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Renzo Bellanca – Doppio Linguaggio
Una mostra-evento che, come suggerisce il titolo, conduce il visitatore in un viaggio parallelo fatto di segni, l’arte di Bellanca, e di parole, i brevi racconti che da ogni opera scaturiscono e della quale condividono il titolo come pretesto narrativo.
Comunicato stampa
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AGRIGENTO, 24 giugno 2009 - Approda nella “sua” Agrigento, nei raffinati spazi espositivi delle Fabbriche Chiaramontane - restaurati e consacrati a galleria permanente dagli “Amici della Pittura Siciliana dell’Ottocento” - la mostra di Renzo Bellanca “Doppio Linguaggio” che appena un anno fa ha avuto un felice esordio di pubblico e critica nel Chiostro del Bramante di Roma. Una mostra-evento che, come suggerisce il titolo, conduce il visitatore in un viaggio parallelo fatto di segni, l’arte di Bellanca, e di parole, i brevi racconti che da ogni opera scaturiscono e della quale condividono il titolo come pretesto narrativo. A dare corpo alle parole sono alcuni fra i più affermati scrittori contemporanei molti dei quali siciliani: Gaetano Savatteri e Luigi Galluzzo (con Bellanca ideatori del progetto), Roberto Cotroneo, Luigi Galluzzo, Fabrizio Falconi, Giosuè Calaciura, Davide Camarrone, Giacomo Cacciatore, Amara Lakhous, Paola Pastacaldi, Lia Bellanca.
Curata dallo storico e critico d’arte spagnolo Juan Carlos García Alía, “Doppio Linguaggio” in questa seconda edizione è ospitata nel celebre complesso architettonico chiaramontano di Agrigento (comprende una chiesa e un convento nel tipico stile del XIV secolo) e si arricchisce di alcuni soggetti inediti realizzati dall’autore nell’ultimo anno. “Ci piace privilegiare quegli artisti conterranei – spiega Antonino Pusateri, presidente degli “Amici della pittura siciliana dell’Ottocento” - che, pur attivi fuori, mantengono le “radici” con l’isola. Che sono sempre impregnati, cioè, di quella “sicilianità” che non è certo l'appartenere ad una scuola. Piuttosto a un modo di essere e di fare, nella fattispecie di fare arte”.
Al visitatore “Doppio Linguaggio” si presenta come un dialogo tra due arti, la pittura e la letteratura, in un gioco di rimandi, simboli e allegorie in cui la letteratura trae ispirazione dal testo pittorico che, a sua volta, si arricchisce di nuovi significati e di originali suggestioni evocate da prosa e poesia. “Ho chiesto a ognuno degli scrittori – spiega Bellanca - di scegliere un’opera e di dedicarvi un breve racconto che avesse come tema lo stesso titolo. Ne è venuto fuori un percorso narrativo assolutamente originale: nessuno poteva immaginare cosa e come lo scrittore avrebbe letto e interpretato le mie opere”.
Siciliano di Aragona (Ag), residente a Roma da più di vent’anni, Renzo Bellanca possiede una tecnica personalissima, frutto di un’elaborata ricerca artistica e di una profonda indagine sulla materia intesa non come puro mezzo di rappresentazione ma come metafora delle esperienze di vita vissuta nella quale, si deposita e si stratifica, il flusso inarrestabile di continue coesioni e di incessanti trasformazioni.
“Ho visto lavorare gli archeologi nei siti – racconta – e quel loro intercettare e scoprire, strato dopo strato, epoca dopo epoca, la storia di un popolo mi ha affascinato. Uso conglomerati di sabbia e resina, stucchi sintetici e calce, e procedo con una lavorazione simile all’affresco, anche se il mio non lo è. E poi, con strumenti incisori e abrasivi, riporto alla luce la materia”.
Materia che è spesso fonte di ispirazione: così la sabbia e la pietra di Lampedusa per “35° parallelo”, la sabbia della Valle dei Templi per “Quiete sospesa”, così i silicati raccolti in Spagna per “Flusso di vita fossile”. Il catalogo di "Doppio Linguaggio" è di Silvana Editoriale. L'ingresso alla mostra è libero.
Curata dallo storico e critico d’arte spagnolo Juan Carlos García Alía, “Doppio Linguaggio” in questa seconda edizione è ospitata nel celebre complesso architettonico chiaramontano di Agrigento (comprende una chiesa e un convento nel tipico stile del XIV secolo) e si arricchisce di alcuni soggetti inediti realizzati dall’autore nell’ultimo anno. “Ci piace privilegiare quegli artisti conterranei – spiega Antonino Pusateri, presidente degli “Amici della pittura siciliana dell’Ottocento” - che, pur attivi fuori, mantengono le “radici” con l’isola. Che sono sempre impregnati, cioè, di quella “sicilianità” che non è certo l'appartenere ad una scuola. Piuttosto a un modo di essere e di fare, nella fattispecie di fare arte”.
Al visitatore “Doppio Linguaggio” si presenta come un dialogo tra due arti, la pittura e la letteratura, in un gioco di rimandi, simboli e allegorie in cui la letteratura trae ispirazione dal testo pittorico che, a sua volta, si arricchisce di nuovi significati e di originali suggestioni evocate da prosa e poesia. “Ho chiesto a ognuno degli scrittori – spiega Bellanca - di scegliere un’opera e di dedicarvi un breve racconto che avesse come tema lo stesso titolo. Ne è venuto fuori un percorso narrativo assolutamente originale: nessuno poteva immaginare cosa e come lo scrittore avrebbe letto e interpretato le mie opere”.
Siciliano di Aragona (Ag), residente a Roma da più di vent’anni, Renzo Bellanca possiede una tecnica personalissima, frutto di un’elaborata ricerca artistica e di una profonda indagine sulla materia intesa non come puro mezzo di rappresentazione ma come metafora delle esperienze di vita vissuta nella quale, si deposita e si stratifica, il flusso inarrestabile di continue coesioni e di incessanti trasformazioni.
“Ho visto lavorare gli archeologi nei siti – racconta – e quel loro intercettare e scoprire, strato dopo strato, epoca dopo epoca, la storia di un popolo mi ha affascinato. Uso conglomerati di sabbia e resina, stucchi sintetici e calce, e procedo con una lavorazione simile all’affresco, anche se il mio non lo è. E poi, con strumenti incisori e abrasivi, riporto alla luce la materia”.
Materia che è spesso fonte di ispirazione: così la sabbia e la pietra di Lampedusa per “35° parallelo”, la sabbia della Valle dei Templi per “Quiete sospesa”, così i silicati raccolti in Spagna per “Flusso di vita fossile”. Il catalogo di "Doppio Linguaggio" è di Silvana Editoriale. L'ingresso alla mostra è libero.
26
giugno 2009
Renzo Bellanca – Doppio Linguaggio
Dal 26 giugno al 30 agosto 2009
arte contemporanea
Location
FABBRICHE CHIARAMONTANE
Agrigento, Via San Francesco D'assisi, 1, (Agrigento)
Agrigento, Via San Francesco D'assisi, 1, (Agrigento)
Orario di apertura
da martedì a giovedì ore 17 - 21
da venerdì a domenica ore 17 - 23
Lunedì chiuso, aperte a Ferragosto
Vernissage
26 Giugno 2009, ore 19
Editore
SILVANA EDITORIALE
Autore
Curatore