diversi sistemi interattivi. Non mancano, per chi voglia ulteriormente approfondire, numerosi altri spunti di interesse, come, ad esempio, una area di approfondimento riservata alle scoperte e ai rinvenimenti fatti durante il restauro della villa e delle sue pertinenze: ceramiche, reperti lignei e lapidei, testimonianze di "civiltà materiale" ma anche un vasto campionario di sementi che consentono di entrare nella quotidianità del sistema villa.
Una villa che oggi torna viva grazie ad una funzione nuova: non più di centro di un'azienda agricola ma fulcro di un sistema turistico e culturale innovativo.
Quello che si inaugura sabato a Villa Poiana potrebbe essere definito come un modello, un prototipo di come un edificio storico possa svelarsi al grande pubblico internazionale.
Riuscendo a raccontare le propria storia, far leggere la propria architettura, far comprendere come la bellezza e funzione non siano concetti distinti ma caratteristiche che convivono in perfetto equilibrio.
Proprio perché potenziale prototipo di altri allestimenti di villa, il CISA Palladio cui la Regione del Veneto ha affidato l'incarico di ideare un nuovo modello di visita alla Poiana, ha riunito i migliori specialisti intorno ad un obiettivo: trasformare un "guscio" meraviglioso ma vuoto com'era il capolavoro palladiano in un luogo d'eccellenza da proporre come ganglio centrale a quel museo diffuso che sono le ville venete e quelle palladiane in particolare.
Le stanze prima vuote della Poiana - uno degli edifici più affascinanti ma anche tra i più misteriosi di Palladio - si sono animate di contenuti, perfettamente equilibrati alla "sacralità" del contenitore, contenuti che conducono il visitatore, per successivi livelli, a godere del bene, comprendendolo e non solo ammirandolo.
Con la regia di Guido Beltramini, direttore del CISA e curatore della recentissima fortunata esposizione dedicata a Palladio e della fondamentale mostra sulla "Civiltà delle Ville Venete", Villa Poiana è stata "vivisezionata" dagli storici e dagli storici dell'architettura, affiancati da specialisti nella comunicazione dei contenuti. Di questa seconda squadra hanno fatto parte Mauro Zocchetta, docente all'Accademia di Venezia e allestitore di grandi mostre come quella palladiana e la recente sul Bellini alle Scuderie del Quirinale, Simone Baldissini, esperto in apparati multimediali del CISA, Marco Gaiani dell'Università di Bologna e Francesco Monicelli autore di fortunati testi sulle ville venete.
Contenuti, comunicazione, emozione. Al terzo dei punti di forza del progetto, ovvero all'emozione, contribuisce anche la colonna sonora: non l'ennesima riproposizione delle Quattro Stagioni ma un percorso musicale appositamente ideato dal maestro Francesco Erle del Benedetto Marcello di Venezia, specialista in musica rinascimentale, affiancato da una esperta in spazi per la musica in architettura, Laura Moretti dell'Università di Cambridge. La musica, che cambia d'ambiente in ambiente, "fascia" morbidamente il visitatore, accogliendolo all'esterno della Villa e accompagnandolo lungo un percorso assolutamente sensoriale.
Tutti con un occhio allo specifico, ovvero alla Poiana, e con un secondo all'obiettivo di creare un prototipo, un modello riproducibile altrove, idealmente "in o per" tutte le grandi dimore della civiltà di villa, naturalmente modificando, personalizzando i contenuti ma riproponendo le linee guida.
"In modo - sottolinea la Presidente del CISA Amalia Sartori - da creare, nel visitatore di un futuro percorso in villa, una consuetudine, un ritrovarsi, villa dopo villa, lungo un filo conduttore unico pur nelle infinite sfaccettature di una grande, magnifica storia. Non a caso, la sezione finale del percorso di visita presenta le altre ville, nella fattispecie di Palladio, presenti nel territorio, come se la Poiana - ma un domani qualsiasi altra dimora - una volta fattasi scoprire ed ammirare, passasse il testimone alla villa successiva".
"In primo luogo è la villa che deve "mostrare se stessa, essere il principale oggetto in mostra, afferma Guido Beltramini, coordinatore ed ideatore del progetto. Di qui la messa a punto di strumenti che consentano, al non specialista, al turista normale, di "leggere" l'edificio. A facilitarlo sono strumenti multimediali semplici nell'utilizzo ma molto efficaci e spettacolari che svelano il sistema progettuale palladiano, i percorsi, le funzioni, gli spazi diversi dell'edificio. Tra gli strumenti anche un "tavolo anatomico" dove sarà facilmente possibile "dissezionare" l'edificio, riandando indietro sino al momento del concepimento da parte di Palladio e ancora prima alla decisione di acquistare questo latifondo da parte della famiglia Poiana".
La storia della villa, intesa come monumento ma anche nella funzione primigenia di centro economico e i suoi apparati decorativi sono descritti nel salone centrale e in alcune sale laterali. Monitor e lettori di schede di memoria ma anche specchi consentono di cogliere aspetti altrimenti non visibili della decorazione a fresco e a stucco.
Altri ambienti ospitano, in deposito temporaneo dal CISA, alcuni fra i più bei modelli lignei di ville di Andrea Palladio a rappresentare le ville del territorio: Villa Pisani a Montagnana, Villa Saraceno ad Agugliaro, Villa Repeta a Campiglia. L'intero corpus delle ville palladiane, i Quattro Libri dell'Architettura e molte altre notizie, informazioni e suggestioni sono a disposizione del visitatori nei diversi sistemi interattivi. Non mancano, per chi voglia ulteriormente approfondire, numerosi altri spunti di interesse, come, ad esempio, una area di approfondimento riservata alle scoperte e ai rinvenimenti fatti durante il restauro della villa e delle sue pertinenze: ceramiche, reperti lignei e lapidei, testimonianze di "civiltà materiale" ma anche un vasto campionario di sementi che consentono di entrare nella quotidianità del sistema villa.
Una villa che oggi torna viva grazie ad una funzione nuova: non più di centro di un'azienda agricola ma fulcro di un sistema turistico e culturale innovativo.
04
aprile 2009
Inaugurazione dell’allestimento permanente
04 aprile 2009
Location
VILLA POIANA
Pojana Maggiore, Via Castello, 43, (Vicenza)
Pojana Maggiore, Via Castello, 43, (Vicenza)
Vernissage
4 Aprile 2009, ore 11
Sito web
www.cisapalladio.org
Ufficio stampa
STUDIO ESSECI