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Verso Occidente
Verso occidente presenta una selezione di opere di artisti russi dalla collezione del Centro Pecci di Prato, una sezione monografica nata nel tempo parallelamente all’attività espositiva che oggi raccoglie circa cento opere, un decimo dell’intero patrimonio del museo.
Comunicato stampa
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Nell’ambito della considerevole attività di scambio culturale e collaborazione con realtà museali ed artistiche con centri italiani ed internazionali del Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato, sabato 18 luglio sarà inaugurata a Villa Bertelli a Forte dei Marmi la mostra Verso Occidente , che presenta una selezione di opere di artisti russi della collezione del Centro Pecci. Il Centro stabilisce così un’importante collaborazione con il Comune di Forte dei Marmi, forse il più prestigioso fra le località balneari della costa Tirrenica, mettendo a disposizione le opere ma anche lo staff artistico ed organizzativo del Museo.
Verso occidente presenta una selezione di opere di artisti russi dalla collezione del Centro Pecci di Prato, una sezione monografica nata nel tempo parallelamente all’attività espositiva che oggi raccoglie circa cento opere, un decimo dell’intero patrimonio del museo.
Vi sono rappresentate due generazioni, quella apparsa sulla scena alla fine degli anni Ottanta, con l’eccezione di Ylia Kabakov che già lavorava da circa un ventennio, e quella dell’oggi che ha segnato gli anni Duemila. Anche se è sempre difficile mostrare la natura composita, eterogenea e contraddittoria dell’arte contemporanea di un così grande paese, soprattutto per l’ultimo decennio, tutti loro rappresentano i sogni e le delusioni di un’epoca che ha portato grandi cambiamenti: la fine dell’anomalia che divideva in due l’Europa, l’allargamento della percezione del mondo, l’omologazione dovuta a una cultura di massa sempre più universale, la paura di fronte ad un futuro che ha trasformato il dirompente senso di libertà in disorientamento, lo stesso che tutti noi viviamo in quello che fino a non molti anni fa era chiamato l’Ovest.
Per la generazione degli anni Ottanta e Novanta l’interesse del linguaggio artistico occidentale era fuori di dubbio. Usciti dalla marginalità di una scena non ufficiale, per chi era stato esiliato in un sottosuolo dalla propaganda che dominava il panorama promosso dall’establishment, l’arte dell’oltre cortina di ferro rappresentava a tutti gli effetti la libertà. Oggi la nuova generazione non solo è integrata al nuovo sistema globale dell’arte contemporanea ma produce direttamente nei paesi europei o negli Stati Uniti pur continuando a raccontare la Russia di oggi.
Tuttavia tra la nuova e la precedente generazione i mezzi e gli strumenti utilizzati sono ancora gli stessi, a segnare la peculiarità dell’arte russa, ci sono l’ironia, la critica aspra, l’umorismo come arma del deboli, le preoccupazioni sociali e i confronti sarcastici tra i miti e la propaganda.
Tra le opere in mostra figurano quelle di artisti celebrati nei più importanti musei del mondo (Guggenheim, New York, Centre Pompidou di Parigi), così come opere esposte nelle maggiori rassegne artistiche internazionali (Biennale di Venezia, Documenta a Kassel).
"La collezione di opere d’arte provenienti dai paesi dell’ex URSS, ora al Centro Pecci, è unica. Nessuno tra i musei italiani ha una tale raccolta di opere e non vi è equivalente nemmeno in Europa. Soltanto tre musei europei – la Moderna Galeria di Lubiana, il Museo d’Arte Contemporanea Kiasma a Helsinki e il MUKHA (Museum van Hedendaagse Kunst) di Anversa hanno raccolto la produzione d’arte contemporanea russa. Il Centro Pecci può tuttavia vantare un primato storico: qui infatti le acquisizioni di opere d’arte russa sono iniziate già nel 1990, al Kiasma due anni più tardi, mentre a Lubiana soltanto nel 2000 e ad Anversa nel 2003. Questo privilegio ha permesso al Centro Pecci di formare una collezione estremamente rappresentativa e di altissima qualità. Inoltre, la decisione del Centro Pecci di ampliare la collezione d’arte russa con opere di artisti dell’ex Unione Sovietica non ha precedenti.
Alla base dell’attuale collezione risiedono due mostre temporanee prodotte a Prato, Artisti russi contemporanei del 1990 e Progressive Nostalgia. Arte contemporanea dall’ex URSS del 2007. Entrambe queste mostre (e i loro cataloghi) rappresentano, con oggettiva completezza, l’arte di questo vasto territorio, in due diversi momenti storici, e costituiscono importanti precedenti nella vita artistica sia europea sia postsovietica."
