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Massimiliano Robino – Sign and De-Sign
La prestigiosa libreria milanese ospiterà le opere pittoriche di Massimilano Robino. Una serie di lavori ad olio ispirati ai faraoni e alle regine dell’antico Egitto che sintetizzano una riflessione matura dell’artista sul linguaggio, il colore ed il segno.
Comunicato stampa
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Dal 10 settembre la prestigiosa libreria milanese ospiterà le opere pittoriche di Massimilano Robino. Una serie di lavori ad olio ispirati ai faraoni e alle regine dell'antico Egitto che sintetizzano una riflessione matura dell'artista sul linguaggio, il colore ed il segno.
Robino recupera e supera in una declinazione privata, personale e scaturita, da un lato l’esplosione di segni, tracce, tratti e cromie della gestualità informale anni ’50; dall’altro il figurativismo accurato quanto prostrato alla mimesi. Fa emergere dalla compatta nitidezza dei suoi olii una valorizzazione specifica del segno, di ogni singolo segno che in sé ci si svela come un disegno, pregno di una compiutezza formale che lo equipara a una forma di senso compiuto. Gli ideogrammi e i geroglifici riprodotti e reinventati – ossia ritrovati – dall’artista si coniugano armonicamente con i tratti somatici di Nefertiti come di Amun-Ra@msn o, ancor più, dei soggetti di Fratellanza, nati da una modularità volutamente ripetitiva di pieni e vuoti, di contorni e ricettacoli di spazi interstiziali di arcaica contemporaneità. Un’arte pittorica, quella di Robino, letteraria e letterale, cioè da prendere alla lettera, in un senso unicamente suo e proprio, al contempo percepibile con immediatezza. La velocità del cogliere le sue immagini, che non è frettolosità, è proprio quella connaturata alla pratica della comunicazione, del parlare per essere capiti, dell’ascoltare per capire. A guardar bene, forse ci si avvedrà con buona pace degli Apocalittici, che l’msn è solo la naturale evoluzione delle missive reali, alla velocità di una luce nuova.
Robino recupera e supera in una declinazione privata, personale e scaturita, da un lato l’esplosione di segni, tracce, tratti e cromie della gestualità informale anni ’50; dall’altro il figurativismo accurato quanto prostrato alla mimesi. Fa emergere dalla compatta nitidezza dei suoi olii una valorizzazione specifica del segno, di ogni singolo segno che in sé ci si svela come un disegno, pregno di una compiutezza formale che lo equipara a una forma di senso compiuto. Gli ideogrammi e i geroglifici riprodotti e reinventati – ossia ritrovati – dall’artista si coniugano armonicamente con i tratti somatici di Nefertiti come di Amun-Ra@msn o, ancor più, dei soggetti di Fratellanza, nati da una modularità volutamente ripetitiva di pieni e vuoti, di contorni e ricettacoli di spazi interstiziali di arcaica contemporaneità. Un’arte pittorica, quella di Robino, letteraria e letterale, cioè da prendere alla lettera, in un senso unicamente suo e proprio, al contempo percepibile con immediatezza. La velocità del cogliere le sue immagini, che non è frettolosità, è proprio quella connaturata alla pratica della comunicazione, del parlare per essere capiti, dell’ascoltare per capire. A guardar bene, forse ci si avvedrà con buona pace degli Apocalittici, che l’msn è solo la naturale evoluzione delle missive reali, alla velocità di una luce nuova.
10
settembre 2009
Massimiliano Robino – Sign and De-Sign
Dal 10 al 27 settembre 2009
arte contemporanea
Location
LIBRERIA BOCCA – SPAZIO BOCCA IN GALLERIA
Milano, Galleria Vittorio Emanuele II, 12, (Milano)
Milano, Galleria Vittorio Emanuele II, 12, (Milano)
Vernissage
10 Settembre 2009, ore 18
Autore
Curatore