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Bert Theis – Building Philosopy
I lavori di Bert Theis sono concepiti come progetti simbolici, filosofici o utopici, disseminati in spazi dove l’arte può partecipare alla vita individuale e collettiva configurandosi quale luogo di riflessione, forma utilizzabile o situazione di socialità. Padiglioni, panchine, pedane, tribune, chioschi, container, ispirati tanto al minimalismo quanto all’architettura spontanea, si propongono come dispositivi aperti la cui interpretazione e destinazione d’uso è affidata all’iniziativa del pubblico: interventi che invitano alla sosta e al relax, che favoriscono pratiche di attivismo popolare e culturale ovvero – per usare le parole di Theis – opere audience specific, “dove l’indeterminatezza diviene sinonimo di pratica democratica”. (Marco Scotini)
Collegato a un'ampia rassegna territoriale curata dallo stesso artista.
Bert Theis. Building Philosophy
I lavori di Bert Theis sono concepiti come progetti simbolici, filosofici o utopici, disseminati in spazi dove l'arte può partecipare alla vita individuale e collettiva configurandosi quale luogo di riflessione, forma utilizzabile o situazione di socialità. Padiglioni, panchine, pedane, tribune, chioschi, container, ispirati tanto al minimalismo quanto all'architettura spontanea, si propongono come dispositivi aperti la cui interpretazione e destinazione d'uso è affidata all'iniziativa del pubblico: interventi che invitano alla sosta e al relax, che favoriscono pratiche di attivismo popolare e culturale ovvero - per usare le parole di Theis - opere audience specific, "dove l'indeterminatezza diviene sinonimo di pratica democratica". (Marco Scotini)
Un analogo carattere d'indeterminatezza si trova in Building Philosophy, concetto mutuato da Réalisation de la philosophie di Guy Debord, introdotto da Theis nella sua esposizione alla Federico Bianchi Contemporary Art di Lecco nel 2008 e ora riproposto a parete all'ingresso della Lounge. Il concetto si può tradurre come "costruire la filosofia", azione necessaria dovuta alla mancanza di una teoria adeguata alla crisi culturale contemporanea, oppure come "filosofia del costruire", realizzazione di "piattaforme" e altre strutture come il "laboratorio" di sperimentazione artistica e culturale Isola Art Center e l’ufficio per la trasformazione urbana out, promossi e coordinati dall'artista a partire dal 2001.
La personale di Theis a Prato si articola al piano terra del museo a partire dalla serie di Gropius Drifters (2008), otto moduli praticabili di legno che riprendono su scala ridotta la planimetria disegnata nel 1924 da Walter Gropius per un complesso di edifici mai costruiti, l’Accademia Internazionale di Filosofia di Erlangen in Germania, posti in dialogo con l'opera permanente di Sol LeWitt, Wall Drawing #736. Rectangles of Colour. Due serie di Mudam Drifters (2006), anch'essi riferibili a modelli di architettura modernista, sono invece collocati negli spazi Lounge e Project Room. Qui l'artista presenta il fotomontaggio Le troisième système (2006), che riprende il disegno di Le Corbusier per un agglomerato urbano di tre milioni di abitanti con torri a croce, e l'installazione video Fuad Labord (2003), composta dalla visione speculare e metaforica della giungla urbana cresciuta nei terreni destinati alla cementificazione del quartiere Isola ripresa dal basso e dello spazio edificato senza verde di questa zona di Milano ripreso da un grattacielo.
A questo fa seguito la serie aggiornata di fotografie e fotomontaggi Isolartcenters (2008-09), intesa dall'artista come individuazione di spazi ideali per le attività dei progetti collettivi Isola Art Center e out avviati nel quartiere Isola di Milano.
"Un centro per l'arte e per un quartiere non è un edificio, ma un concetto, un programma. Chi ha pensato di distruggere Isola Art Center distruggendo l'edificio nel quale abbiamo lavorato dal 2003 al 2007 si è sbagliato. Il centro è esploso ma è vivo. I suoi spazi espositivi e di incontro sono distribuiti attraverso il quartiere Isola, ospitati da associazioni, negozi, un ristorante, le piazze, le saracinesche... La distruzione ha liberato l'immaginazione e i sogni". (Bert Theis)
L'idea espressa dall'artista è rappresentata in mostra dall'installazione La stecca (2008), struttura-tenda che richiama nella forma la sede originaria di Isola Art Center a Milano, collocata nella piazza del teatro antistante alla Lounge e al bar del museo, intesa come spazio ricettivo e d'accoglienza per il pubblico, ma anche come luogo di comunicazione, di incontro culturale e condivisione sociale.
Il progetto di Theis per Territoria #4
In concomitanza con la realizzazione del suo progetto espositivo al Centro Pecci, Theis è stato invitato a curare la nuova edizione di Territoria, la rassegna artistica diffusa nel territorio provinciale (Prato, Montemurlo, Carmignano e Cantagallo) in programma nei mesi di ottobre e novembre 2009. L'artista ha concepito un work in progress che mirerà a focalizzare alcuni elementi chiavi del territorio coinvolgendo artisti internazionali e italiani, architetti, filosofi, scrittori e strati della popolazione che di solito non entrano in contatto con l’arte contemporanea.
Per l'occasione ha coniato una serie di slogan che sintetizzano i temi su cui si concentreranno le ricerche e gli interventi artistici di Territoria #4: "Capire il territorio. Sognare il territorio. Segnare il territorio".
Note biografiche sull'artista
Bert Theis è nato in Lussemburgo nel 1952. Da oltre quindici anni vive e lavora tra Milano e Lussemburgo. All'inizio degli anni Novanta, insieme ad altri artisti della sua generazione, si è affermato con lo sviluppo di strategie operative inserite in contesti urbani e legate a modalità relazionali. Ha quindi partecipato ai maggiori eventi artistici internazionali come la Biennale di Venezia (1995), Skulptur Projekte a Münster (1997), Arte all'Arte a Volterra e Manifesta 2 in Lussemburgo (1998), Melbourne International Biennial (1999), Biennale di Gwangju in Sud Corea (2002), Biennale di Tirana (2003), Shenzhen International Public Art Exhibition in Cina (2004), Emergency Biennale in Cecenia (2005), Biennale di Busan in Sud Corea (2006), Biennale di Istambul (2007), Biennale di Taipei a Taiwan (2008).
Pubblicazione
È in corso di realizzazione una nuova monografia dedicata a Bert Theis, in versione trilingue francese, inglese e italiana, coordinata da Judith Quentel, direttore artistico del Domaine Départemental de Chamarande (Francia), con saggi di Christian Bernard, Hou Hanru e Marco Scotini, e una discussione dell'artista con Vasif Kortun. Il volume sarà frutto della collaborazione europea fra Domaine Départemental de Chamarande, Mamco di Ginevra, Mudam di Lussemburgo e Centro Pecci di Prato.
Bert Theis – Building Philosopy
Prato, Viale Della Repubblica, 277, (Prato)