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Gianluigi Bellei – Un quadro per tutti
L’intera produzione dell’artista luganese in omaggio
Comunicato stampa
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Dopo quaranti’anni di attività ha deciso di donare tutta la sua produzione artistica consistente in centinaia e centinaia di pezzi che vanno dai primi lavori figurativi ad olio, ai quadri naturalistico-informali del periodo di mezzo, all’ultima produzione che prevede l’utilizzo di vari media. La donazione non sarà fatta a un museo, a un’associazione o a un ente benefico, bensì direttamente ai cittadini e senza intermediazioni.
È rivolta a tutti gli amanti dell’arte, ma non solo, e preferibilmente a coloro i quali non hanno abbastanza denaro per potersi comprare un’opera autentica. E quindi disoccupati, stranieri, lavoratori dipendenti e in disagiate condizioni economiche, emarginati... Questo perché l’opera d’arte deve essere fruita da tutti e non solo da chi detiene il potere economico o è maggiormente avvantaggiato.
Viviamo in un periodo nel quale l’idea di valore attribuito ad un’opera d’arte è dato esclusivamente dal suo successo economico e di conseguenza dal suo prezzo e non dal profilo culturale o estetico. L’unico valore assoluto è diventato quello monetario e gli artisti tendono sempre più a utilizzare linguaggi globalmente leggibili e commercializzabili all’insegna del conformismo estetico, come sostiene Franziska Nori nell’introduzione della mostra fiorentina su “Arte, prezzo, mercato”. Yves Klein in un’esposizione del 1957 presenta undici monocromi blu, tutti uguali anche nelle dimensioni, solo con prezzi diversi. Non conta –ci vuole dire con questa operazione- la forza pittorica, né l’aspetto materiale bensì unicamente il prezzo. “Un buon affare è la migliore opera d’arte” sosteneva Andy Warhol. Su questa strada Jeremy Deller, famoso artista concettuale inglese, dice che solo in base al prezzo decide cosa è arte e cosa non lo è.
In questa deriva senza fine dove non è la produzione che conta ma il consumo e in cui tutti sono coinvolti, dai musei, alle gallerie, dai giornali, agli artisti, c’è bisogno di azioni coraggiose. Gianluigi Bellei con il suo gesto tende a dimostrare che il valore di un’opera d’arte non è nel suo prezzo ma nel suo “processo”. Per fare ciò apre il suo studio di Via Castausio 2/a in Lugano (vicino a Piazza Molino Nuovo), dal 15 settembre al 2 ottobre dal martedì al venerdì dalle ore 15 alle 18. Chiunque può presentarsi e scegliere gratuitamente l’opera di maggiore gradimento.
Ovviamente le opere in questione non potranno più essere oggetto di transazioni monetarie e quindi non potranno in seguito essere vendute, ma unicamente ri-regalate. Per questo saranno debitamente contrassegnate e firmate dall’autore stesso.
È rivolta a tutti gli amanti dell’arte, ma non solo, e preferibilmente a coloro i quali non hanno abbastanza denaro per potersi comprare un’opera autentica. E quindi disoccupati, stranieri, lavoratori dipendenti e in disagiate condizioni economiche, emarginati... Questo perché l’opera d’arte deve essere fruita da tutti e non solo da chi detiene il potere economico o è maggiormente avvantaggiato.
Viviamo in un periodo nel quale l’idea di valore attribuito ad un’opera d’arte è dato esclusivamente dal suo successo economico e di conseguenza dal suo prezzo e non dal profilo culturale o estetico. L’unico valore assoluto è diventato quello monetario e gli artisti tendono sempre più a utilizzare linguaggi globalmente leggibili e commercializzabili all’insegna del conformismo estetico, come sostiene Franziska Nori nell’introduzione della mostra fiorentina su “Arte, prezzo, mercato”. Yves Klein in un’esposizione del 1957 presenta undici monocromi blu, tutti uguali anche nelle dimensioni, solo con prezzi diversi. Non conta –ci vuole dire con questa operazione- la forza pittorica, né l’aspetto materiale bensì unicamente il prezzo. “Un buon affare è la migliore opera d’arte” sosteneva Andy Warhol. Su questa strada Jeremy Deller, famoso artista concettuale inglese, dice che solo in base al prezzo decide cosa è arte e cosa non lo è.
In questa deriva senza fine dove non è la produzione che conta ma il consumo e in cui tutti sono coinvolti, dai musei, alle gallerie, dai giornali, agli artisti, c’è bisogno di azioni coraggiose. Gianluigi Bellei con il suo gesto tende a dimostrare che il valore di un’opera d’arte non è nel suo prezzo ma nel suo “processo”. Per fare ciò apre il suo studio di Via Castausio 2/a in Lugano (vicino a Piazza Molino Nuovo), dal 15 settembre al 2 ottobre dal martedì al venerdì dalle ore 15 alle 18. Chiunque può presentarsi e scegliere gratuitamente l’opera di maggiore gradimento.
Ovviamente le opere in questione non potranno più essere oggetto di transazioni monetarie e quindi non potranno in seguito essere vendute, ma unicamente ri-regalate. Per questo saranno debitamente contrassegnate e firmate dall’autore stesso.
15
settembre 2009
Gianluigi Bellei – Un quadro per tutti
Dal 15 settembre al 02 ottobre 2009
arte contemporanea
Location
ATELIER DIONISO
Lugano, Via Castausio, 2a, (Lugano)
Lugano, Via Castausio, 2a, (Lugano)
Orario di apertura
da martedì a venerdì, dalle 15 alle 18
Sito web
www.bellei.com
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