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Roberto Cami – Le torri residenziali di Bonaventura Cavalieri
Mostra fotografica
Comunicato stampa
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Roberto Cami si avvicina alla foto-grafica in modo multi-direzionale. Sono infatti diverse e in continua crescita le sue
esplorazioni. Interpretazione e mediazione del reale storico e della quotidianità. Ricordiamo ad esempio alcune sue
opere nella ricerca del vuoto o nel cogliere le fatalità. Realizza interpretazioni di qualunque tema o soggetto anche a
richiesta. In particolar modo trae spunto dall’architettura e dal cantiere e dal loro stretto rapporto; ambiente un po’ di
provenienza e di appartenenza. La sua matrice ben riconoscibile è, comunque, quella del paese di mare. Luogo dagli
orizzonti ben delineati e molto luminosi. Predilige, in effetti, un accostamento libero e aperto al suo mondo.
Nel catturare immagini d’insieme si pone in spazi di ampi confini e di luce, le foto di dettaglio sono per lui di significato.
“Trovo che la semplicità favorisca una sorta di introspezione, la raccolta sul fondo di frammenti, di resti aguzzi di un
qualcosa che non sempre riesce a costituire una forma completa e articolata. In taluni casi non serve neppure. Così la
foto a soggetto (soggetto-tema) la scatto per qualcosa che c’è stato, il segno naturale del procedere e del manifestarsi,
che sfugge (risultato: effetto finale di una forza, di una tensione, di un ritiro, di una forma) e lascia una sensazione,
appunto, un momento, ma che spesso non abbiamo più la sensibilità né il tempo di cogliere e di percepire.”
Il suo attaccamento al cantiere è viscerale, giustificato dalla provvisorietà e dall’intensità dello stesso.
Da qui l’idea di dare inizio alla rassegna – bologna in costruzione.contributi - le torri residenziali di via bonaventura
cavalieri - che trova in se una piccola “parte introduttiva” sui lavori edili e alcune contaminazioni estemporanee di
dettaglio che fanno da “cerniera” fra i diversi gruppi di opere del tema e poi da “chiusura”. Alcune delle immagini qui
raccolte sono quelle scattate a scopo professionale durante l’assistenza alla direzione lavori da lui svolta durante la
realizzazione dei fabbricati, anche solo con il cellulare. Foto nate con uno scopo estremamente pratico.
Progetto consistente, ma correttamente misurato, non solo per la qualità dei materiali impiegati, ma per le scelte di
design che mettono in contrapposizione, pieni e vuoti, (luce e ombra) linee squadrate con arrotondamenti equilibrati,
oltre che ad un sapiente accostamento dei colori.
Il cantiere. Una continua, enorme e perpetua installazione reale, che offre tantissimi ottimi spunti. Credo che esso mi
aiuti a dar valore in quello che faccio perché mi permette di esprimere dei concetti artistici fotografando qualcosa che
viene mantenuto vivo, che ha una funzione e uno scopo autonomo. Nel tempo matura, cambia e cresce.
Segni di muri esistenti che confinavano o separavano e raccoglievano, da anni, cose preziose. Svuotamenti e
riempimenti che mettono, tolgono e riportano. Sedimentazioni di esistenze fiorite e trasformate di cui si perde traccia. Un
reset da cui si riparte. Un passare alla schermata successiva e la precedente...si fa memoria.
Non c'è finzione, nelle masse, nelle sue geometrie, nei volumi e nei suoi valori. Tutto scorre nel tempo fino a svanire per
lasciare l'ultimo evento finito. L’architettura -
esplorazioni. Interpretazione e mediazione del reale storico e della quotidianità. Ricordiamo ad esempio alcune sue
opere nella ricerca del vuoto o nel cogliere le fatalità. Realizza interpretazioni di qualunque tema o soggetto anche a
richiesta. In particolar modo trae spunto dall’architettura e dal cantiere e dal loro stretto rapporto; ambiente un po’ di
provenienza e di appartenenza. La sua matrice ben riconoscibile è, comunque, quella del paese di mare. Luogo dagli
orizzonti ben delineati e molto luminosi. Predilige, in effetti, un accostamento libero e aperto al suo mondo.
Nel catturare immagini d’insieme si pone in spazi di ampi confini e di luce, le foto di dettaglio sono per lui di significato.
“Trovo che la semplicità favorisca una sorta di introspezione, la raccolta sul fondo di frammenti, di resti aguzzi di un
qualcosa che non sempre riesce a costituire una forma completa e articolata. In taluni casi non serve neppure. Così la
foto a soggetto (soggetto-tema) la scatto per qualcosa che c’è stato, il segno naturale del procedere e del manifestarsi,
che sfugge (risultato: effetto finale di una forza, di una tensione, di un ritiro, di una forma) e lascia una sensazione,
appunto, un momento, ma che spesso non abbiamo più la sensibilità né il tempo di cogliere e di percepire.”
Il suo attaccamento al cantiere è viscerale, giustificato dalla provvisorietà e dall’intensità dello stesso.
Da qui l’idea di dare inizio alla rassegna – bologna in costruzione.contributi - le torri residenziali di via bonaventura
cavalieri - che trova in se una piccola “parte introduttiva” sui lavori edili e alcune contaminazioni estemporanee di
dettaglio che fanno da “cerniera” fra i diversi gruppi di opere del tema e poi da “chiusura”. Alcune delle immagini qui
raccolte sono quelle scattate a scopo professionale durante l’assistenza alla direzione lavori da lui svolta durante la
realizzazione dei fabbricati, anche solo con il cellulare. Foto nate con uno scopo estremamente pratico.
Progetto consistente, ma correttamente misurato, non solo per la qualità dei materiali impiegati, ma per le scelte di
design che mettono in contrapposizione, pieni e vuoti, (luce e ombra) linee squadrate con arrotondamenti equilibrati,
oltre che ad un sapiente accostamento dei colori.
Il cantiere. Una continua, enorme e perpetua installazione reale, che offre tantissimi ottimi spunti. Credo che esso mi
aiuti a dar valore in quello che faccio perché mi permette di esprimere dei concetti artistici fotografando qualcosa che
viene mantenuto vivo, che ha una funzione e uno scopo autonomo. Nel tempo matura, cambia e cresce.
Segni di muri esistenti che confinavano o separavano e raccoglievano, da anni, cose preziose. Svuotamenti e
riempimenti che mettono, tolgono e riportano. Sedimentazioni di esistenze fiorite e trasformate di cui si perde traccia. Un
reset da cui si riparte. Un passare alla schermata successiva e la precedente...si fa memoria.
Non c'è finzione, nelle masse, nelle sue geometrie, nei volumi e nei suoi valori. Tutto scorre nel tempo fino a svanire per
lasciare l'ultimo evento finito. L’architettura -
03
giugno 2009
Roberto Cami – Le torri residenziali di Bonaventura Cavalieri
Dal 03 al 06 giugno 2009
fotografia
Location
CAPODILUCCA
Bologna, Via Capo Di Lucca, 12A, (Bologna)
Bologna, Via Capo Di Lucca, 12A, (Bologna)
Orario di apertura
giovedì e venerdì 16.00-20.00/21.30-23.00 + sabato 10.00-12.30/16.00-23.00
Vernissage
3 Giugno 2009, ore 17.30
Autore