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Ruth Meyer – 1926-2002
acquarelli e grafiche scelti e presentati da Simonetta Martini.
Comunicato stampa
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Nata a Ginevra, Ruth Meyer si formò come pittrice in Svizzera e in Francia: all’Académie des Beaux-Arts di Ginevra, alla Kunstgewerbeschule di Zurigo, e più tardi all’Académie Julian e alla Grande Chaumière di Parigi. Dopo lunghi soggiorni a Parigi (1961-65) e a Tunisi (1965-68), si stabilì nel Malcantone, a Bedigliora, dove visse lavorando appartata. Della sua opera, seguendone da vicino gli sviluppi per più di trent’anni, hanno scritto a più riprese Alberto Sartoris ed Eros Bellinelli. Ma le mostre sono state rare e preziose: una sola personale nel Ticino, al Convento vecchio di Astano, nel 1991 e finalmente la grande mostra antologica voluta da Simone Soldini al Museo d’arte Mendrisio nel 2000-2001.
Un percorso ricco e singolare, quello di Ruth Meyer. Svincolatasi dalla pittura accademica della sua formazione, si avvicina all’arte astratta nei primi anni ‘60. Ma la sua opera conosce diversi periodi e sviluppi, fuori da schemi teorici, tesa in un’incessante ricerca spirituale. Le sue composizioni incantano per la loro complessità e preziosità.
Scrive Simone Soldini: “Verso il 1989, alcuni lavori preannunciano quello che sarà lo sviluppo successivo nell’opera della pittrice; lievemente appaiono sopra la fitta trama linee guida, che sembrano assestare il movimento dei flussi di piccoli e sottili segni. Abbandonata la pittura a olio, i delicati intarsi ad acquarello dell’ultimo decennio raggiungono una pacatezza che induce alla contemplazione estatica. Essi – sostiene l’artista – sono il segno di una serenità raggiunta dopo una vita interiore tempestosa, la conquista di quella via maestra che fin da bambina sentiva di possedere dentro di sé. E ripensando alla loro luminosità, pregna di suggestioni, questi fogli sembrano raccogliere il lavoro solitario di quarant’anni”.
La mostra è organizzata con la collaborazione della Fondazione Ruth Meyer.
Un percorso ricco e singolare, quello di Ruth Meyer. Svincolatasi dalla pittura accademica della sua formazione, si avvicina all’arte astratta nei primi anni ‘60. Ma la sua opera conosce diversi periodi e sviluppi, fuori da schemi teorici, tesa in un’incessante ricerca spirituale. Le sue composizioni incantano per la loro complessità e preziosità.
Scrive Simone Soldini: “Verso il 1989, alcuni lavori preannunciano quello che sarà lo sviluppo successivo nell’opera della pittrice; lievemente appaiono sopra la fitta trama linee guida, che sembrano assestare il movimento dei flussi di piccoli e sottili segni. Abbandonata la pittura a olio, i delicati intarsi ad acquarello dell’ultimo decennio raggiungono una pacatezza che induce alla contemplazione estatica. Essi – sostiene l’artista – sono il segno di una serenità raggiunta dopo una vita interiore tempestosa, la conquista di quella via maestra che fin da bambina sentiva di possedere dentro di sé. E ripensando alla loro luminosità, pregna di suggestioni, questi fogli sembrano raccogliere il lavoro solitario di quarant’anni”.
La mostra è organizzata con la collaborazione della Fondazione Ruth Meyer.
28
novembre 2009
Ruth Meyer – 1926-2002
Dal 28 novembre 2009 al 23 gennaio 2010
arte contemporanea
Location
GALLERIA MOSAICO
Chiasso, Via Emilio Bossi, 32, (Mendrisio)
Chiasso, Via Emilio Bossi, 32, (Mendrisio)
Orario di apertura
8 novembre-23 dicembre 2009 e 7-23 gennaio 2010 martedì- sabato 15-18 e su appuntamento
Vernissage
28 Novembre 2009, ore 17
Curatore