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Germano Sartelli
Germano Sartelli torna dopo cinque anni con una mostra personale alla Galleria de’ Foscherari di Bologna. In quella che possiamo considerare la sua galleria verrà, infatti, esposta una selezione di 15 opere tra carte tele e sculture da lui realizzate negli ultimi due anni.
Comunicato stampa
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Germano Sartelli torna dopo cinque anni con una mostra personale alla Galleria de’ Foscherari di Bologna. In quella che possiamo considerare la sua galleria verrà, infatti, esposta una selezione di 15 opere tra carte tele e sculture da lui realizzate negli ultimi due anni.
L’artista, uno dei più interessanti dell’attuale panorama italiano e non solo, si è caratterizzato in più di cinquant’anni di attività per la coerenza stilistica e l’implacabile rigore della sua ricerca condotta sulla natura. Non la natura verde, ma un habitat abbandonato, un mondo che conserva degli uomini solo il ricordo. Questo universo non è desolato, ma è colto nelle sue frange marginali, nei suoi frammenti, nei suoi aspetti residuali con frequenti tracce umane divenuti reperti archeologici. Assieme alle foglie secche, alla paglia, al fieno, alle ragnatele alla terra e ai vimini Sartelli ha creato palpiti poetici con carte strappate, metalli corrosi, lamiere arrugginite, mozziconi di sigaretta e carte di mozziconi alonate dalla brace. Quasi che solo la marginalità del frammento consentisse ancora il fare estetico, un fare sottotono dimesso, ma profondo e vibrante come una partitura musicale muta per chi non sa leggere le note e coinvolgente quando viene eseguita.
Le ultime carte sembrano segnare un nuovo approdo del nostro artista: la natura è esplosa irradiando i suoi frammenti sulla materia cartacea, quasi un universo appiattito su un foglio le cui meteore sembrano forarlo per andare oltre verso l’ignoto. Su questo piano Sartelli pare anche volerci mostrare come il microcosmo rifletta il macrocosmo: al big bang dell’universo fa riscontro ad esempio l’esplosione di una bottiglia di vino che colora la carta di rosa e vi disegna una fantasia di frammenti vitrei. La mostra resterà aperta fino al 10 gennaio 2010.
L’artista, uno dei più interessanti dell’attuale panorama italiano e non solo, si è caratterizzato in più di cinquant’anni di attività per la coerenza stilistica e l’implacabile rigore della sua ricerca condotta sulla natura. Non la natura verde, ma un habitat abbandonato, un mondo che conserva degli uomini solo il ricordo. Questo universo non è desolato, ma è colto nelle sue frange marginali, nei suoi frammenti, nei suoi aspetti residuali con frequenti tracce umane divenuti reperti archeologici. Assieme alle foglie secche, alla paglia, al fieno, alle ragnatele alla terra e ai vimini Sartelli ha creato palpiti poetici con carte strappate, metalli corrosi, lamiere arrugginite, mozziconi di sigaretta e carte di mozziconi alonate dalla brace. Quasi che solo la marginalità del frammento consentisse ancora il fare estetico, un fare sottotono dimesso, ma profondo e vibrante come una partitura musicale muta per chi non sa leggere le note e coinvolgente quando viene eseguita.
Le ultime carte sembrano segnare un nuovo approdo del nostro artista: la natura è esplosa irradiando i suoi frammenti sulla materia cartacea, quasi un universo appiattito su un foglio le cui meteore sembrano forarlo per andare oltre verso l’ignoto. Su questo piano Sartelli pare anche volerci mostrare come il microcosmo rifletta il macrocosmo: al big bang dell’universo fa riscontro ad esempio l’esplosione di una bottiglia di vino che colora la carta di rosa e vi disegna una fantasia di frammenti vitrei. La mostra resterà aperta fino al 10 gennaio 2010.
24
ottobre 2009
Germano Sartelli
Dal 24 ottobre 2009 al 10 gennaio 2010
arte contemporanea
Location
GALLERIA DE’ FOSCHERARI
Bologna, Via Castiglione, 2B, (Bologna)
Bologna, Via Castiglione, 2B, (Bologna)
Biglietti
Ingresso libero
Orario di apertura
Lunedì – sabato 10.30 – 12.30 / 16.00 – 19.30
Vernissage
24 Ottobre 2009, ore 18.00
Ufficio stampa
STUDIO PESCI
Autore