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Giovanni Battista Piranesi – Il Rembrandt delle rovine
Una scelta di 30 acqueforti dall’opera più monumentale del Piranesi, le Vedute di Roma. Esposte tavole di straordinaria freschezza, sicuramente tra le primissime tirate dal maestro veneziano.
Comunicato stampa
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Che aspetto aveva Roma all’epoca di Goethe? Con la mostra Piranesi, Rembrandt delle rovine la Casa di Goethe intraprende un viaggio in una città che non c’è più, anche se molto è riconoscibile ancora oggi. Dal 18 febbraio al 17 aprile 2010 l’unico museo tedesco all’estero dedica per la prima volta una mostra al celebre incisore Giovanni Battista Piranesi (1720-1778), presentando così una parte centrale della collezione museale: una scelta di 35 acqueforti dall’opera più monumentale del Piranesi, le Vedute di Roma. Esposte tavole di straordinaria freschezza, sicuramente tra le primissime tirate dal maestro veneziano.
Con il suo linguaggio artistico audace e inconfondibile l’artista veneto aveva raffigurato i monumenti antichi e classici della Città Eterna in 135 fogli. Fedelmente, ma con tratto drammatico, il “Rembrandt delle rovine” (lo definisce così Giovanni Ludovico Bianconi 1779 nella biografia Elogio storico del Cavalier Giambattista Piranesi), rappresenta monumenti romani antichi, come gli archi trionfali o Castel Sant’Angelo, con una passione tale da restituire anima alle cose morte. Scorci da vicino, tagli diagonali, ombre pronunciate, cieli mossi e tonalità raffinate. Il decadimento delle rovine romane facilita la loro collocazione nel paesaggio che le circonda. Piranesi ce le mostra come avvolte nella vegetazione, popolate di figure fantasmagoriche e, nel contempo, immerse nell’aria e nella luce. Piazza del Popolo, il Colosseo, Piazza Navona, Piazza S. Pietro – oggi come ieri le copie e ristampe della serie realizzata tra il 1747 e il 1778 sono un souvenir molto popolare.
Dopo la pubblicazione dei quattro volumi di Antichità romane del 1756 la fama di Piranesi di diffuse in tutta l’Europa. Le sue visioni della serie “Carceri” catturavano gli spiriti romantici dell’epoca. Nel suo Viaggio in Italia anche Johann Wolfgang Goethe (1749-1832) menziona qualche incisione del maestro. Con il principe dei poeti Piranesi condivide il destino di genio universale: lavorava infatti come scenografo, architetto, scrittore, illustratore, stampatore, editore, collezionista e archeologo. Come Goethe, anche Piranesi intraprende un viaggio nel Sud: in mostra alcuni lavori della sua opera tarda che raffigurano i tempi di Paestum e Tivoli.
Con volumi preziosi della biblioteca del museo, un altro capitolo della mostra è dedicato al confronto con l’antichità e con le idee di Johann Joachim Winckelmann. In occasione della mostra alla Casa di Goethe sarà presentato l’unico disegno attribuito a Goethe presente in Italia: Paesaggio italiano con monastero, giugno 1787 (prestito permanente di Rechburg e Betzkoj Associati (RB) (www.rechburg.it):
Con il suo linguaggio artistico audace e inconfondibile l’artista veneto aveva raffigurato i monumenti antichi e classici della Città Eterna in 135 fogli. Fedelmente, ma con tratto drammatico, il “Rembrandt delle rovine” (lo definisce così Giovanni Ludovico Bianconi 1779 nella biografia Elogio storico del Cavalier Giambattista Piranesi), rappresenta monumenti romani antichi, come gli archi trionfali o Castel Sant’Angelo, con una passione tale da restituire anima alle cose morte. Scorci da vicino, tagli diagonali, ombre pronunciate, cieli mossi e tonalità raffinate. Il decadimento delle rovine romane facilita la loro collocazione nel paesaggio che le circonda. Piranesi ce le mostra come avvolte nella vegetazione, popolate di figure fantasmagoriche e, nel contempo, immerse nell’aria e nella luce. Piazza del Popolo, il Colosseo, Piazza Navona, Piazza S. Pietro – oggi come ieri le copie e ristampe della serie realizzata tra il 1747 e il 1778 sono un souvenir molto popolare.
Dopo la pubblicazione dei quattro volumi di Antichità romane del 1756 la fama di Piranesi di diffuse in tutta l’Europa. Le sue visioni della serie “Carceri” catturavano gli spiriti romantici dell’epoca. Nel suo Viaggio in Italia anche Johann Wolfgang Goethe (1749-1832) menziona qualche incisione del maestro. Con il principe dei poeti Piranesi condivide il destino di genio universale: lavorava infatti come scenografo, architetto, scrittore, illustratore, stampatore, editore, collezionista e archeologo. Come Goethe, anche Piranesi intraprende un viaggio nel Sud: in mostra alcuni lavori della sua opera tarda che raffigurano i tempi di Paestum e Tivoli.
Con volumi preziosi della biblioteca del museo, un altro capitolo della mostra è dedicato al confronto con l’antichità e con le idee di Johann Joachim Winckelmann. In occasione della mostra alla Casa di Goethe sarà presentato l’unico disegno attribuito a Goethe presente in Italia: Paesaggio italiano con monastero, giugno 1787 (prestito permanente di Rechburg e Betzkoj Associati (RB) (www.rechburg.it):
17
febbraio 2010
Giovanni Battista Piranesi – Il Rembrandt delle rovine
Dal 17 febbraio al 18 aprile 2010
disegno e grafica
Location
CASA DI GOETHE
Roma, Via Del Corso, 18, (Roma)
Roma, Via Del Corso, 18, (Roma)
Biglietti
€ 4,00, ridotto € 3,00
Orario di apertura
tutti i giorni tranne lunedì, 10.00-18.00
Vernissage
17 Febbraio 2010, ore 19.30
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