(Viktor Misiano)
Verso occidente presenta una selezione di opere di artisti russi dalla collezione del Centro Pecci di Prato, una sezione monografica nata nel tempo parallelamente all’attività espositiva che oggi raccoglie circa cento opere, un decimo dell’intero patrimonio del museo.
Vi sono rappresentate due generazioni, quella apparsa sulla scena alla fine degli anni Ottanta, con l’eccezione di Ylia Kabakov che già lavorava da circa un ventennio, e quella dell’oggi che ha segnato gli anni Duemila. Anche se è sempre difficile mostrare la natura composita, eterogenea e contraddittoria dell’arte contemporanea di un così grande paese, soprattutto per l’ultimo decennio, tutti loro rappresentano i sogni e le delusioni di un’epoca che ha portato grandi cambiamenti: la fine dell’anomalia che divideva in due l’Europa, l’allargamento della percezione del mondo, l’omologazione dovuta a una cultura di massa sempre più universale, la paura di fronte ad un futuro che ha trasformato il dirompente senso di libertà in disorientamento, lo stesso che tutti noi viviamo in quello che fino a non molti anni fa era chiamato l’Ovest.
Per la generazione degli anni Ottanta e Novanta l’interesse del linguaggio artistico occidentale era fuori di dubbio. Usciti dalla marginalità di una scena non ufficiale, per chi era stato esiliato in un sottosuolo dalla propaganda che dominava il panorama promosso dall’establishment, l’arte dell’oltre cortina di ferro rappresentava a tutti gli effetti la libertà. Oggi la nuova generazione non solo è integrata al nuovo sistema globale dell’arte contemporanea ma produce direttamente nei paesi europei o negli Stati Uniti pur continuando a raccontare la Russia di oggi.
Tuttavia tra la nuova e la precedente generazione i mezzi e gli strumenti utilizzati sono ancora gli stessi, a segnare la peculiarità dell’arte russa, ci sono l’ironia, la critica aspra, l’umorismo come arma del deboli, le preoccupazioni sociali e i confronti sarcastici tra i miti e la propaganda.
Tra le opere in mostra figurano quelle di artisti celebrati nei più importanti musei del mondo (Guggenheim, New York, Centre Pompidou di Parigi), così come opere esposte nelle maggiori rassegne artistiche internazionali (Biennale di Venezia, Documenta a Kassel).
"La collezione di opere d’arte provenienti dai paesi dell’ex URSS, ora al Centro Pecci, è unica. Nessuno tra i musei italiani ha una tale raccolta di opere e non vi è equivalente nemmeno in Europa. Soltanto tre musei europei – la Moderna Galeria di Lubiana, il Museo d’Arte Contemporanea Kiasma a Helsinki e il MUKHA (Museum van Hedendaagse Kunst) di Anversa hanno raccolto la produzione d’arte contemporanea russa. Il Centro Pecci può tuttavia vantare un primato storico: qui infatti le acquisizioni di opere d’arte russa sono iniziate già nel 1990, al Kiasma due anni più tardi, mentre a Lubiana soltanto nel 2000 e ad Anversa nel 2003. Questo privilegio ha permesso al Centro Pecci di formare una collezione estremamente rappresentativa e di altissima qualità. Inoltre, la decisione del Centro Pecci di ampliare la collezione d’arte russa con opere di artisti dell’ex Unione Sovietica non ha precedenti.
Alla base dell’attuale collezione risiedono due mostre temporanee prodotte a Prato, Artisti russi contemporanei del 1990 e Progressive Nostalgia. Arte contemporanea dall’ex URSS del 2007. Entrambe queste mostre (e i loro cataloghi) rappresentano, con oggettiva completezza, l’arte di questo vasto territorio, in due diversi momenti storici, e costituiscono importanti precedenti nella vita artistica sia europea sia postsovietica."
(Viktor Misiano)
18
luglio 2009
Verso Occidente
Dal 18 luglio al 27 settembre 2009
arte contemporanea
Location
VILLA BERTELLI
Forte Dei Marmi, Via Giuseppe Mazzini, (Lucca)
Forte Dei Marmi, Via Giuseppe Mazzini, (Lucca)
Orario di apertura
ore 10.00-12.00; 17.00-23.00
Chiuso il lunedì
Vernissage
18 Luglio 2009, ore 18
Ufficio stampa
STUDIO PESCI