Il progetto espositivo

L’evento espositivo dell’anno 2009 sarà la mostra ideata, organizzata e promossa dall’Ufficio cultura del Comune di Chiasso, dedicata alla produzione artistica di Julia Steiner. Saranno esposte allo Spazio Officina circa 30 grandi opere su carta a tempera nera, la maggior parte delle quali sono inedite o di recente produzione; saranno inoltre in visione un centinaio disegni di piccole dimensioni ed un’installazione.

Il progetto espositivo è finalizzato all’approfondimento e alla conoscenza della giovane artista bernese Julia Steiner conosciuta e molto apprezzata sul piano nazionale malgrado la giovane età, che ha già ottenuto numerosi riconoscimenti per le esposizioni realizzate e per la sua notevole e riconosciuta attività creativa. L’esposizione avrà il valore di un importante scambio culturale tra due differenti regioni linguistiche, per un evento che certamente otterrà una notevole risonanza nazionale ed anche internazionale.

In occasione della mostra è edito il catalogo Julia Steiner - Il volo dell’immaginario (con testi in italiano, tedesco, inglese; edizione Chiassocultura 3 – Casagrande) con scritti critici di Konrad Tobler e Kathleen Bühler e contributi di Julia Steiner e Paolo Belli

L’intervento artistico di Julia Steiner procede nella direzione di una radicale rifondazione del linguaggio pittorico, una sorta di azzeramento. Reset. Bianco/ nero, luci/ ombre, giorno/ notte, illuminazione/ mistero. Si direbbe che questa giovane artista rifugga dalle seduzioni del cromatismo di cui è permeata la civiltà dell’immagine, per immergersi in un mondo estremo, alla ricerca di una purezza assoluta e perduta, dove il suo potente e solitario immaginario si può liberare in un universo surreale, rigorosamente ricomposto entro i due estremi che annullano il colore: il nero e il bianco, la candida carta e la tempera nera.

Le immagini incalzano ossessivamente in un silenzioso vortice di percezioni spaziali; scivolano una dopo l’altra, nei vasti spazi delle sue opere, le sue affascinanti raffigurazioni, forti di un tratto sempre deciso e sicuro, tra luci ed ombre che da un lato evocano alla memoria episodi di un certo surrealismo, e persino di un certo simbolismo, e dall’altro un mondo calligrafico di sapore orientale.

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L’insieme di questo ciclo di grandi opere appare come la traccia del vasto volo senza limiti dell’immaginario di quest’artista potentemente visionaria, dove forme, natura e immagini si accumulano, si combinano e si decompongono in un’ incontenibile eruzione di memorie fantastiche.